campo base
di Luca Pani
Racconto in bilico
tra spoiler e sorpresa
Dai Luigi non spoilerare! Con questa espressione giorni fa Greta, di classe quinta primaria, si è rivolta, gentilmente, ad un suo compagno sul finale del cartone animato I Croods. Ho ammesso la mia ignoranza, preso atto dell’inesorabile gup generazionale, intravisto in poche frazioni di secondo lo spettro della pensione di vecchiaia e solo dopo chiesto agli alunni delucidazioni sul termine spoilerare. Sono stato subito accontentato e, come spesso mi accade, ho imparato da loro e ne è nata una lezione bellissima sull’incontro dei discepoli di Emmaus con Gesù dal titolo racconto in bilico, tra spoiler e sorpresa.
Dopo l’analisi del termine spoiler, il passaggio successivo è stato quello di entrare nel merito dell’esperienza dei due discepoli. Il testo evangelico di Luca 14,13-53 racconta del cammino di due uomini che da Gerusalemme si dirigono a Emmaus. Tristi per i fatti accaduti al maestro Gesù, non si danno pace, e condividono la loro delusione con uno straniero, che cammina con loro e ascolta. Lo straniero è Gesù, ma i loro occhi non lo riconoscono, e lo stesso Gesù, pedagogicamente, non si fa riconoscere. Potremmo dire che Gesù non spoilera il finale, non rivela la sua identità, ma costruisce l’effetto a sorpresa, accompagna i discepoli e si fa carico delle loro tristezze e perplessità. Il finale del racconto è un colpo di scena che il Caravaggio dipinge con formidabile realismo e forza. Gli stessi ragazzi hanno dato un nome alle emozioni che i personaggi del dipinto suscitavano. La lezione è partita dal linguaggio dei ragazzi e si è conclusa analizzando una delle esperienze emotive più forti per la loro età: la capacità di stupirsi, di sognare in grande. Quale augurio pasquale migliore per tutti noi? Non perdiamo la bellezza di stupirci nelle piccole cose di ogni giorno, impariamo dai bambini!