Una risposta alla cultura della guerra: Rondine Cittadella della Pace

                                                      di Andrea Poggiali 

                                   

Abituati dai media alla razione giornaliera di guerre “giuste ed inevitabili” risulta difficile per l’italiano medio esprimere su tale questione un giudizio fondato e consapevole. Tutto sembra inevitabile e non è richiesto un parere, men che meno un’obiezione di coscienza. Nessuno è più costretto a combattere perché c’è un esercito di professionisti. Per avere la percezione dell’ingiustizia e dell’insensatezza della guerra ci sarebbe bisogno di una lettura della realtà più profonda, di mezzi di informazione più indipendenti, di una cultura politica che nella maggior parte dei casi manca. Nel saggio capolavoro L’obbedienza non è più una virtù (Libreria Editrice Fiorentina, Fi, 1996) ed in particolare nella Lettera ai giudici, Don Milani evidenzia con estrema chiarezza l’ingiustizia e l’inutilità delle guerre. Di esempi ne fa tanti e a quelli se ne possono aggiungere di più recenti come ad esempio l'Iraq o il conflitto “infinito” tra israeliani e palestinesi. La storia ci insegna che mai le guerre hanno risolto i conflitti in modo definitivo, ma sempre ne hanno aperto di nuovi come in un’indissolubile catena di morte. Per quanto contrari si possa essere alla guerra per ragioni etiche o di efficacia a lungo termine, chi è nonviolento e/o pacifista, ha l’obbligo, io credo, di indicare soluzioni alternative perché non è solamente facendo appello alla bontà originaria dell’uomo che si possono arginare le guerre. Don Milani e Maria Montessori ci hanno indicato la strada dell’educazione e dell’obiezione di coscienza. Quando però i conflitti armati sono ormai scoppiati, oppure si sono conclusi temporaneamente con un trattato e le ferite aperte, fisiche e psicologiche, sono ancora sanguinanti, quali possibili interventi possono essere messi in atto? 

È a questo punto che entra in gioco Rondine ed il suo metodo di risoluzione dei conflitti. Quella di Rondine Cittadella della Pace è una bellissima storia e una interessante realtà, le cui radici affondano idealmente nell’attività di Giorgio La Pira giurista, Padre Costituente, docente universitario e sindaco di Firenze tra il 1951 e il 1965, che ha instancabilmente promosso la pace e il disarmo entrando in relazione con i principali esponenti dei governi coinvolti nei sanguinosi conflitti in atto durante la guerra fredda. L’eredità di La Pira venne ripresa da Franco Vaccari, psicologo di formazione, che ebbe il merito di proporsi come mediatore nel conflitto scoppiato tra Russia e Cecenia tra il 1994 e il 1996, entrando in relazione con l’estabilishment dei due Paesi. Al termine della guerra il Rettore dell’Università di Grozny, chiese a Vaccari di ospitare alcuni giovani Ceceni che non avrebbero potuto continuare gli studi a Mosca. La risposta fu, naturalmente, positiva ma con la clausola che vi sarebbero dovuti essere un eguale numero di studenti russi. Il luogo stabilito per questa memorabile esperienza fu Rondine, un borgo medioevale nei pressi di Arezzo. 


La prima esperienza non andò a buon fine, si infranse di fronte ad una lavatrice nella quale gli universitari di opposta fazione non volevano lavare insieme i panni. Fu una lezione per Vaccari e per i suoi collaboratori. Fece loro capire che non sono tanto i discorsi e i buoni propositi ad alimentare la pace, quanto i piccoli gesti e le pratiche quotidiane. Non si arresero a quella prima esperienza e aprirono una “Word House” elaborando un metodo di risoluzione dei conflitti che ancor oggi è praticato. Sono 25 anni che a Rondine vengono ospitati giovani provenienti dai diversi teatri di conflitto armato. 

Gli studenti, oltre a portare a termine i propri studi, per lo più post laurea, vivono un’esperienza di vita comunitaria e si perfezionano in tecniche per la risoluzione dei conflitti in modo non violento. Lo scopo è sempre stato quello di formare un’élite capace di portare nel proprio Paese di origine i semi della pace e le competenze per operare in quella direzione.

Dal 2015 Rondine apre un percorso di studi dedicato agli studenti delle scuole superiori istituendo il “Quarto anno”: una sperimentazione, paragonabile ad un anno all’estero, che coinvolge 30 tra ragazze e ragazzi di tutta Italia nella forma della scuola convitto. Viene composta una classe articolata (liceo classico, scientifico e delle scienze umane) appoggiata alle relative scuole di Arezzo. L’esperienza, alquanto coinvolgente, beneficia di tutte le possibilità e di tutte le esperienze fornite dalla Word School. Per rendere ancor più visibile l’importanza di questa realtà si possono riportare i numerosi riconoscimenti che sono stati attribuiti a Rondine. In particolare voglio ricordare l’ultimo discorso pubblico che Liliana Segre ha deciso di pronunciare proprio nella Cittadella e la presentazione del metodo Rondine all’Assemblea delle Nazioni Unite come buona pratica per la promozione della pace.

Per diffondere ancor più la pratica della risoluzione dei conflitti e di una educazione alla cittadinanza in un mondo globalizzato, il gruppo dirigente di Rondine dall’anno scolastico 2020/2021 ha intrapreso un percorso di sperimentazione coinvolgendo direttamente le scuole secondarie superiori che, aderendo al progetto, possono attivare una “Sezione Rondine”. A dirigere la sperimentazione è Giovanni Rossi, uno dei più stretti collaboratori di Vaccari. Le scuole aderiscono formalmente attraverso l’iter di approvazione negli Organi Collegiali ed un Protocollo d’intesa con Rondine. Ai docenti del Consiglio di classe è richiesta come presupposto una formazione intensiva di 50 ore, parte on line e parte, in forma residenziale, presso la Cittadella ed un lavoro di team orientato su alcuni punti fermi che caratterizzano il metodo, chiamati “mattoncini”. Tra questi spiccano la nomina di un tutor che cura le relazioni, la coesione del consiglio di classe, il percorso Ulisse (cioè una programmazione organizzata su specifici focus: chi sono come persona, come è il mondo, cosa posso fare io per il mondo) al quale concorrono tutte le discipline del curricolo secondo la propria specificità. Nel prossimo anno scolastico saranno 13 gli Istituti scolastici che inizieranno il percorso, altri sono in via di approvazione. La Liguria per il momento non ha scuole aderenti ma il Liceo Marconi Delpino ha iniziato l’iter per l’anno ‘24/’25.

Rondine quindi rappresenta una delle risposte più efficaci alla cultura della guerra contrapponendo ad essa un metodo di risoluzione dei conflitti in chiave non violenta.


Questo breve articolo presenta solamente alcuni dei molteplici aspetti del metodo Rondine. 


Per approfondire i lettori possono visitare il sito www.rondine.org e in particolare i seguenti link:
https://www.youtube.com/watch?v=QUkf8F4nH4s (Filmato di presentazione della filosofia di Rondine a cura di Franco Vaccari)

https://www.youtube.com/watch?v=qSJBj6RqWOY (breve video sulle sezioni Rondine)

https://rondine.org/wp-content/uploads/2022/03/Traiettorie-evolutive_Ricerca-longitudinale-Rondine.pdf (ricerca longitudinale sul Quarto Anno Rondine)

https://www.flipsnack.com/rondinecittadelladellapace/sezione-rondine-alle-scuole/full-view.html (il manuale del triennio Rondine)