Infrastrutture sociali
tutte le voci del sito
Il tema è articolato e interconnesso si veda la scheda: Approcci economici
Tra cui: Finanza etica e sociale, Sustainable model of business, Social Responsible Investment, Social Impact Bond (Contratti Epc, Development Impact Bonds DIBs, Energy performance contract, Finanza ad impatto sociale, (Social) impact finance), Pay by Results PbR, Pay for Results PfR, Pay for Success PfS, project bond, Saving cost bond Scb, Socially Responsible Investing SRI), Responsabilità sociale di impresa, Social business e social enterprise, Benefit corporation, Infrastrutture sociali, Impatto sociale (Accountability, Bilancio sociale, Corporate Social Responsability CSR, Rendicontazione sociale, Responsabilità Sociale di Impresa RSI, Social Impact Investments, Social Return Of Investment SROI, Valore Sociale Aggiunto), La valutazione dell’impatto sociale (Modelli logici; Cost-effectiveness Analysis CEA; Cost-Benefit Analysis CBA; Metodi sperimentali, quasi-sperimentali, approccio controfattuale; Social Return Of Investment SROI.Infrastruttura:
“insieme delle componenti fisiche e gestionali che forniscono stabilmente servizi e prodotti essenziali per sostenere e migliorare le condizioni di vita di una società. Nel linguaggio economico, infrastruttura significa capitale fisso sociale, cioè tutto l’insieme di opere pubbliche che costituiscono la base dello sviluppo economico-sociale di un Paese.”
Treccani, https://www.treccani.it/enciclopedia/infrastruttura/#:~:text=Insieme%20delle%20componenti%20fisiche%20e,opere%20pubbliche%20che%20costituiscono%20...Costituiscono un capitale, un asset territoriale, in quanto destinate a soddisfare interessi e bisogni collettivi.
OCSE, Territorial Outlook, Parigi, 2001, p. 15. https://www.oecd-ilibrary.org/urban-rural-and-regional-development/oecd-territorial-outlook_9789264189911-enContribuiscono, da un lato, a incrementare la produttività totale dei fattori; dall’altro, generano esternalità positive fondamentali per la competitività del sistema al quale appartengono, costituiscono uno dei fattori di attrazione delle imprese (Merlo G., p.80).
“A partire dalla fine degli anni Ottanta sono stati condotti numerosi studi che analizzano la relazione esistente tra la dotazione di infrastrutture e lo sviluppo economico di un territorio. In tutti è riconosciuta l’esistenza di un forte legame tra infrastrutturazione e crescita economica di un’area, rappresentando un ruolo determinante nello sviluppo regionale, misurato in termini di reddito, produttività ed occupazione.“
Istat, Le infrastrutture in Italia, 2006 https://www.istat.it/it/files/2011/03/UAN0146354InformazioniN7_Infrastrutture_in_Italia.pdfIn un approccio strutturale lo sviluppo di una società rimanda a fattori materiali dello sviluppo locale quali le infrastrutture, l’accessibilità, gli insediamenti produttivi, la qualità delle risorse umane, le modalità di funzionamento del mercato del lavoro, la presenza di esternalità connesse a reti produttive e commerciali, dell’ambiente, dell’efficienza della pubblica amministrazione e così via, ma anche a fattori in qualche modo più intangibili come quelli legati alla coesione sociale, alla qualità della vita, le competenze, le conoscenze e le capacità che si sono accumulate sul territorio nel corso del tempo, nonché l’insieme di norme, socialità e relazionalità che costituiscono le identità locali.
Distinzioni e classificazioni
Il concetto di infrastrutture è piuttosto ampio e le classificazioni sono svariate.
Sono denominate infrastrutture pesanti e/o materiali quelle che rimandano a strutture tecniche di supporto; mentre, all’inverso, sono denominate leggere e/o immateriali quelle necessarie per mantenere il sistema economico, culturale, sociale, sanitario di un determinato territorio.
Con riferimento alla distribuzione sul territorio, possono essere di sistema o a rete (trasporti, distribuzione, etc) a differenza delle cosiddette ‘puntuali’ (scuole, ospedali, etc).
Rispetto alle funzioni, l’ISTAT prevede una distinzione in tre grandi aree di interesse:
infrastrutture economiche: aree relative alle reti per il trasporto delle merci e delle persone e quelle per il trasporto dell’energia elettrica, dell’acqua e del gas
infrastrutture sociali: aree della sanità, dell’istruzione, della cultura, dell’ambiente, della giustizia e sicurezza pubblica e della innovazione, ricerca e sviluppo, tecnologia e comunicazione
strutture del territorio: risorse del commercio, del turismo e dell’intermediazione monetaria.
