COVID19 indicatori di monitoraggio

INDICE ANALITICO GENERALE

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Sul tema si vedano le schede:



Il Decreto del Ministero della salute del 30 aprile 2020 definisce le modalità per decidere se procedere a ulteriori allentamenti o se ritornare a misure di lockdown e zone rosse, basandosi sull’andamento della curva epidemica in relazione a questi parametri.

Indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio:

  • Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.

  • Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.

  • Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.

  • Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.

  • Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).

  • Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale).

Indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti:

  • Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-settig territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese.

  • Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.

  • Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).

  • Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.

  • Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.

  • Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.

Indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari:

  • Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.

  • Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).

  • Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale).

  • Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.

  • Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).

  • Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.

  • Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale).

  • Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19.

  • Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.

I livelli di soglia e allerta

Per ogni indicatore è fissato un livello di “soglia” e uno di “allerta”.

Per esempio, nel caso dei tamponi la soglia accettabile è il trend di diminuzione negli ospedali e nei Pronto Soccorso. Per quanto riguarda l’indice di contagio, invece, l’allerta scatterà solo quando il numero sarà superiore a 1. I Pronto Soccorso rispettano il valore soglia quando il numero di accessi con sindromi compatibili con Covid-19 è in calo o stabile in almeno l’80% delle strutture che fanno parte della rete di sorveglianza della Regione. L’allerta scatta se si verifica un aumento degli accessi in almeno il 50% dei PS. Infine, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti Covid non deve superare il 30%.

La valutazione del rischio

Una volta accertata la qualità del dato si procederà ad una valutazione del rischio, definito come la combinazione della probabilità e dell’impatto di una minaccia sanitaria. È possibile analizzare separatamente queste due condizioni per poi valutare il rischio complessivamente. In questo contesto specifico, la minaccia sanitaria è costituita dalla trasmissione non controllata e non gestibile di SARS-CoV-2, e si valuterà quindi il rischio legato alla probabilità di infezione/trasmissione in Italia e all’impatto, ovvero la gravità della patologia con particolare attenzione a quella osservata in soggetti con età superiore a 50 anni.

Un’apposita cabina di regia che coinvolgerà le Regioni e l’Istituto Superiore di Sanità, si occuperà di raccogliere le informazioni necessarie per fornire una classificazione aggiornata del rischio di una trasmissione “non controllata e non gestibile del coronavirus per ciascuna Regione.

Il controllo sarà effettuato “almeno settimanalmente”.

Documentazione:

Ministero della salute. Emergenza COVID-19: attività di monitoraggio del rischio sanitario connesse al passaggio dalla fase 1 alla fase 2A di cui all’allegato 10 del DPCM 26/4/2020.

http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73981&parte=1%20&serie=null

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Giorgio Merlo, maggio 2020