Sostenibilità
Il concetto in ambito di programmazione sociale
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In argomento:
Sostenibilità è un concetto che nasce in ambito ambientale per aprirsi rapidamente a tutte le azioni umane ed al modello di sviluppo. Un concetto legato alla constatazione che le risorse del pianeta non sono infinite.
La definizione universalmente riconosciuta risale al 1987 e si trova nel cosiddetto Rapporto Brundtland che, parlando dell’ambiente, evidenzia come questo sia strettamente legato alle modalità di sviluppo: temi che non possono essere affrontati separatamente con politiche settoriali, frammentarie, e da singole istituzioni. Essenzialmente: soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future.
World Commission on Environment and Development, WCED, “Our common future”, 1987https://www.unicas.it/media/2732719/Rapporto_Brundtland_1987.pdfDa allora il tema è stato sempre più all’attenzione internazionale.
ONU:
Il punto di svolta è costituito dall’adozione nel 2015 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile che, con i suoi 17 Obiettivi e 169 target, offre una nuova visione globale e ambiziosa di integrazione di tre dimensioni della sostenibilità: 1. ambientale, 2. sociale, 3. economica.
Unione Europea
La base giuridica delle strategie per lo sviluppo sostenibile è l’articolo 3 del Trattato sull’Unione Europea (TEU), nonché gli articoli 7 e 11 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFEU). (vedi anche: UE Competenze per materie)
Trattato sull’Unione Europea (TEU)https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:2bf140bf-a3f8-4ab2-b506-fd71826e6da6.0017.02/DOC_1&format=PDFTrattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFEU)https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:12012E/TXT&from=ITL’attenzione a questi temi, inizialmente riferita alle sole tematiche economico ambientali, si è progressivamente estesa a quelle sociali collegandosi agli obiettivi ONU:
2001 SDS, Sustainable Development Strategy
2011 Strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile, piano a lungo termine
2017 La risposta dell’UE all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile – il futuro sostenibile dell’Europa”
2019 Verso un’Unione sempre più sostenibile entro il 2030
2021 Nex Generation EU
2022 Final Report on Social Taxonomy, 2022
In particolare, con la pubblicazione nel 2022 del “Primo report sulla Tassonomia sociale” si chiarisce quali attività economiche possono essere considerate socialmente sostenibili (così come precedentemente era stato fatto con gli investimenti ambientali) e cosa costituisce un investimento sociale. Chiaro il collegamento ai Criteri EGS dei Social Responsible Investment, alla Triple Bottom Line, alla Responsabilità sociale di impresa, nonché al Pilastro europeo dei diritti sociali. Il concetto sta alla base di tutto il Next Generation EU (il tema degli investimenti sostenibili è articolato e interconnesso si veda la scheda: Approcci economici).
L’approccio è quello olistico di un sistema multifattoriale di causa ed effetto su diverse dimensioni, in questo caso almeno tre: economica, ambientale e sociale.
Equità, uguaglianza e solidarietà
L’attenzione della sostenibilità è sui rapporti intragenerazionali (all'interno di una generazione) e intergenerazionali (tra generazioni diverse, anche future). L’elemento di novità sta nel sottolineare che la definizione di un bene comune e l’utilizzo delle risorse disponibili deve tenere in conto anche la dimensione temporale.
Spesso, se ne parla in termini di solidarietà. Tuttavia, se le risorse non sono infinite (nel breve, medio e lungo periodo) occorre chiedersi come vadano assegnate. Allora è un tema di equità, uguaglianza, di giustizia distributiva (beni scarsi), anche di valenza costituzionale: tipico della programmazione sociale con il suo assunto della riduzione delle differenze nella fruizione delle risorse.
“All’autoreferenzialità della generazione presente si devono opporre le pretese vitali di coloro che verranno, che hanno il diritto, fondamentale quanto altro mai, di succedere a noi”.
Zagrebelsky G., Senza adulti, Einaudi 2016Ad esempio si pensi al sistema pensionistico, alle politiche economiche e monetarie, all’equilibrio di bilancio: la creazione di debito comporta effettivamente il trasferimento del carico su individui che vivono in periodi di tempo successivi a quello dell’emissione del debito.