Ciascuna area è suddivisa in ulteriori sotto aree e dotata di opportuni indicatori relativi alla dotazione, sia di risorse intese in senso fisico, sia nell’accezione più ampia di servizi, e qualitative riferite alla funzionalità dei servizi stessi.
“La distinzione delle infrastrutture in economiche e sociali si ispira essenzialmente a quella proposta da Hansen (1956), a seconda che agiscano sul livello di sviluppo economico di un territorio in modo diretto o indiretto, mentre le strutture del territorio comprendono servizi che, seppure oggetto di investimenti e attività private, hanno effetti sull’attrattività del territorio, sulla qualità della vita e sulle dinamiche di sviluppo.”
Istat, Atlante statistico territoriale delle infrastrutture 2008https://www.istat.it/it/files//2011/03/Atlante_statistico_territoriale2008.pdf
Ovviamente questa classificazione si riferisce alla funzione prevalente in quanto ciascuna infrastruttura può assolvere a più funzioni contemporaneamente. Si pensi alla funzione sociale dei trasporti o a quella economica della costruzione di un ospedale. Tema che rimanda all’approccio della programmazione integrata in cui con gli stessi strumenti si perseguono obiettivi differenti.
L’impatto generato dalle differenti infrastrutture dipenderebbe dalle caratteristiche del territorio in cui ricadono: quelle economiche assumerebbero una rilevanza maggiore nelle regioni che presentano livelli di sviluppo intermedi, mentre quelle sociali sembrerebbe avere un impatto più elevato nelle regioni più sviluppate. (Rostow 1956)
Le infrastrutture sociali
In questo senso le infrastrutture sociali sono quelle finalizzate ad accrescere il benessere sociale e a soddisfare interessi e bisogni collettivi. Possono essere viste come un capitale territoriale, l’ossatura necessaria per il buon funzionamento e sviluppo di una società civile.
Campo vastissimo in cui si possono citare: il sistema e le reti di difesa nazionale; la definizione e il rispetto dei diritti dei cittadini attraverso l’attività legislativa, giudiziaria, esecutiva e di ordine pubblico; la coesione, il capitale sociale e quello umano; il sistema educativo e universitario; il sistema sanitario e assistenziale; il non profit; la capacità di innovazione; il patrimonio artistico e culturale; i sistemi di conservazione e gestione dell’ambiente; le reti di protezione civile; le infrastrutture del sistema finanziario.
In particolare: servizi sociali, scuole, università, ospedali, strutture sanitarie, edilizia sociale, tribunali, carceri, culto, strutture culturali e ricreative. “Infrastrutture la cui carenza, rendendo più difficile la vita degli individui, si ripercuote sull’assiduità della presenza sui luoghi di lavoro (assenteismo), sulla stessa possibilità di trovarlo, e costituisce una forma di salario integrativo per i lavoratori” (Merlo G., p.34)
Il finanziamento
Al di là delle distinzioni, le infrastrutture “Per loro natura, richiedono, in genere, cospicui investimenti finanziari che non danno un profitto diretto e immediato, ma presentano un’utilità indiretta quali elementi promotori del processo di industrializzazione e di sviluppo economico e, pertanto, sono, di solito, effettuate a opera dello Stato.” (Merlo G., p.90)
Tuttavia, considerati le difficoltà ed i ben noti vincoli di bilancio che frenano la spesa pubblica, gli investimenti in infrastrutture vedono sempre più il contributo privato, in termini sia di competenze che di risorse finanziarie in molteplici forme.
Caso particolare è quello delle infrastrutture sociali che possono costituire un settore economico di impresa e/o di principi e strategie dell’investimento sostenibile e responsabile ricoprendo un ruolo significativo nel supportare le istituzioni pubbliche nel rispondere alla crescente domanda sociale.
Molte delle “infrastrutture sociali presentano alcune caratteristiche che possono renderle potenzialmente interessanti per investitori privati e istituzionali:
per via della piccola dimensione media del capitale investito, offrono la possibilità di un’ampia diversificazione;
la loro bassa correlazione ad altri asset le rende meno esposte a crisi che si posso verificare in altri settori;
dal momento che tali infrastrutture sono finanziate dal pubblico, i loro ricavi sono caratterizzati da bassa volatilità, sono generalmente fissati ex ante, e sono tipicamente aggiustati per l’inflazione.”
