Le parole dell'inclusione

(di E. Cristini)



... diverse questioni

Tutto l'editoriale osserva la questione del "merito nella scuola" sotto diversi aspetti, emergono dubbi, domande e riflessioni.

Concordo con i miei colleghi redattori che struttturare una scuola sul merito ponga diverse questioni: quali criteri, quali valutazioni ... e se la scuola valutasse l'impegno, la passione, la volontà, il desiderio di crescere e imparare, di costruire insieme ai compagni, senza promuovere la competizione, la capacità di aiutare chi è piu' in difficoltà, di imparare dall'altro, di maturare la consepovelezza che nella diversità c'è ricchezza e risorse per tutto il gruppo... Un compito fondamentale della scuola è quello di porre attenzione e cura alle esigenze, alle necessità che emergono in quei fanciulli con bisogni specifici. Desidero ricordare insieme a voi che la nostra Costituzione dedica tre articoli al diritto all'istruzione


Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 33.

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

È prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.

Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Art. 34.

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

I principi della nostra Costituzione uniti ai principi, alle Indicazioni Nazionali della nostra scuola italiana sono le basi che sostengono il valore della centralità della persona. Riprendiamo alcuni passaggi:

"Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.

Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi... Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno..."

Porre al centro dell'azione educativa il bambino, il ragazzo, lo studente con le proprie specificità e potenzialità, osservando e valorizzando il contesto fisico, ambientale e sociale in cui il ragazzo si forma sono le basi per costruire una scuola davvero meritevole !