Editoriale

( di F. Codebò)

Esiste davvero il diritto all'educazione?

Care amiche, cari amici,
esiste davvero il diritto all'educazione e all'istruzione in tutto il mondo? Correva l'anno 1959 quando l'Assemblea Generale dell'O.N.U. a New York approvava all'unanimità la Dichiarazione Universale dei Diritti del Bambino; al principio settimo veniva esplicitato il Diritto all'Educazione che, a livello elementare, deve essere gratuita. Tutti i bambini, secondo il testo, devono avere uguaglianza di possibilità, per diventare membri utili alla società. La dimensione tracciata nel testo è molto pedagogica, richiama una solida base culturale della formazione che deve portare allo sviluppo di tutte le potenzialità presenti.
Il 20 novembre 1989, poi, l'Assemblea Generale dell'ONU adottò un testo molto più impegnativo e articolato: la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. All'art.28 vengono ripresi e approfonditi i principi già presenti nella Dichiarazione del 1959.

Bisogna dire che forse, purtroppo, i principi esplicitati con tanta chiarezza sono in gran parte rimasti sulla carta; è sotto gli occhi di tutti la situazione dell'Afghanistan dove il recente cambio di regime ha fortemente limitato il diritto all'istruzione delle ragazze. Secondo Stefania Giannini, Vicedirettrice dell'Unesco, l'istruzione deve essere considerata come parte integrante della risposta umanitaria dei paesi più progrediti, come base per ridurre la povertà e costruire un futuro più prospero.
La nuova alfabetizzazione, sempre secondo l'autorevole membro dell'Unesco, richiede insegnanti ed educatori formati per supportare gli studenti nel loro viaggio e capaci di offrire pratiche pedagogiche basate su progetti concreti e utilizzo ragionato delle nuove tecnologie.

Anche la situazione nelle altre parti del Mondo denota molte complessità; Save the Children pone l'attenzione su alcuni dati imprescindibili:
- oltre 1,5 miliardi di studenti in tutto il mondo hanno sospeso le lezioni a scuola a seguito dellea pandemia;
- in Etiopia la chiusura delle scuole ha sottoposto le bambine al rischio di sacrificare il loro futuro per diventare spose bambine;
- in Somalia, per garantire un minimo di formazione, si usano delle librerie mobili trasportate dai cammelli;
- nel Corno d'Africa, oltre al Coronavirus sono arrivati sciami di cavallette che stanno divorando il poco cibo rimasto;
Per gli operatori di Save the Children la scuola è uno scudo magico che protegge l'infanzia dalla povertà, dal lavoro forzato, dai matrimoni precoci. E' il luogo dove i sogni diventano ambizioni, attraverso un percorso che può cambiare la loro vita.

E in Italia?
Veramente il diritto all'istruzione è garantito a tutti? Quanti bambini e famiglie appartenenti alle fasce più deboli della popolazione faticano ogni giorno per ottenere il massimo di formazione possibile! Parliamo di minori di recente immigrazione, di alunni disabili, di bambini che vivono in situazione di svantaggio socio-economico. Sembra, spesso, che la nostra società si diverta a seminare ostacoli sul loro percorso che non sembra proprio espressione di un diritto sancito.

In questo numero, quindi, care lettrici e cari lettori, la redazione vuole offrire vari spunti di riflessione e proposta sull'argomento, ragionando sia in una dimensione mondiale che nazionale.
Buona lettura!