STUPIRSI
A TRE ANNI...

                                                                                  DI L. DELUCCHI

LO STUPORE

La capacità di stupirsi è ciò di cui la nostra quotidianità si nutre, l’era moderna non si è occupata  un granché dello stupore, soprattutto rispetto ai bambini/e spesso visti come semplici spettatori destinatari di contenuti preconfezionati.
Quello che spinge il bambino alla scoperta del mondo è proprio lo stupore, qualcosa di inatteso, che rompe la routine e la prevedibilità, fare esperienza della sorpresa significa per i bambini/e apprendere.
Per questo motivo è essenziale che gli adulti e gli educatori che si occupano dei bambini/e forniscano ambienti, situazioni e oggetti adeguati che facilitino la scoperta attraverso l’esperienza diretta; lasciarli giocare liberamente con materiali semplici (terra, sabbia, foglie…)  lasciando libera l’immaginazione, questo fa sì che siano essi stessi a scoprire le differenze; è l’esperienza che dà le risposte alla loro curiosità.

Se un dato fenomeno è percepito nella sua novità con stupore e sorpresa, questo   consente l’attivazione dell’attenzione, la comparsa di comportamenti esplorativi, la formulazione di ipotesi e la possibilità di verificarle indirizzando bambini/e verso processi cognitivi più complessi, la curiosità  può essere il punto di partenza per nuovi percorsi evolutivi. 

Quando un bambino/a fa un’esperienza positiva nel campo della meraviglia, stupore, scoperta, questo momento può essere valorizzato comunicandolo anche agli altri.

Naturalmente la prima persona che deve condividere lo stupore è l’adulto. Bisogna ricordare che ogni esperienza gratificante rende più solida la struttura infantile e lo attrezza nei confronti della frustrazione.

 Nel campo delle relazioni si devono incoraggiare i bambini/e ad apprezzare le abilità facendo in modo che tutti a turno possono mostrare agli altri le proprie capacità, anche in questo caso è l’adulto che deve mostrare il proprio stupore nei confronti dei piccoli o grandi passi avanti dei bambini/e ; è stato verificato che se le aspettative dell’insegnante sono alte e positive i bambini/e ne ricevono un grande stimolo per la loro crescita, da questo punto di vista, anche la più piccola conquista fatta dal bambino/a dovrebbe essere notata e valorizzata.  

Serve quindi che il nostro sistema educativo, fortemente caratterizzato da una trasmissione verticale e nozionistica del sapere, sia invece fondato sulla possibilità di ispirare e provocare la mente infantile, invitando il bambino/a alla scoperta, all’indagine, all’esplorazione ed alla costruzione di un sapere auto determinato, valorizzando la dimensione euristica dell’imparare.