Pianificazione, programmazione, progettazione

Il modello frattale

INDICE ANALITICO GENERALE

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Molti sono i temi ed concetti, tra loro correlati, che stanno alla base degli approcci alla pianificazione, programmazione sociale.

(Merlo G., 2014)

 

Sinteticamente:



Pianificazione strategica.

Una modalità di pianificazione interessata non tanto alla produzione di un piano, quanto alla comprensione dei problemi attuali e futuri, ad assumere ora le migliori decisioni nella direzione di un futuro migliore a cui debba subordinarsi il presente, tanto che i piani perdono ogni pretesa di esaustività e assumono necessariamente un carattere sperimentale (Teagno 2012, p. 27).

Una cornice, un luogo (fisico e virtuale), con ampio respiro temporale (15-20 anni) che lega e tenta di armonizzare i diversi ambiti di programmazione settoriale e le reti di relazione sottostanti e le diverse politiche pubbliche di intervento: sviluppo economico, sicurezza, ambiente, salute, cultura etc. (Tanese, Di Filippo, Rennie, 2006, p. 11).

Pianificazione e programmazione.

Rispetto ai significati discriminanti da attribuire ai due termini, spesso utilizzati indifferentemente, vi è da sempre molta incertezza. Tra gli studiosi emerge la tendenza a considerarli come sinonimi e, a volte, a preferire il primo al secondo. Il favore per il termine “programmazione” è da attribuire soprattutto ad una connotazione ideologica del termine pianificazione soprattutto se riferito all’attività di pianificazione attuata nei paesi dell’Unione Sovietica (ex) a partire dagli anni Venti. 

Programmazione e progettazione.

Appare sicuramente difficile, in astratto, distinguere la progettazione dalla programmazione tanto più quando si parli di progetti complessi, magari articolati in diverse sotto azioni: è il “paradosso del sorite” (dal greco antico: “mucchio”), per cui tutti sanno che un granello di sabbia non è un mucchio, due granelli non sono un mucchio, tre granelli non sono un mucchio e via dicendo; aggiungendo un solo granello a una cosa che non è un mucchio, non si ottiene un mucchio. Dunque non è possibile fare un mucchio di sabbia. Eppure i mucchi di sabbia esistono. Non solo: l’entità finale (il mucchio) è qualcosa di differente dalla somma delle parti. (Eubulide di Mileto, iv secolo a.C.)

Merlo G., 2014, p. 25

Alcuni elementi possono contribuire ad evidenziare le differenze: la dimensione temporale, l’autonomia, finalità molto specifiche: «La popolazione obiettivo; i contenuti in termini, ad esempio, di servizi da rendere disponibili o di operazioni da realizzare; gli obiettivi da conseguire; gli effetti attesi; i tempi e le scadenze; le sequenze operative delle attività da svolgere; i costi e gli eventuali ricavi; le risorse umane da impiegare» (Vergani 1988).

Bruni (2009, p. 22) sottolinea come «un progetto è definito dal contribuire a realizzare una finalità, da un obiettivo concreto e misurabile, si suddivide a sua volta in fasi e tempi, si esplica in un complesso di attori, risorse e azioni. La progettazione, quindi, traduce il percorso delineato nella programmazione sociale in una serie di obiettivi concreti che consentono di soddisfare le finalità della pianificazione sociale».

si veda la scheda: La costruzione di un progetto


"Alla base del sistema di programmazione europeo, pur nelle progressive modificazioni nel tempo, si ritrova sostanzialmente il medesimo sistema concettuale e terminologico di base, denominato Assi -Misure -Azioni

Il modello frattale

Teagno (2012) evidenzia come tra piano, programma e progetto, si ritrova una catena logica che si muove dal macro al micro, dal logicamente superiore all’inferiore: «ognuno di essi rappresenta l’output del processo rispettivamente di pianificazione, programmazione, progettazione, ovvero di un percorso le cui fasi si ripetono, come in un “modello frattale”, nello stesso ordine, ma su scale di grandezza diverse, relativamente alle loro principali dimensioni (campo di intervento, metodi di confronto e partecipazione, risorse ecc.)».

Obiettivi e soluzioni non sono altro che i fini e i mezzi delle diverse attività previste dal processo: ciò che corrisponde a un mezzo per i livelli superiori può divenire un fine per quelli inferiori.

E ancora: «Possiamo dire che la pianificazione inizia specificando parti complesse per scomporle successivamente in frazioni più semplici, dettagliate, operative» (WBS) (vedi anche Logica e razionalità nella programmazione, taylorimo), così come esemplificato nella figura 1., riferita alle relazioni tra piano, programma e progetto (relativi alla condizione delle persone anziane).

Un progetto (o più di uno in parallelo e sinergia) può essere uno strumento di una strategia che, come tale, ha caratteristiche di generalità e complessità di cambiamento, coinvolge un numero spesso molto articolato di attori e può, spesso deve, comprendere anche molti altri elementi (le norme, le risorse finanziarie, umane e tecnologiche ecc.).

Quindi, in astratto può essere difficile distinguere la progettazione dalla programmazione, cioè definire quando si parli di un progetto complesso, magari articolato in diverse sotto azioni, o di una strategia generale.

Nel rapporto con la programmazione, Bruni (2009, p. 22) sottolinea come «un progetto è definito dal contribuire a realizzare una finalità, da un obiettivo concreto e misurabile, si suddivide a sua volta in fasi e tempi, si esplica in un complesso di attori, risorse e azioni. La progettazione, quindi, traduce il percorso delineato nella programmazione sociale in una serie di obiettivi concreti che consentono di soddisfare le finalità della pianificazione sociale».

Per Vergani (1988) gli elementi essenziali che costituiscono la fase della progettazione sono: «La popolazione obiettivo; i contenuti in termini, ad esempio, di servizi da rendere disponibili o di operazioni da realizzare; gli obiettivi da conseguire; gli effetti attesi; i tempi e le scadenze; le sequenze operative delle attività da svolgere; i costi e gli eventuali ricavi; le risorse umane da impiegare»


 

Approfondimenti:

Bruni C. , La pianificazione sociale nel quadro della teoria sociologica, in Ferraro, Bruni 2009

Siza R., Progettare nel sociale, FrancoAngeli, MIlano 2004

Teagno D., Logiche, stili e strumenti della pianificazione sociale, in Busso, Negri 2012

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Giorgio Merlo, giugno 2019, giugno 2022