Pensierini

della sera

A cura di F. Codebò

Buon lavoro Signor Ministro!

Il primo pensierino è rivolto a Patrizio Bianchi nuovo Ministro dell’Istruzione; in diciotto mesi di attività di “Pedagogia20.20” è il terzo ministro che salutiamo all’inizio della sua attività. Il suo curricolo in ambito soprattutto universitario è piuttosto importante ed è un tecnico che ha già fatto l'Assessore in Emilia Romagna, sempre nello stesso settore.

Senza dubbio avremmo preferito che l’incarico fosse affidato ad una persona “di scuola”, con vasta esperienza sul campo, come ha recentemente fatto il neo-presidente Biden che ha scelto, per gestire la scuola americana, un ex maestro con provata esperienza amministrativa.
In questo primo periodo di attività del nuovo governo abbiamo notato che le uniche dichiarazioni su possibili progetti e novità riguardano il settore scolastico; questo avviene spesso e c’è da chiedersi come è possibile che un nuovo ministro a ventiquattro ore dal giuramento abbia già idea di cosa fare.

Sinceramente le prime uscite riguardo al prolungamento dell’anno scolastico e all’inizio anticipato del prossimo, ci lasciano un po’ a bocca aperta, perché la fattibilità di queste idee è molto complessa, quasi impossibile. Come diceva una volta un valido Provveditore agli Studi di Genova, la scuola è come un treno in corsa, quindi i cambiamenti eventuali sono molto delicati e hanno un tempo di realizzazione molto più lungo di quello che possono pensare quelli che non hanno esperienza sul campo.
Auguri quindi Signor Ministro e si ricordi che gli interventi che lei farà in corsa non sono su una fiammante vettura di formula uno ma su una sgangherata Topolino!

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Buon lavoro, cari Vicedirigenti!

Chi sono i vicedirigenti? Non sembrerà vero ma nel nostro paese in molte delle scuole definite “autonome” si sta attuando in modo strisciante una modifica organizzativa piuttosto ampia non contemplata da nessuna norma, tanto meno dal Contratto di Lavoro: stanno infatti sorgendo delle nuove figure che si possono definire a pieno titolo vicedirigenti. I loro compiti, in una scuola così complessa, non assomigliano per niente a quelli della figura una volta presente e chiamata "vicepreside", sono molto più vasti e complessi.

Sono chiamati in causa su tutto, non hanno un impegno orario ben preciso, l’unica cosa certa è il compenso, quasi sempre forfettario e insufficiente. Hanno quindi tanti doveri, ma pochi diritti.
Continuando a insegnare normalmente a orario pieno, hanno meno tempo per pensare ai ragazzi e alla didattica, spesso vanno in aula provati dalle tante incombenze che devono svolgere ogni giorno.
Auguri quindi cari Vicedirigenti, alzate la vostra voce e fate in modo che nel prossimo Contratto di Lavoro il vostro ruolo sia riconosciuto per davvero sotto tutti i punti di vista!