Piano nazionale famiglia 2022
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Vedi anche la sezione: PIANI, PROGRAMMI NAZIONALI IN ESSERE
Adottato il 14 settembre 2022 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, su proposta dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia. Sostituisce l’ultimo, approvato nel 2012.
Il pianohttps://www.cisl.it/wp-content/uploads/2022/08/schema-piano-nazionale-famiglia_9.8.22-1.pdfRelazione tecnicahttps://www.cisl.it/wp-content/uploads/2022/08/Relazione-tecnica-Piano-naz-famiglia-2022-1.pdf
È il documento strategico che stabilisce linee di indirizzo coerenti ed omogenee per dare centralità e cittadinanza sociale alla famiglia in un quadro organico e di medio-lungo termine e superare interventi disorganici e frammentati quali: Family Act, l'Assegno Unico Universale, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2022-2023, il Sistema europeo di garanzia per i bambini e le bambine vulnerabili (European Child Guarantee), il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023, la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023.
Definisce le priorità, gli obiettivi, le azioni da mettere in campo ed individua i soggetti coinvolti, le risorse e gli indicatori.
Il Piano è frutto di un processo coordinato e partecipato, durato due anni, che ha coinvolto tutti i soggetti e gli enti dei settori pubblico e privato, della società civile e del terzo settore
I principi ispiratori
Cittadinanza sociale della famiglia, intesa come soggetto su cui investire per il futuro del Paese, valorizzando la sua funzione per la coesione sociale e per un equo rapporto tra le generazioni.
Politiche esplicite sul nucleo familiare: finora nel nostro Paese gli interventi a favore delle famiglie sono stati o dettati dall'emergenza e quindi necessariamente frammentati e disorganici, o indiretti, cioè riflesso a volte inconsapevole di altre politiche. Si tratta invece ora di delineare un quadro organico di interventi che abbiano la famiglia come specifica destinataria,
Sussidiarietà e sviluppo del capitale umano e sociale, nel senso che gli interventi devono essere attuati in modo da non sostituire, ma sostenere e potenziare le funzioni proprie e autonome delle famiglie. Una logica di empowerment, quindi, e non di mero assistenzialismo delle famiglie e dei loro membri, che faccia leva sulla loro capacità di iniziativa sociale ed economica.
Solidarietà, intesa anche come rafforzamento delle reti associative delle famiglie, soprattutto quando si tratti di associazioni che non solo forniscono servizi alla persona, ma costituiscono sostegno e difesa dalla solitudine, luogo di confronto e di scambio.
Direttrici operative: equità economica (fiscalità generale, tributi locali, revisione dell'Isee); politiche abitative per la famiglia; lavoro di cura familiare: servizi per la prima infanzia, congedi, tempi di cura e interventi sulla disabilità e non autosufficienza; pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro; privato sociale, terzo settore e reti associative familiari; servizi consultoriali e di informazione (consultori, mediazione familiare, centri per le famiglie); immigrazione (sostegni alle famiglie immigrate); alleanze locali per le famiglie; monitoraggio delle politiche familiari.
Centro nazionale di documentazione ed analisi per l’infanzia e adolescenzahttps://www.minori.gov.it/it/notizia/piano-nazionale-la-famigliaLe priorità individuate quali aree su cui intervenire con maggior urgenza sono:
– le famiglie con minori, in particolare quelle numerose;
– le famiglie con disabili o anziani non autosufficienti;
– le famiglie con disagi conclamati sia nella coppia, sia nelle relazioni genitori-figli.
Il Piano, secondo un modello dinamico ispirato al corso di vita delle famiglie, si struttura in quattro macroaree, suddivise in 18 obiettivi e 60 azioni:
Adulti in crescita: interventi che vanno dal sostegno all’occupazione allo sviluppo di pari opportunità di lavoro e di carriere per le donne, dalle politiche alloggiative al superamento degli stereotipi e l'educazione al rispetto delle differenze.
Generatività e genitorialità: politiche strutturali e finanziamenti, per la creazione di un sistema di welfare più efficace per le famiglie, con il potenziamento dei servizi educativi per l’infanzia, in linea con gli obiettivi previsti dal Pnrr e il rafforzamento del sostegno alle famiglie più vulnerabili.
Dinamiche familiari: investimenti che coordinino i diversi finanziamenti, per sostenere le famiglie e la capacità genitoriale, permettere la conciliazione tra dimensione lavorativa e dimensione famigliare e prevenire la violenza domestica.
Componente anziana della famiglia (inter generazionalità): aumento della spesa pubblica per l’assistenza ai familiari non autosufficienti e la regolarizzazione delle figure professionali degli assistenti familiari.
Le azioni specifiche di ciascuna macro area sono suddivise in:
“azioni definite e in corso”, che trovano già un riscontro nella cornice normativa di riferimento in quanto previste in altri piani, strategie o strumenti di programmazione delle politiche
“azioni nuove da implementare”, o che si caratterizzano per una loro autonomia e innovatività e che dunque richiedono nuove e ulteriori norme, politiche o interventi per poter essere attuate.
con il rinvio agli attori competenti per la loro attuazione, ai targets e alle eventuali risorse finanziarie disponibili.
Le funzioni di monitoraggio a livello nazionale e territoriale sono affidate all'Osservatorio.
Approfondimenti
Canale L., Approvato il Piano nazionale per la famiglia, Secondo welfare 2022
https://www.secondowelfare.it/primo-welfare/approvato-il-piano-nazionale-per-la-famiglia/Tutti gli aggiornamenti del sito sulla
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Giorgio Merlo nov 2022