Segnalazioni

IL RAPPORTO CENSIS

E' appena uscita l'ultima edizione di questo importantissimo rapporto; fondamentali le prime due parti così intitolate: "un paese che vive in uno stato di latenza" ; "l'Italia post populista e malinconica". Riguardo al primo aspetto si dice che il nostro Paese, grazie allo sforzo individuale, non regredisce, ma non matura, rinuncia alla pretesa di guardare avanti.
Riguardo allo stato di "malinconia" vengono portati alcuni dati statistici: il 61 % degli italiani teme che possa scoppiare il terzo conflitto mondiale, il 59 % teme il ricorso alla bomba atomica. Dopo il periodo della pandemia e delle altre crisi mondiali non ancora risolte, si manifesta una ritrazione silenziosa dei cittadini: basti pensare che alle ultime elezioni politiche i non votanti sono stati quasi 18 milioni, pari al 39 % degli aventi diritto. Per porzioni crescenti dei ceti popolari e della classe media il tradizionale intreccio "lavoro - benessere economico - democrazia" non funziona più.

IL RAPPORTO SULLE PROVE INVALSI 2022

Parlando di scuola che guarda al merito è necessario vedere, a grandi linee, cosa emerge dai risultati delle prove INVALSI 2022. Nel rapporto si legge che si mostra un Paese a diverse velocità, con differenze considerevoli non solo nei risultati medi di apprendimento ma anche rispetto alla possibilità per tutte le ragazze e i ragazzi di accedervi.
Dai risultati, complessivamente, emergono forti divari di genere ( migliori risultati per le ragazze), di area geografica (gravi problemi al Sud), tra indirizzi di studio nella scuola secondaria di secondo grado. Anche il background migratorio e sociale incide fortemente sull'esito finale della rilevazione.
Nella conclusione si dice che "pare del tutto evidente che in molti territori il sistema scolastico è in forte difficoltà a garantire uguali opportunità d'apprendimento" ; " i dati delle prove INVALSI" evidenziano diverse situazioni di fragilità, alcune delle quali però possono essere affrontate più facilmente perchè non richiedono alcun cambiamento ordinamentale".

IL RAPPORTO DELLA FONDAZIONE ROCCA

Non c'è due senza tre! Giusto dare visibilità anche al rapporto, molto dettagliato di questa fondazione (consultabile sul web): nella presentazione è stato rimarcato che "l'ascensore sociale è fermo da vent'anni; veniamo da troppi anni di immobilismo. La scuola (con i suoi numeri eccezionali (800 mila docenti e 8 milioni di utenti) è un'emergenza nazionale e deve essere un impegno comune". A dieci anni dal primo rapporto emerge che nulla è cambiato, i punti deboli del modello educativo amplificano le disuguaglianze e le disparità sociali. La forbice tra Nord e Sud si allarga. La dispersione scolastica è stimata al 14 % ; per i più sfortunati è sempre più evidente il rischio di finire ai margini di una società che dipende dalla conoscenza. La situazione di stallo, o di arretramento, dipende dalle scuole medie, soprattutto per quel che riguarda le competenze di matematica.
Per invertire la rotta, secondo il rapporto, bisogna insistere sullo strumento dell'AUTONOMIA SCOLASTICA, fondato sulla flessibilità progettuale e organizzativa.

LA RETE DEI GENITORI "NO SMARTPHONE"

Le famiglie, visti i troppi ed evidenti danni, si stanno organizzando: a Milano è stata creata una rete che coinvolge diverse scuole e che mira a non fornire ai figli lo smartphone prima dei 12 anni.
Secondo la società italiana delle cure pediatriche il 14 % dei bambini lo utilizza nella fascia 1-5 anni, nella fascia 6-10 anni saliamo al 58,4 %.
I genitori hanno dato vita ad un progetto intitolato Aspettiamo lo smartphone e hanno deciso di non comprare lo smartphone ai figli fino alla fine della seconda media; in questa decisione hanno avuto il sostegno di alcune scuole milanesi favorevoli al piano.