Campo base di Luca Pani

vento d'estate


E’ vacanza. Non per tutti, ma per molti sì. Bambini, adolescenti, si ritrovano tra le mani un tempo che non è più scuola. Un tempo da progettare quindi, un tempo da non perdere. Le mie estati più belle e che rimangono ancora nella memoria sono quelle dei viaggi sicuramente, ma non solo. Sono le estati dei campi scuola parrocchiali e diocesani, con Azione Cattolica, sia da animato che da animatore: è stato un periodo della vita ricco di incontri, di servizio come educatore, di ascolto e di riflessione, di canti accompagnati dal suono della chitarra durante i fuochi serali, di gite al Monte Penna e pranzi al sacco - con l’immancabile uovo sodo, la scatoletta di tonno, una fetta di pane con monoporzione di marmellata spalmabile quasi sempre gusto prugna - all’ombra del rifugio di Pratomollo, di divertimento e di gioco - quante indimenticabili lancia rosse nella faggeta del Monte Zatta! Ricordo che risalivo correndo, con l'amico Fabio, tutto il bosco fino alla cresta del monte e poi giù in picchiata verso il campo base della squadra avversaria! Non se lo aspettavano, li prendevamo alle spalle, eravamo i più forti noi due! - Ogni volta che ritorno nella faggeta dello Zatta, rivedo ancora volti, momenti di gioco, risate. Le mie estati da ragazzo erano piene: come educatore dei più giovani, insieme ad altri, svolgevamo questo servizio anche per tre, quattro settimane di seguito. Non si percepiva la fatica: era chiaro che il tempo speso per altri, era tempo speso per noi.

Montemoggio, Barbagelata, Reppia, Giaiette, Cassego, Belpiano, etc..., per me non sono stati solo luoghi geografici, ma momenti che hanno segnato la mia vita per sempre perché lì era vissuto tutto intensamente, e se il tempo della vacanza è ricco di significato ha il potere di cambiarti la vita. Ed è proprio questo il punto: oggi i ragazzi possono ancora fare della loro estate, del loro tempo libero, un'esperienza di valore? Certo che sì!

Tre suggerimenti:

  1. PROGETTARE. E' fondamentale preparare l’estate, pianificarla, porsi degli obiettivi. Non lasciare che sia altro a decidere per me: se è bel tempo vado al mare, se è brutto sto a casa, è l’anticamera della noia. Centri estivi, campi parrocchiali, GREST, Summer Camp, etc... nascono proprio con l’intento di dare l’opportunità di vivere giornate formative. E' di gran valore per un ragazzo oggi scegliere liberamente di trascorrere con altri, anche solo una settimana, con uno stile di vita diverso e coraggioso: niente televisione, videogiochi, radio, PC e soprattutto cellulare.

  2. FORMARE. Fare esperienze estive in cui sei di aiuto ad altri. In questo senso, se penso a me da ragazzo, è stato fondamentale incontrare figure di adulti significativi, sacerdoti ma no solo, educatori, che mi hanno proposto di mettere parte del mio tempo estivo a servizio dei più giovani come animatore attraverso i campi scuola. Il lavoro di maestro oggi lo devo anche a loro. Quando un ragazzo ha l'opportunità di dare gratuitamente aiuto e accompagnamento ad uno più giovane il gioco è fatto, perché non c’è nulla di più formativo e affascinante che essere importante per l’altro.

  3. SCOPRIRE. L’estate è il tempo della scoperta. Scoperta di luoghi e scoperta di persone. È il tempo della relazione con tutto ciò che di bello, di buono e di vero esiste nella vita. Sta a noi scegliere luoghi e persone significative, che ci diano la possibilità di maturare, di crescere come persone.

Buona estate… e che sia indimenticabile!