Bertocchi F., L’equità intergenerazionale: alcune linee di intervento possibili, Studi di Sociologia Anno 42, 4/2004, Vita e PensieroBonardi O., Il principio di solidarietà intergenerazionale tra diritto dell’ambiente e diritto alla sicurezza sociale, INAPP 2022https://inapp.infoteca.it/ricerca/dettaglio/il-principio-di-solidarieta-intergenerazionale-tra-diritto-dellambiente-e-diritt/24404De Caria R., Il principio della solidarietà tra generazioni tra mutualizzazione del debito di finanziamento monetario, AIC n.3/2021https://www.rivistaaic.it/images/rivista/pdf/3_2021_6_DeCaria.pdfGiovannini A., I diritti delle nuove generazioni e la finanza pubblica un patto intergenerazionale in Costituzione, Rivista di diritto tributario 2023https://www.rivistadirittotributario.it/2023/01/17/editoriale-i-diritti-delle-nuove-generazioni-e-la-finanza-pubblica-un-patto-intergenerazionale-in-costituzione/Guarnier T., La solidarietà intergenerazionale nella prospettiva costituzionale, Gruppo di Pisa 2022https://www.gruppodipisa.it/8-rivista/573-tatiana-guarnier-la-solidarieta-intergenerazionale-nella-prospettiva-costituzionale-prime-riflessioni-su-alcuni-nodi-da-scioglierePepe G., La solidarietà intergenerazionale quale strumento di giustizia redistributiva. Commento a Corte Costituzionale n.173 del 2016, Ambiente e diritto 2016http://www.ambientediritto.it/wp-content/uploads/2016/09/La-solidariet%C3%A0-intergenerazionale-quale-strumento-di-giustizia-redistributiva.-Gabriele-Pepe.pdfRodotà S., Solidarietà. Un’utopia necessaria, Roma-Bari, Laterza, 2014Porena D., Il principio della sostenibilità. Contributo allo studio di un programma costituzionale di solidarietà intergenerazionale, Torino, Giappichelli, 2017Ruggeri S., Solidarietà intergenerazionali e sistemi di welfare, Ledizioni 2014I due principi di base
Il significato letterale del termine sostenibilità, derivante dal termine inglese “sustain” ossia “mantenere nel tempo”, indica la caratteristica di collocarsi consapevolmente in un certo contesto con una prospettiva di medio, lungo periodo e a considerare e rispettare il contesto economico, sociale e ambientale nel quale si colloca. Cioè di uno sviluppo sostenibile.
Pur con alcune differenze, l’approccio programmatorio etico sociale complessivo dell’ONU e dell’UE è comune. Alla base due principi ispiratori, centrali ed ineludibili:
La dimensione temporale: nelle decisioni occorre avere una visione e dimensione di lungo periodo, avere una visione strategica di quello che succederà e non soffermarsi su interventi sporadici e casuali, ma predisporre piani a lungo termine
L’integrazione delle politiche e degli interventi con un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e cultura. Ci vogliono una visione e un approccio comune e coerente superando le separazioni tematiche (canne d’organo) e le eventuali contraddizioni.
Le tre dimensioni
Ai fini di uno sviluppo sostenibile, occorre tenere presente almeno tre dimensioni:
la sostenibilità economica: efficienza e crescita; riguarda la capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera duratura;
la sostenibilità ambientale e riproducibilità delle risorse: interessa la tutela dell’ecosistema ed il rinnovamento delle risorse naturali;
la sostenibilità sociale ed equità: capacità di garantire che le condizioni di benessere umano siano equamente distribuite anche nel tempo.
Sostenibilità della programmazione economico sociale
Un concetto macroeconomico che coinvolge i governi e i responsabili politici per uno sviluppo sociale inclusivo. Al cui interno si definisce la sostenibilità sociale delle singole attività, come le politiche aziendali pubbliche e private.
