Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei caminanti

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ATTENZIONE

Questa scheda è precedente all'approvazione del Decreto Legge del 4 ottobre 2018, n 113: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonche' misure per la funzionalita' del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata.

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/10/04/18G00140/sg

Sul tema vedi anche

la voce IMMIGRAZIONE dell'indice analitico generale

la scheda: Piani nazionali in essere

Per un aggiornamento sui dati vedi la scheda Osservatori



Strategia nazionale d’inclusione dei rom, dei sinti e dei caminanti

http://www.unar.it/unar/portal/wp-content/uploads/2014/02/Strategia-Rom-e-Sinti.pdf

Il piano per la "Strategia nazionale l’inclusione dei rom, dei sinti e dei caminanti" 2012-2020 prevede interventi in tema di istruzione, lavoro, salute e alloggio, coinvolgendo i Ministeri di Interno, Lavoro e Politiche sociali, Giustizia, Salute, Istruzione, Università e Ricerca ed enti locali attraverso una "cabina di regia" coordinata sul territorio dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar).

Il Piano prevede, per i primi due anni, interventi per "aumentare la capacity-building istituzionale e della società civile per l’inclusione sociale dei rom, sinti e caminanti" attraverso l’attivazione di "Piani locali per l’inclusione sociale delle comunità". Tra le altre "azioni di sistema" individuate, la promozione di un sistema permanente di centri territoriali contro le discriminazioni, che si avvarrà di una rete di antenne territoriali gestita dall’Unar per la rilevazione e la presa in carico dei fenomeni di discriminazione; l’abbattimento degli stereotipi con campagne di informazione; l’elaborazione un "modello di partecipazione delle comunità ai processi decisionali nazionali e locali" con il coinvolgimento degli attori istituzionali e delle principali associazioni.

- Istruzione. Un focus particolare è dedicato alle iniziative previste per accrescere le opportunità educative, favorendo l'aumento del numero degli iscritti a scuola, nonché la frequenza, il successo scolastico e la piena istruzione. Ciò anche attraverso processi di pre-scolarizzazione che puntino alla partecipazione dei giovani all’istruzione universitaria, all’alta formazione e formazione-lavoro anche mediante prestiti d’onore, borse di studio e altre agevolazioni previste dalla legge.

- Lavoro. Tra le misure previste a sostegno dell'inserimento lavorativo, ampio spazio è dato alla promozione della formazione professionale, come strumento per superare situazioni di irregolarità o precarietà del lavoro e favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali autonome, nonché percorsi di inserimento specifici per donne e giovani under 35.

- Salute. Analoga attenzione è rivolta all’accesso ai servizi sociali e sanitari sul territorio, all’implementazione della prevenzione medico-sanitaria con particolare attenzione a donne, bambini, anziani e disabili. Obiettivo è favorire la salute riproduttiva e coinvolgere i servizi sociali nei programmi di cura medica mediante l’inserimento di mediatori culturali.

- Alloggio. Indicata come priorità quella di "aumentare l’accesso ad un ampio ventaglio di soluzioni abitative in un’ottica partecipativa di superamento definitivo di logiche emergenziali e di grandi insediamenti monoetnici e nel rispetto delle opportunità locali, dell’unità familiare e di una strategia fondata sull’equa dislocazione". Tra gli obiettivi, favorire la cooperazione interistituzionale per l’offerta abitativa e l’informazione sulle risorse economiche e i dispositivi amministrativi a disposizione per le politiche abitative.

- Finanziamenti. Oltre ai fondi non ancora utilizzati provenienti dai "Piani Nomadi", verranno utilizzate numerose altre risorse: i fondi statali già stanziati sui capitoli di rispettiva competenza delle amministrazioni centrali per la realizzazione dei progetti previsti dalla normativa vigente; i fondi nazionali e comunitari destinati al finanziamento dei programmi operativi nazionali dell’Obiettivo convergenza di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia finanziati con il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale; i fondi relativi al Programma generale solidarietà e gestione dei flussi migratori per la gestione dei fondi per i rifugiati, per i rimpatri, per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi e per le frontiere esterne.

http://www.integrazionemigranti.gov.it/Attualita/News/Pagine/Strategia%20inclusione%20ROM.aspx

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Giorgio Merlo febbraio 2015