Un'estate a Cassego
(a cura di L. Delucchi con la collaborazione di D. Sandro Lagomarsini)

Negli anni settanta il doposcuola funzionava anche in estate. Quando qualcuno dei ragazzi era occupato con il taglio del fieno e altri lavori nei campi tutti i ragazzi andavano ad aiutarlo, continuava l'esplorazione dell'ambiente e della sua cultura, si facevano visite alle famiglie per la raccolta degli oggetti oggi esposti nel Museo Contadino di Cassego.
Chi doveva riparare qualche materia a settembre era aiutato da studenti più grandi di città, i quali aiutavano anche i contadini nel lavoro dei campi. Il tempo in estate si occupava in un clima più disteso con la visione di film di qualche valore culturale, alcuni ragazzi in difficoltà trovavano stimoli per un maggior impegno scolastico! 

Anche le lamentele della popolazione locale nei confronti dei turisti maleducati, erano un'occasione per esercitare i ragazzi in prese di posizioni sociali/politiche. Venne stilato un decalogo dei comportamenti corretti dei villeggianti.
Una vignetta aveva come protagonista una mucca circondata da ogni genere di rifiuti mentre proclamava: "l'erba che mangio è il latte che bevi". 

Un grande spazio era dedicato agli incontri con amici italiani e stranieri venuti da lontano, una per tutte Keiko Tanabe la nostra amica giapponese la quale insegnò ai ragazzi una canzone bellissima che ancora oggi ricordano. 

Un tempo considerevole si dedicava ogni anno alla preparazione della gita di fine anno dove tutti dovevano partecipare anche se qualche volta è stata un’impresa avere il permesso dai genitori. Nei primissimi anni '70 i viaggi erano d' istruzione e lavoro con la vendemmia in famiglie francesi per imparare la lingua. Questi viaggi erano occasioni di incontri e conoscenze fuori dal comune che solo grazie a Don Sandro e ai suoi collaboratori potevano essere realizzati.