Mortalità infantile

INDICE ANALITICO GENERALE

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Sul tema si vedano anche le schede:

Differenze territoriali in sanità

Differenze territoriali nella scuola

Differenze territoriali nei servizi sociali

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Per un aggiornamento sui dati vedi la scheda Osservatori


Definizioni

Nella traduzione italiana dei documenti in inglese e nel linguaggio comune, viene spesso usato il termine “mortalità infantile” con significato generico. Ma le definizioni statistiche convenzionali distinguono tra:

Il criterio di misura tradizionale rapporta i morti (M) nel primo anno di vita in un dato anno (t) ai nati vivi (NV) dello stesso anno.

Questi temi possono essere studiati da due punti di vista differenti e concorrenti: l’analisi dei servizi offerti nei differenti territori e le strategie di mobilità adottate dai cittadini per poter usufruire delle migliori opportunità (vedi scheda: Partizioni amministrative, diritti e servizi).

Cambiando totalmente prospettiva possono, al contrario, concorrere alla definizione dei bacini di utenza: al proposito vedi le schede:

BACINI DI UTENZA, IDENTIFICAZIONE,  BACINI "NATURALI" PER LE POLITICHE GIOVANILI


La riduzione dei tassi di mortalità infantile è uno dei fenomeni epidemiologici più rilevanti emersi negli ultimi 60 anni in Italia come in tutti i Paesi economicamente avanzati. È soprattutto la mortalità neonatale, maggiormente legata a fattori biologici e all’assistenza al parto, a essersi ridotta in modo importante. La mortalità post-neonatale, invece, più influenzata dalla qualità dell’ambiente di vita, presenta una riduzione più contenuta.

Nel 2011, il tasso di mortalità infantile italiano, pari a 3,3 per mille, è inferiore a quello medio europeo e compreso tra quello francese e spagnolo.

In Italia, l'85% dei decessi sotto i 5 anni avviene nel primo anno di vita e la metà delle morti si concentra nei primi sette giorni.

Nonostante il tasso di mortalità infantile nel nostro Paese sia in continua riduzione è, però, ancora presente un evidente divario tra le regioni che rappresentano una delle più gravi disuguaglianze che persistono nel nostro Paese, con un forte svantaggio per quelle meridionali. Infatti, nel Sud il tasso di mortalità infantile risulta più alto rispetto a quello del Nord e non si nota un avvicinamento dei tassi per ripartizione negli ultimi anni.

Le differenze Nord-Sud nella mortalità infantile sono da addebitarsi a differenze nella mortalità neonatale. Il range di variabilità dei tassi di mortalità infantile regionali oscilla, nel triennio 2006-2008, da 1,60 casi per 1.000 della PA di Trento a 4,82 casi per 1.000 della Calabria.

Una costante riduzione della mortalità neonatale si evidenzia particolarmente nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno. Tale mortalità si riduce, infatti, più della post-neonatale in tutte le regioni del Centro-Sud, a eccezione di Abruzzo e Sardegna. Nelle regioni del Nord è soprattutto la mortalità post-neonatale a diminuire ulteriormente, a eccezione della PA di Trento, della Valle d’Aosta (che presenta, comunque, una scarsa significatività del dato legata al numero esiguo di eventi) e del Friuli Venezia Giulia che già presentavano i migliori tassi a livello nazionale.

Per meglio comprendere i determinanti di tali differenze sarebbe necessario condurre studi analitici su dati individuali e aggiornati.

Riguardo all'assistenza sanitaria il “Libro bianco 2011, La salute dei bambini”[1] mette in luce, fra le altre cose, anche alcune criticità: tra queste, il ritardo nell'organizzazione dei reparti di neonatologia e la disomogeneità della distribuzione della rete ospedaliera pediatrica.

[1] Walter Ricciardi et altri, Libro bianco 2011 La salute dei bambini, Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane http://sip.it/wp-content/uploads/2012/01/Libro_Bianco_2011._La_salute_dei_bambini.pdf 


Approfondimenti

Mortalità infantile, NoiItalia

http://noi-italia2015.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D=46&cHash=59f74132820d93340c959f023cc7fb5f

Walter Ricciardi et altri, Libro bianco 2011 La salute dei bambini, Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane

http://sip.it/wp-content/uploads/2012/01/Libro_Bianco_2011._La_salute_dei_bambini.pdf

Università Cattolica del Sacro Cuore, Mortalità infantile

http://www.cattolicanews.it/Mortalita__infantile.pdf

ISTAT, LA MORTALITA’ DEI BAMBINI IERI E OGGI IN ITALIA

http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=5532969.pdf

Laura Dallolio, Giuseppe Franchino, Giulia Pieri, Cristina Raineri, Maria Pia Fantini, Trend geografici e temporali della mortalità infantile in Italia e limiti negli attuali flussi informativi correnti, Epidemiol Prev 2011; 35 (2), Periodo: marzo-aprile, pagine: 125-130

National Child and Maternal Health Intelligent Network, European perinatal health report: better statistics for better health for pregnant women and their babies (2008)

http://www.chimat.org.uk/resource/item.aspx?RID=61796

EuroPeristat, The European Perinatal Health Report 2010

http://www.europeristat.com/

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Giorgio Merlo febbraio 2015