PILLOLE DI PEDAGOGIA E DIDATTICA

                                                                         DI F. CODEBO'

STUPORE O TORPORE?

Può far sorridere il titolo, ma in realtà se è difficile linguisticamente trovare dei sinonimi efficaci alla parola STUPORE  è più facile trovare il contrario, forse TORPORE può avere questa caratteristica. 

Devo dire che se a scuola sono riuscito a stupirmi, per onestà posso affermare che, soprattutto all'Università sono stato preso spesso dal torpore, soprattutto quando il docente comunicava prevalentemente a se stesso.

Con un po' di attenzione si possono individuare, a tutti i livelli scolastici, delle attività e dei momenti che creano nei ragazzi uno stato di leggerezza e di emotività positiva; i docenti, in fase di programmazione, dovrebbero tenerlo ben presente e trovare tempi e spazi perchè questa miccia si accenda. 

Ho raspato quindi nella mia memoria per ricordare attività didattiche che possano lentamente portare allo stupore...ce ne sono tante, ma forse una è più universale delle altre, perche può cominciare molto presto e poi continua per tutta la vita...
Avrete capito che mi riferisco alla lettura, al libro, alla biblioteca...
Il libro ha la particolarità di scatenare quasi tutti i cinque sensi, forse solo l'udito è difficile da coinvolgere; che bello sentire l'odore di un libro o toccarlo per tutti i versi...
Importante quindi, come viene fatto in tante realtò, creare una biblioteca possibilmente di classe per essere più fruibile soprattutto per i ragazzi che stanno tante ore a scuola.
I libri, forse, sono uno dei pochi strumenti che uniscono la scuola al mondo esterno inteso nei suoi aspetti produttivi importanti e innovativi.  Lega  la scuola  al settore dell'editoria,  dell'arredo degli spazi, della multimedialità...
Girando in lungo e in largo ho visto tante belle realtà e molte applicazioni veramente intelligenti, soprattutto se si dà spazio alla lettura individuale di un testo scelto liberamernte...il libro diventa un amico che ti accompagna e ti aiuta anche a ragionare.
Se prevale questa dimensione di AUTONOMIA personale nella lettura, si riescono a rivoluzionare due fattori che a volte stringono troppo le esperienze scolastiche: mi riferisco al tempo (che diventa non più uguale per tutti) e agli spazi che possono essere diversificati soprattutto se c'è contemporaneità tra i docenti.
    

Prima di approfondire alcuni aspetti didattici voglio parlare in breve dell'organizzazione: la gestione di una piccola biblioteca prevede tutta una serie di momenti molto precisi che sviluppano anche la concentrazione e la logica: classificazione, sistemazione, registrazione, riordino, gestione prestito...
Tali attività, se ben strutturate, possono essere in gran parte delegate dal docente agli alunni; il docente diventa un supervisore e i ragazzi, così facendo, sentono sempre più proprio il nuovo bene da conservare e gestire collettivamente.

Illustriamo ora alcune attività molto significative e tali da suscitare meraviglia...
Prima di tutto la lettura del "maestro" a voce alta: se i tempi sono adeguati, il brano scelto ben si presta, l'uso della voce e della gestualità sono corretti, è facile vedere gi ascoltatori che prima o poi si trovano tutti a bocca aperta! 
Certo ci vuole un po' di pratica e di formazione, ma quasi tutti gli adulti pian piano possono diventare dei lettori recitanti...sicuramente lwggere un libro a voce alta è ben diverso che leggere le notizie di un telegiornale o il testo di un problema, ma anche questa particolare attività dovrebbe far parte del bagaglio professionale di tutti gli insegnanti... leggere per essere ascoltati per davvero, per suscitare emozioni, per calarsi in nuove avventure...  

Cè poi la lettura in proprio...io ho visto alunni che raggiungevano in autonomia livelli di concentrazione e di "silenzio" molto lunghi e inaspettati, che appena potevano prendevano il libro dallo scaffale per conoscere lo sviluppo della storia scelta...sicuramente, in queste situazioni si crea meraviglia e uno stupore molto intimo e piacevole...
Anche i libri di argomento storico, geografico e scientifico  piacciono molto  ai ragazzi,  in questi casi  viene  molto potenziato il lessico e la conoscenza di tanti fatti e fenomeni anche lontani dalla normale esperienza di vita.
Uno dei livelli più alti è poi la lettura a voce  alta del bambino  alla classe intera o al piccolo gruppo...che bello osservare cosa succede, quanti commenti escono fuori, come cambia il ruolo del "maestro"...
Probabilmente una riforma agile e non molto costosa potrebbe essere quella di finanziare, da parte del ministero, in tutte le classi e sezioni, la formazione di una piccola biblioteca; sarebbe un vero investimento culturale e un modo semplice per rivoluzionare per davvero il processo d'insegnamento/apprendimento.
Forse, quello che spiace, è che la biblioteca di classe è un'esperienza soprattutto della scuola primaria e della scuola dell'infanzia...poi dopo, più la scuola si fa seria, più i "veri" libri spariscono dal contesto...
Si sa che i ragazzi, in autonomia, leggono pochissimo, eppure il patrimonio editoriale è sconfinato e in gran parte molto valido.      

Per finire un breve accenno ad alcune attivitò "fasulle" e ad alcuni atteggiamenti sconvenienti che dovrebbero sparire:
- l'obbligo dell'alunno di finire comunque il libro scelto in  un tempo  tra l'altro ben preciso...
- il dover fare alla fine una scheda di verifica con domande aperte...;
- il  dover raccontare all'adulto la trama del libro prima di poterne prendere un altro...;
- il dover prendere per forza il libro indicato dal docente...
Tutto questo non è formativo, non crea  cultura nè autonomia...