Sostenibilità economica
Il concetto riguarda l’analisi e lo studio dal punto di vista finanziario di un processo economico produttivo con un Approccio strutturale affinché esso possa: 1). avere successo, ma anche 2). durare nel tempo. Allora sul piano ambientale un processo può definirsi economicamente sostenibile se riesce a utilizzare le risorse naturali a un ritmo tale che esse si possano rigenerate in maniera naturale. Similmente è il discorso sul piano sociale: creazione di legami consolidati e durevoli nel tempo, a cerchi concentrici: con i fornitori, i territori, la comunità locale, istituzioni e pubblica amministrazione.
Merlo G., 2014, p.76 e seg.Sostenibilità sociale
E’ la condizione che mantiene la coesione di una società e la sua capacità di sostenere i suoi membri nel collaborare insieme per raggiungere obiettivi comuni, parallelamente al soddisfacimento dei bisogni individuali di salute e benessere, di un’adeguata nutrizione e riparo, di espressione e identità culturale e di impegno politico (vedi anche: Infrastrutture sociali).
In particolare il Report UE sulla Tassonomia sociale dichiara che:
“These documents cover a wide range of social topics that can be brought within the scope of the social taxonomy including:
labour rights;
social protection and inclusion;
non-discrimination;
the right to health care, housing, education (including professional training) and food;
assistance in the event of unemployment or self-employment;
consumer protection;
peaceful and inclusive societies;
the fight against corruption and tax evasion.”
Argomenti che sono ulteriormente articolati in sotto obiettivi e specifici esempi, nonché indicazioni di possibili metriche qualitative e quantitative.
UE, Final Report on Social Taxonomy, 2022https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/business_economy_euro/banking_and_finance/documents/280222-sustainable-finance-platform-finance-report-social-taxonomy.pdfNon a caso, le scienze sociali hanno come paradigma l’uguaglianza (combattere contro le iniquità e i conflitti causati dai privilegi e dai differenziali tra sessi, età, gruppi, razze e paesi) e, conseguentemente, la capacità di garantire che le condizioni di benessere umano siano equamente distribuite. In programmazione è il tema dei beni comuni e diritti e della riduzione delle differenze.
Per quanto riguarda le strategie vedi anche: Investimenti socialmente responsabili .
Sostenibilità di un progetto
(Vedi: La distinzione tra programmazione e progettazione, La costruzione di un progetto)
In questo quadro è possibile chiedersi nello specifico quando un progetto sia sostenibile, al di là del suo valore.
La sostenibilità temporale presenta due differenti aspetti:
persistenza degli effetti e qualità strategica. Cioè la capacità del progetto di perpetuare i benefici prodotti dall’erogazione del finanziamento, evitando che il suo valore venga scalfito con il passare del tempo. Si tratta di favorire una trasformazione positiva e permanente, di creare capacità e dinamiche autonome ed anche di favorire la replicazione degli approcci utilizzati ad altre realtà o su scala più ampia (scalabilità). In questo senso un progetto può essere definito temporalmente sostenibile se riuscirà a dare frutti anche dopo diverso tempo, anche dopo il periodo di finanziamento (per esempio in termini di permanenza e strutturazione del partenariato, di metodi, strumenti, procedure). (si veda anche: Azioni di sistema)
autosostenibilità economica e durabilità. Cioè la capacità di continuare in altro modo anche al termine dello specifico finanziamento. A meno che non abbia risolto alla base il problema che si intendeva affrontare: cioè che non siano più necessari altri interventi. La logica di fondo è che il finanziamento serve alla fase di start up. Diversamente si mettono in campo interventi, evidentemente ritenuti utili, ma che successivamente moriranno. Questo può avvenire, per esempio, con l’inserimento in programmi più larghi, il coinvolgimento di enti privati nei progetti, la complementarietà tra fondi pubblici e privati (vedi anche: logica plurifondo), lo sfruttamento del potenziale di mercato. È un criterio tipicamente inserito nella programmazione del PNRR.
L’integrazione degli interventi.
