Beni comuni e diritti

La loro definizione e fruibilità: i diritti condizionati

INDICE ANALITICO GENERALE

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Molti sono i temi di fondo ed concetti, tra loro correlati, che stanno alla base degli approcci alla pianificazione, programmazione) sociale.

(Merlo G., 2014) 

Sinteticamente:

Concetti di base: politica, programmazione, pianificazione, progettazione. La riduzione delle differenze ed i principi della programmazione. Il principio di sussidiarietà nella programmazione.

Temi di fondo: la catena logica valori-diritti-obiettivi-azioni alla base della programmazione pubblica. Le differenze tra programmazione pubblica e privata.

Pianificazione, programmazione e progettazione: elementi per una differenziazione.


Bene comune.

Tema ampio e complesso, che ha avuto una forte accelerazione negli ultimi anni. Cosa rientri in tale definizione è un tipico ambito della politica e, pertanto, è infinito il dibattito su cosa possa rientrare in un concetto ideologicamente e storicamente determinato. In ogni caso, il concetto di bene “comune” (proprio in quanto definito tale) appare strettamente connesso a quello di diritto a goderne, mentre la possibilità di una sua reale fruizione (esigibilità) ne è l’espressione, nonché obiettivo della programmazione. Pertanto, la programmazione pubblica assume come oggetto privilegiato della propria azione la distribuzione e allocazione dei beni che, in qualche modo, vengono individuati e definiti come comuni da una specifica comunità per i propri cittadini. Tra questi sono compresi, pur nella loro incerta e cangiante definizione,  il benessere e la salute.

Merlo G. 2014 p.43

Benessere e salute.

Pur nati separati, i due concetti di benessere e salute (mondo del sociale e del sanitario), con il progredire delle evidenze scientifiche e del dibattito sulle loro connessioni, tendono sempre di più a integrarsi e a sovrapporsi.

Lo OMS sui determinanti sociali di salute indica essenzialmente due ambiti:

Marra M., Costa G., Il documento Oms sui determinanti sociali della salute, Epicentro 2014https://www.epicentro.iss.it/globale/determinantiSociali2014WHO, Review of social determinants and the health divide in the WHO European Regio 2013https://www.euro.who.int/en/publications/abstracts/review-of-social-determinants-and-the-health-divide-in-the-who-european-region.-executive-summary-2013

Attualmente si può sostenere che all’interno del nostro sistema sociale, l’approccio per valori-diritti-obiettivi-azioni ha al suo centro quello che genericamente può essere chiamato benessere di una popolazione e dei singoli che la compongono, quale che sia la politica, e conseguente programmazione, in ciascuna delle tematiche indicate.

Sul tema vedi anche le schede sul Benessere:INDICATORI - Tra sviluppo economico e benessere di una popolazioneEQUO e SOSTENIBILE (BES) - Il superamento del PIL

 Programmazione pubblica, beni comuni e diritti.

Definito quale sia un bene comune, la programmazione pubblica assume come oggetto privilegiato della propria azione la sua distribuzione e allocazione dei beni che, in qualche modo, vengono individuati e definiti come comuni da una specifica comunità per i propri cittadini, con un approccio approccio per valori-diritti-obiettivi-azioni.

(Merlo G., 2014, p.44)

Fruibilità e diritti condizionati

Il concetto di bene comune (proprio in quanto definito tale) appare strettamente connesso a quello di diritto a goderne, mentre la possibilità di una sua reale fruizione (esigibilità) ne è l’espressione, nonché obiettivo della programmazione.

Si parla di beni, cioè, frutto di scelte politiche che nel tempo hanno [anche] prodotto accumulazione di valore (es. creazione del sistema socio sanitario: servizi, ospedali, edilizia pubblica, etc.).

Ma, quando si passa dai diritti a specifiche prestazioni connesse si parla di “prestazioni doverose che costano” (Giorgis, 2006), o anche di “diritti condizionati”, ossia sottoposti all’effettiva disponibilità di risorse e, pertanto, di diritti che possono assumere una valenza relativa.

Dal punto di vista della programmazione, domande di così vasta portata (politica) ritornano spesso in termini molto più operativi, del tipo: in un quadro di risorse limitate (pressoché sempre), è più importante allestire un centro per i trapianti di cuore o migliorare l’assistenza sanitaria di base? Cioè assicurare una speranza di vita per pochi o migliorarne la qualità per molti? Offrire una casa o l’assistenza sanitaria? La risposta è nelle scelte politiche.

Questo è il problema centrale della programmazione pubblica: distribuzione e allocazione delle risorse disponibili che in Italia, in campo sociale e sanitario, è parzialmente risolto con la definizione dei diritti soggettivi e dei livelli essenziali di assistenza statuiti a livello nazionale.

Parlando di programmazione pubblica e diritti non appaiono risolti alcuni storici dilemmi (politici) riguardanti … la funzione dello Stato, la distribuzione e allocazione dei beni comuni” (ibidem): il rapporto tra giustizia e libertà individuali (ibidem), l’equità e l’uguaglianza nella distribuzione dei beni comuni.

Perché, quando, in quali casi, lo Stato ritiene di sviluppare un’azione programmatoria e non lasciare l’uso dei beni al fisiologico sviluppo della domanda-offerta, cioè all’economia di mercato? Perché lo Stato, eventualmente, non si occupa solo del fatto che i soggetti abbiano le risorse necessarie per domandare-acquistare? O sostenendo i soggetti in difficoltà che non ne hanno? E che i beni siano disponibili all’acquisto?

In Italia siamo in presenza di un sistema misto e in grande evoluzione, in cui coesistono approcci diversi in molte articolazioni e differenze nei diversi settori (assistenza, sanità, previdenza, lavoro, ma anche casa, trasporti ecc.). In particolare, con l’applicazione del principio della sussidiarietà nel nostro campo, si passa dagli esempi storici di monopolio esclusivo dello Stato, ai regimi di welfare mix e welfare comunity, ciascuno dei quali impone l’utilizzo di metodi e strumenti altrettanto articolati.

Merlo G., 2014 p.51 e seg

In questo quadro i problemi che la programmazione, all'interno dei propri principi, deve risolvere sono:

In argomento si veda anche la scheda: Distribuzione di beni scarsi

 

 


Approfondimenti:

Nespor S., Breve storia dei beni comuni

http://www.federalismi.it/ApplOpenFilePDF.cfm?artid=22139&dpath=document&dfile=03042013174436.pdf&content=L%27irresistibile+ascesa+dei+beni+comuni+-+stato+-+dottrina+-+

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Giorgio Merlo 2014, 2022