Pensierino della sera
              (di F. Codebò)

BUON RIPOSO AI BAMBINI SOPRAVVISSUTI NELLA GIUNGLA...

Tutto il mondo ha parlato dei 4 bambini che in Colombia hanno vagato quaranta giorni nella giungla dopo lo schianto dell'aereo su cui viaggiavano con la madre deceduta sul colpo.
Come hanno fatto i quattro fratelli (di 13, 9, 4 e 1 anno) a sopravvivere così a lungo?
Intanto va detto che la più grande si è occupata di accudire e tenere in vita i più piccoli, allestendo rifugi provvisori...si sono nutriti di farina (fecola) trovata sui resti dell'aereo e di frutta; poi hanno mangiato semi e il cibo trovato nelle scatole che i soldati dell'esercito avevano lasciato nella foresta.
Hanno bevuto l'acqua piovana raccolta nelle foglie degli alberi.
Secondo gli esperti  dei bambini non indigeni, privi della conoscenza della foresta, non sarebbero sopravvissuti.  In quella realtà i bambini imparano dagli anziani  tutto quelle che serve  e sanno come orientarsi nella foresta.
I bambini cominciano a pescare e cacciare da piccolissimi e a 13 anni possono percorrere anche 30 KM al giorno senza scarponcini.  













Il docente e scrittore Alessandro D'Avenia, commentando il fatto sul Il Corriere della Sera dice "un nostro ragazzo userebbe il telefono. Quali conoscenze pratiche a scuola?" Continua poi D'Avenia "le nostre conoscenze puntano al controllo della natura più che alla relazione". "Sarebbe interessante bilanciare una scuola basata su conoscenze teoriche con una sapienza pratica del mondo, una relazione più viva con la vita". ..."tutti gesti che, coinvolgendo i cinque sensi, guariscono da quella deriva che porta a pensare di non avere più il corpo e che non ce l'abbiano gli altri"