Un libro in tasca

In questo numero presentiamo il contenuto di "la scuola è sfinita - ricostituenti pedagogici" - LA MERIDIANA 2022 pubblicato recentemente.
E' stato scritto dall'amico Maurizio Parodi che ha già collaborato con il nostro sito; Maurizio Parodi, ex dirigente scolastico, è ricercatore, studioso e autore di numerosi articoli, saggi e libri. Lo ringraziamo vivamente per la presentazione del suo ultimo testo che ci ha gentilmente inviato.

L'INDICE...

Il saggio approfondisce questioni di estrema rilevanza sociale, e non solo pedagogica, in modo originale per il tipo di approccio, per i temi affrontati e per lo stile, rigoroso eppure suggestivo, svelando i paradigmi che informano, e spesso deformano, la didattica reale, quella in uso nelle scuole di ogni ordine e grado (e che raramente corrisponde a quella “dichiarata”) fornendo indicazioni su alternative immediatamente praticabili.
Si tratta, insomma, di un’analisi puntuale e spregiudicata dei mali che affliggono la scuola e delle possibili “cure” pedagogiche, proposta in forma tutt’altro che asettica, come si evince anche dai titoli dei capitoli:

1. Stare al proprio posto
2. Colpa degli studenti
3. Son tutti uguali
4. Vietato sbagliare
5. Fuori il digitale
6. Cambiare sistema
7. Meglio di così

IL CONTENUTO...
La scuola esiste in quanto servizio regolato dalle norme ispirate al dettato Costituzionale che sancisce il diritto all’istruzione per tutti e l’impegno dello Stato a garantire la rimozione di qualsiasi impedimento al pieno sviluppo del percorso formativo.
C’è però il rischio che l’istituzione possa essere, nel tempo, inquinata da logiche d’apparato: un blocco di regole, abitudini, routine che tende a sclerotizzare le pratiche didattiche e organizzative al punto da renderla impermeabile alla ricerca scientifica, all’innovazione pedagogica, alla stesse “Indicazioni” programmatiche nazionali.
Fenomeni gravissimi, come lo sono quelli della dispersione, dell’analfabetismo funzionale o del malessere di studenti, docenti e dirigenti, non possono essere ignorati o trascurati giacché segnalano il fallimento del sistema.
L’alternativa, imprescindibile e indifferibile, necessita di un rovesciamento del paradigma fondamentale che riporti all’ispirazione originaria: è la scuola al servizio dello studente e non lo studente al servizio della scuola.
Porre lo studente al centro della scuola significa liberarlo da ogni paura, motivare significativamente le attività, farne occasione di gioia condivisa da una comunità di soggetti che non siano in competizione, che non appaiano tra loro antagonisti; significa dare spazio alla sua esperienza, valore ai suoi sentimenti, sostegno alla sua ricerca.
Così il senso di responsabilità che non può essere presunto o preteso (salvo lamentarne l'assenza), ma deve essere perseguito, praticando la convivenza democratica, promuovendo l'esercizio di ruoli e funzioni autenticamente facoltosi, riconoscendo a bambini e ragazzi spazi di autonomia e negoziazione, rifuggendo, comunque, da ammonimenti moralistici, perorazioni edificanti e retorici appelli, le inutili, se non deleterie, esortazioni nelle quali si risolve buona parte dell'“azione” educativa.
Il libro di Maurizio Parodi ha il coraggio di sviluppare una riflessione “spregiudicata” sui modi di essere della scuola, sulle sue procedure, sul senso della sua organizzazione, affaticata se non sfinita, e ha il merito di proporre “ricostituenti pedagogici” concretamente operativi.