I lettori ci scrivono

I CONSIGLI DI MAESTRA DANILA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo...

 care colleghe,
nonostante la mia veneranda età non ho mai smesso di osservare il mondo scolastico, del quale ho fatto parte per più di 42 anni come insegnante. Permettetemi di scrivere qualche considerazione sulla scuola primaria (o elementare come amo denominarla).

1- Sembra un’ovvietà ma il bambino non è un sacco da riempire (e per fortuna ci sono i buchi, dice qualcuno). In seconda  non si possono e non si devono presentare nella stessa settimana, come ho potuto constatare es. divisione (contenenza e ripartizione), perimetro e area di quadrato e rettangolo con tanto di formule. Questi bambini hanno avuto tempo di consolidare i concetti? 

 Citazione dalle indicazioni nazionali“ La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini….Si tratta di elaborare gli strumenti di conoscenza necessari per comprendere i contesti naturali, sociali culturali….   ” Perciò insegnare a Essere prima di tutto.

2- La corsa per arrivare primi ai test INVALSI non porta nulla di buono né di pedagogicamente corretto. Io sono da sempre contro  una serie di test confezionati a tavolino che non tengono conto di territorio, condizioni sociali e sviluppo degli alunni. E comunque, visto che la disobbedienza civile non è più di moda e costa cara, almeno cercare di arrivare sereni  al fatidico giorno, consapevoli del buon insegnamento svolto fino a quel momento.  Ridimensionare, questa è la parolina magica. E comunque il Collegio docenti può deliberare un documento da inviare al ministero con qualche considerazione in merito.  Tranquille e tranquilli, su mia proposta il Collegio di cui facevo parte l’ha inviato a Roma e dal cielo  Zeus non ha fulminato nessuno.  Forse non è servito a nulla ma almeno un tentativo è stato fatto.

3- I libri di testo non sono le Indicazioni nazionali e soltanto su di essi non si deve basare l’insegnamento. Chiedetevi se un bambino di prima o seconda può gestire una decina di libri e altrettanti quaderni. Se è giusto che Italiano sia diviso in tre libri in barba a tutti gli studi della moderna linguistica e pedagogia.  Frammentazione del sapere…..precoce secondarizzazione…

Chiedetevi per favore, se un bambino di prima può avere orario scritto sul diario come una scuola superiore, con ore scandite precisamente.“La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale la frammentazione dei saperi; sul piano didattico quello dell’impostazione trasmissiva. Le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi….

4-  Chiedete al Dirigente scolastico collegi monotematici di riflessione pedagogica per capire questa corsa a cosa porta, fermatevi e chiedetevi se esiste ancora l’esigenza di una unitarietà del sapere  e cosa significa interdisciplinarietà. 

 E soprattutto guardate negli occhi i vostri bambini, ascoltateli, non è  MAI tempo perso.

Un caro abbraccio e auguri di buon lavoro

 maestra Danila

Cara maestra Danila,
intanto grazie! I contributi dei lettori fanno sempre piacere e sono utili...non ho avuto il piacere di conoscerti, ma penso che tu insegnando abbia sperimentato molti percorsi innovativi.
Devo dire che la tua ultima affermazione  " e soprattutto guardate negli occhi i vostri bambini, non è MAI tempo perso"  è molto  ricca di vari e profondi significati.
Piace vedere che le "pensionate" continuano a pensare alla scuola con passione, una volta insegnare era considerato una vocazione direi perpetua, ma forse non era sbagliato...
Le tue riflessioni e i tuoi esempi molto circostanziati sono pienamente condivisibili e parlano di una situazione ormai generalizzata...
Ora mi chiedo e chiedo a te e a tutti: come è stato possibile arrivare ad una situazione del genere in non molto tempo? Quali le cause? Quali gli errori fatti? E' possibile ancora rimediare?
Per me, che oltre a fare il "maestro" ho fatto il dirigente per quasi trent'anni una delle cose che mi rattrista di più è lo svuotamento progressivo che c'è stato dei compiti e delle prerogative  degli Organi Collegiali e del Collegio Docenti in particolare...le riunioni di questi consessi erano una palestra di democrazia e un momento di grande arricchimento culturale, pedagogico, didattico...ora sono vuoti, non si decide quasi niente, sono monocordi e fondati sulla passività.
A presto Danila e grazie dalla redazione!