Editoriale
              (di F. Codebò)

E L'ESTATE VA...

E che estate!
Nonostante le guerre in corso e l'allarme siccità, l'estate post Covid (fino ad un certo punto POST...) è partita alla grande!
Tutti programmano viaggi, soggiorni, ferie...
Nel nostro piccolo, ovviamente, vogliamo parlare delle molteplici offerte formative per i nostri ragazzi

Si è creato un "fritto misto" tra pubblico-privato-associativo di estrema ricchezza, talmente variegato da rendere difficile scegliere. Vediamo di fare un sintetico elenco di quello che a noi risulta essere presente sul campo:
- scuole "aperte" per volere del Ministro Bianchi;
- centri estivi;
-  giornate in piscina o altre strutture ludiche;
- ritiri precampionato di società sportive;
- campi parrocchiali;
- centri di recupero per alunni in difficoltà scolastiche.
Fuori elenco, poi, resta il problema dei compiti estivi, spesso legato alla necessità di ricorrere a ripetizioni individualizzate.
E' notizia di questi giorni che i centri estivi abbiano raccolto un numero di iscrizioni in forte aumento.
Sorge spontanea, quindi una prima domanda: ma dietro a un' offerta così ricca ci sono anche interessi economici e giri di soldi piuttosto importanti? 

E' così successo che  molti ragazzi, dopo la fine della scuola, non abbiano neanche avuto un po' di tempo per respirare...subito inseriti in un altro contesto  molto strutturato con orari  e organizzazione  piuttosto rigida.  E facciamoci allora  una seconda domanda:  ma in tutte queste offerte si riesce ad identificare una proposta educativa chiara e portata avanti da personale qualificato? 

Certamente, nelle famiglie, ci sono problemi di lavoro o di altro tipo che rendono le scelte estive quasi obbligate, però non vorremmo che si sviluppasse sempre più la tendenza di delegare ad altri "lo stare insieme" dei piccoli, pensando che nell'ambito domestico non ci sia molto da fare e da dirsi.

Dietro questo ricco ventaglio di proposte, si sta costruendo anche un tessuto economico e d'impresa; probabilmente in alcune situazioni si creano utili e certamente più avvantaggiate nelle scelte saranno, ancora una volta, le famiglie con maggiori disponibilità economiche...

Così questa calda estate, per molti ragazzi, finirà con un forte stress che si ripercuoterà sull'avvio del prossimo anno scolastico; speriamo che nel passaggio dal modello estivo a quello invernale sia dato loro almeno il tempo di respirare liberamente e di guardare senza obblighi l'orizzonte.

Alla fine di questo discorso viene da pensare alle estati di fine anni '60: o estate in famiglia (allargata) o soggiorno in colonia...non c'erano altre possibilità.