Un libro in tasca

(di M.T. Alberti)

"L'altro" di Ryszard Kapuściński ;

Feltrinelli Editore

Il tema dell'ALTRO è stato trattato in diverse conferenze dell’autore fatte nel 2003 e nel 2004 e riportate poi in questo libro.
Il testo più antico che parla dell'argomento è " Storie" di Erodoto vissuto duemilacinquecento anni fa.
Erodoto parlava degli altri senza disprezzo, cercava di conoscerli e capirli; iniziò pertanto un lungo viaggio nel riconoscimento dell'altro che è poi il riconoscimento di se stessi.
L' uomo si è spesso trovato a conquistare, dominare, colonizzare altri popoli e sono passati migliaia di anni prima che nella mente umana si sia affacciata l'idea di una possibile uguaglianza tra l'uno e l’altro.
Per Kapuściński non si tratta solo di un viaggio intimistico; egli si mette realmente in viaggio in una ricerca continua di conoscenze; visita egizi, sciti, persiani, tutte le popolazioni che può e non vede che guerre e conflitti nati dalle cause più disparate.

Nella storia dell’uomo sono seguite diverse fasi storiche; vanno ricordate, a questo riguardo, quella delle grandi scoperte geografiche e quella dell'Illuminismo che finalmente effettuò studi specifici sui comportamenti umani.
Grazie all'influenza dell’antropologo Malinowski, che aveva visitato le isole Trobiand, il nostro autore inizia una sorta di reportage antropologico che in seguito si svilupperà un po’ dappertutto.
Per K. è poi importante l'incontro con la filosofia di Levinas il quale incoraggia ad andare incontro all'altro, a mettersi dalla sua parte, per conoscerlo, per capirlo, per assumerlo come maestro nella differenza.

È nata così una filosofia "etica" che propugna l'interesse per l'individuo meno per la "massa", eterna occasione di conflitti.
Arriviamo poi alla nascita della democrazia moderna e la gente prova un grande desiderio di movimento e di conoscenza altrui. La rivoluzione elettronica e l'uso dell'aereo favoriscono gli spostamenti della gente da un continente all’altro.
Nella sua attenta analisi K. indaga una caratteristica insita in quasi tutte le popolazioni e cioè il narcisismo che in modo subdolo o scoperto è quasi sempre un motivo di provocazione ed offesa e fonte di xenofobia.

Gli ultimi due capitoli del libro di cui è autore K. sono dedicati ad un prossimo futuro. Ho scelto di non parlarne perché mi auguro che chi avrà occasione di leggere il testo rimarrà incantato dalla speranza che l'autore ha con sensibilità speciale di arrivare il più possibile ad incontri, dialoghi e riconoscimento dell'altro.