COSTRUIRE 

UN PERCORSO DI     AUTOVALUTAZIONE ...

                  DI FRANCESCO CODEBO'

Grazie anche alla lettura dei contributi precedenti, ho pensato che l'inclusione si presta alla costruzione di percorsi di autovalutazione da parte dei docenti...
Due i motivi particolari che stanno alla base di questa riflessione:
- l'inclusione è una situazione straordinaria in tutti i sensi...;
- l'inclusione è una prassi fortemente di gruppo.  

Di conseguenza mi è venuta in mente una possibile serie di indicatori, riguardanti soprattutto la sfera organizzativa delle attività, sfera che va ben controllata e verificata con costante periodicità.
La  mia proposta è  fortemente artigianale, ma ho sempre creduto maggiormente ai processi che nascono  dal basso:  meglio, per me, trovarsi di fronte ad un gruppo di docenti  che  studia la situazione e sperimenta, piuttosto  che  a un gruppo che replica matrici  già confezionate...
Vediamo come scriverei gli indicatori... ho avuto difficoltà a mettere in ordine le frasi, quindi le stesse possono essere riordinate a piacere. 

A  ogni indicatore si può rispondere SI' / NO  / IN PARTE / ....../ 

> Le principali norme di riferimento sono state condivise dal Consiglio di Classe:
>  Nel PTOF è presente un capitolo specifico su questo tema:
>  La situazione dell'alunno (diagnostica, terapeutica, personale, ecc) è conosciuta da tutti i docenti della classe:
>  prima di avviare l'inserimento è' stato fatto un incontro con la famiglia  in cui si sono presentati tutti i docenti della classe:
>  è stato predisposto un percorso di continuità con il segmento scolastico precedente/susseguente:
>  l'orario del docente di sostegno non è fisso durante l'anno:
>  l'orario del docente di sostegno non copre esclusivamente le discipline "piu' importanti":
>  è previsto, almeno saltuariamente,  lo scambio di ruoli  tra i docenti:
> sono previsti  momenti di osservazione della situazione da parte di un "terzo"  con uso eventuale di materiale strutturato:
>  l'alunno partecipa  anche alle eventuali attività esterne programmate per la classe:
>  nell'orario settimanale c'è almeno un'ora pensata in primo luogo  per l'alunno...:
>  la predisposizione delle verifiche riguardante l'alunno con disabilità non è di competenza esclusiva dell'insegnante di sostegno:
> il progetto d'inclusione si svolge in più spazi didattici opportunamente attrezzati:
>  agli incontri periodici con l'A.S.L. partecipa più di un docente  e  l'educatore di riferimento:
>  l'educatore partecipa alle riunioni del Consiglio di Classe:
> agli incontri con la famiglia  non partecipa solo l'insegnante di sostegno:
>  l'insegnante di sostegno assume / ha assunto ruoli di coordinamento nella classe o nel collegio docenti:
>  Il Dirigente Scolastico  delega completamente la gestione della situazione:
        

COME USARE UNO STRUMENTO DI AUTOVALUTAZIONE:
l'esempio di cui sopra è ovviamente generale e generico, in mancanza della conoscenza della specifica situazione.
Se il team condivide la necessità di fare, a scadenze prefissate, il punto della situazione, dovrebbe:
- individuare, con l'aiuto anche della Funzione Strumentale dedicata e del coordinatore di classe, gli items che meglio rappresentano la situazione;  se ne  possono aggiungere, togliere,  modificare. Periodicamente si possono anche variare e possono essere coinvolte anche altre aree pedagogico-didattiche;
- stabilire se predisporre le risposte in gruppo o singolarmente, o  affidarsi ad un "terzo";
- nel secondo caso, al termine, si possono confrontare le risposte date;
- dovrebbe essere stabilita una scala di valutazione delle risposte (numerica o di altro tipo) per stabilire quando la situazione è accettabile;  normalmente a scuola la sufficienza si raggiunge con almeno il 50 % di risposte  esatte... è evidente che alcuni items dovrebbero valere di più, altri meno...
- il team, infine, dovrebbe stabilire la scadenza con cui  fare  l'autovalutazione, per  individuare  i miglioramenti  e/o i regressi.