Tra le soluzioni innovative si possono includere le forme di Partnership Pubblico-Privato (PPP, anche Partenariato Pubblico Sociale Privato PPSP e Partenariato Pubblico Sociale PPS), che consentono la ripartizione dei compiti e dei rischi ivi connessi: essenzialmente il privato viene coinvolto nella funzione di investitore, offrendo mezzi e risorse, mentre al pubblico resta l’incarico di provider e supervisore del processo, a tutela dell’interesse generale. L’obiettivo è quello di garantire un’equa remunerazione dell’investimento privato insieme alla massimizzazione del benessere pubblico, anche attraverso un’applicazione dell’effetto leva.
La posizione dell’Europa
Il tema delle infrastrutture sociali nasce all’interno del suo obiettivo fondante della coesione sociale (Trattato di Roma del 1957). Lo scopo principale della Politica di Coesione (con i suoi Fondi strutturali) è quello di favorire la convergenza e la solidarietà tra gli Stati membri, riducendo così le disparità economico-sociali tra le diverse regioni europee, con la considerazione che uno dei fattori che determinano il diverso impatto regionale delle sue politiche è il capitale territoriale.
Sul tema delle infrastrutture sociali negli ultimi anni ha lavorato l’High-Level Task Force on Investing in Social Infrastructure in Europe (2017-2018), costituita dall’European Long-Term Investors Association (ELTI e presieduta da Romano Prodi e Christian Sautter.
L’obiettivo della High-Level Task Force era promuovere una maggior consapevolezza della classe politica sul ruolo cruciale delle infrastrutture sociali per la crescita economica e per il benessere dei cittadini. A gennaio 2018 la High Level Task Force ha elaborato una serie di raccomandazioni su possibili politiche e modalità di finanziamento, con la finalità di incrementare gli investimenti pubblici e privati nel settore.
UE, Boosting Investment in Social Infrastructure in Europe Report of the High-Level Task Force on Investing in Social Infrastructure in Europe chaired by Romano Prodi and Christian Sautter Lieve Fransen, Gino del Bufalo and Edoardo Revigliohttps://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/dp074_en.pdfCon l’approvazione del Next Generation EU (11 febbraio 2021) il tema è diventato centrale e strategico nei suoi sei assi:
transizione verde
trasformazione digitale
occupazione e crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
coesione sociale e territoriale
salute e resilienza
politiche per la prossima generazione, comprese istruzione e competenze.
In Italia le prime indicazioni del relativo Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza (PNRR, Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2021) individuano tre assi strategici:
digitalizzazione e innovazione
transizione ecologica
inclusione sociale
declinati in sei missioni che rappresentano le aree “tematiche” strutturali di intervento: 1- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 2– rivoluzione verde e transizione ecologica; 3– infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4– istruzione e ricerca; 5– inclusione e coesione; 6– salute.
Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/PNRR_2021.pdf
Approfondimenti
Di Lascio F., La realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture sociali, Urban@it 2019
https://www.urbanit.it/wp-content/uploads/2019/10/BP_DiLascio.pdfEU, NextGenerationEU 2021
https://ec.europa.eu/info/strategy/recovery-plan-europe_itGuida all’europrogettazione, NextGenerationEU 2021
https://www.guidaeuroprogettazione.eu/nextgenerationeu/Hansen, Niles, M. The structure and determinants of local public investment expenditures. Review of economics and statistics, 2, (1965): 150-162.
InGenere, Infrastrutture sociali, Le proposte della redazione
https://www.ingenere.it/dossier/infrastrutture-socialiReviglio E., Le infrastrutture sociali in Europa: le necessità di rilancio
https://www.sipotra.it/old/wp-content/uploads/2018/11/LE-INFRASTRUTTURE-SOCIALI-IN-EUROPA-LE-NECESSIT%C3%80-DI-RILANCIO.pdfRostow, W. W. (1956) “The take-off into self-sustained growth”, In Economic Journal, Vol. 66, n. 261, pp. 25-48
UE, Boosting Investment in Social Infrastructure in Europe Report of the High-Level Task Force on Investing in Social Infrastructure in Europe chaired by Romano Prodi and Christian Sautter Lieve Fransen, Gino del Bufalo and Edoardo Reviglio
https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/economy-finance/dp074_en.pdfValori, Costruire infrastrutture sociali: ci pensano gli investimenti responsabili 2019
https://valori.it/costruire-infrastrutture-sociali-ci-pensano-gli-investimenti-responsabili/Tutti gli aggiornamenti del sito sulla
“Mi piace” per avere le notifiche
Suggeriscilo ai tuoi amici
Giorgio Merlo, aprile 2021