Il principio programmatorio generale deve trovare una sua specifica applicazione anche a livello del singolo progetto, Cioè non è pensabile costruire un progetto senza chiedersi come si collochi in relazione con le altre dimensioni della sostenibilità, ricercandone la confluenza negli obiettivi, nelle azioni ed attività con una visione e un approccio comune e coerente. Si tratta di superare le separazioni, le divergenze e le contraddizioni non solo tra programmi, ma anche tra progetti in ambiti diversi (si veda: Strumenti della programmazione integrata).
A questo fine, sul PNRR, il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) ha messo a punto il sistema EVA che serve per verificare il carattere autenticamente sostenibile delle politiche e dei relativi progetti, nonché il loro andamento nel tempo rispetto ai target da raggiungere. Il sistema adotta una metodologia multi-criteriale volta a supportare il decisore nell’esprimere un giudizio di sostenibilità di un progetto o di un insieme di progetti posti a confronto. Fondato su criteri riconducibili a indicatori di sostenibilità, pesati secondo priorità stabilite da decisori politici super partes rispetto al processo di valutazione.
Governo, Una sperimentazione metodologica del DIPE: Il Sistema “EVA” di Supporto alle Decisioni per la Valutazione di Progetti di Investimento Pubblico per lo Sviluppo Sostenibilehttps://www.programmazioneeconomica.gov.it/una-sperimentazione-metodologica-del-dipe-il-sistema-eva-di-supporto-alle-decisioni-per-la-valutazione-di-progetti-di-investimento-pubblico-per-lo-sviluppo-sostenibile/
Approfondimenti:
Bilanciarsi, Sostenibilità e Responsabilità Sociale d’Impresa: quali differenze?
https://www.bilanciarsi.it/sostenibilita-e-responsabilita-sociale-dimpresa-quali-differenze/Crepaldi C., Il rapporto europeo sulla sostenibilità sociale, Welforum 2020
https://www.welforum.it/il-rapporto-europeo-sulla-sostenibilita-sociale/Di Marco L., Crescita sostenibile nel 2022: un’agenda oltre il Pil per l’Ue, ASVIS 2021
https://asvis.it/rubrica-europa-e-agenda-2030/1339-10839/crescita-sostenibile-nel-2022-unagenda-oltre-il-pil-per-lueEco-Living & Technology Blog, 10 Esempi Di Sostenibilità Sociale 2023
https://sustainability-success.com/it/esempi-di-sostenibilita-sociale/?utm_content=cmp-trueEUROACTIV, Le politiche di sviluppo sostenibile all’interno dell’Unione europea 2020
https://euractiv.it/section/europea-parlano-i-fatti/linksdossier/le-politiche-di-sviluppo-sostenibile-allinterno-dellunione-europea/ESG360, Sostenibilità: significato, obiettivi e perché è importante 2021
https://www.esg360.it/esg-world/sostenibilita-significato-obiettivi-e-perche-e-importante/Green, Come promuovere la sostenibilità sociale in azienda 2022
https://quifinanza.it/green/sostenibilita-ambientale-significato-esempi/462044/Enel x, Che cos'è la sostenibilità sociale nelle imprese?
https://corporate.enelx.com/it/question-and-answers/social-sustainability-in-businessMaddaloni D., Lo sviluppo, Quaderni di sociologia 2006
Manetti G., Il triple bottom line reporting, FrancoAngeli 2006
PadovaNet, Le teorie dello sviluppo sostenibile 2021
https://www.padovanet.it/informazione/le-teorie-dello-sviluppo-sostenibilePictet, La sostenibilità è un impegno globale, 2023
https://am.pictet/it/blog/articoli/sviluppo-sostenibile/sostenibilita-cosa-significa-per-imprese-finanza-e-consumatoriSachs,J.D., L'era dello sviluppo sostenibile, EGEA 2015
Tiezzi E., Marchettini A., Che cos' è lo sviluppo sostenibile?: le basi scientifiche della sostenibilità e i guasti del pensiero unico. Donzelli editore, 1999.
Treccani, sostenibilità
https://www.treccani.it/enciclopedia/sostenibilita#:~:text=sostenibilit%C3%A0%20Nelle%20scienze%20ambientali%20ed,Il%20concetto%20di%20s.