Pillole di pedagogia e didattica

(di F. Codebò)

Seminare pace, democrazia, libertà...

La parola "pace" in questo momento è molto inflazionata, anche a scuola...rischia però di diventare uno slogan, un motto molto facile da colorare senza però che nella realtà cambi il nocciolo duro del fare ed essere scuola.
Bisogna invece costruire un percorso alla rovescia e tornare a quel tempo, non molto lontano in verità, (che molti di noi hanno praticato con particolare motivazione), in cui si costruivano CLASSI DEMOCRATICHE con un fine ben preciso.
Il fondamento della pace è senza dubbio la democrazia, sia nel mondo dei grandi che in quello dei piccoli.
In queste poche righe si vuole dare un piccolo contributo per spiegare cosa vuol dire e come si costruisce una CLASSE DEMOCRATICA.

Intanto bisogna dire che questa situazione educativa e relazionale va costruita dal primo giorno di scuola, dal primo momento in cui i ragazzi e gli adulti di riferimento hanno occasione di conoscersi e di guardarsi negli occhi. Non conta se la classe è della primaria, della secondaria o dell'infanzia, contano le motivazioni e lo stile dei docenti.
I ragazzi devono capire subito che il linguaggio usato è al PLURALE, si usa più spesso il NOI che l'IO...devono percepire che gli adulti non sono lì per comandare ma per guidare in modo autorevole un percorso che dura tanto tempo, per più anni.
I docenti devono avere la consapevolezza che non devono solo insegnare un pezzo di discipline, ma condividere un progetto educativo verso LA DEMOCRAZIA E LA PACE.
Per fare memoria è importante quindi scrivere: ci vuole un diario della classe, magari murale o tecnologico, su cui raccontare episodi significativi e da rileggere spesso anche negli anni seguenti. A scuola, infatti, se ci pensiamo bene, la variabile TEMPO è gestita in modo molto casuale per non dire irrazionale, non si prende coscienza dei vari aspetti di questa dimensione, in particolare non si riflette sulla differenza tra il tempo del singolo e quello del gruppo.









Un'altra dimensione molto importante e spesso trascurata è quella dello SPAZIO: che bello quando i gruppi cambiano aula e si mettono in cerchio! Quante emozioni in questo momento! Come si modificano gli sguardi e le espressioni di tutti, compresi gli adulti!
Ovviamente non ci si mette in cerchio per perdere del tempo o fare confusione, le attività da privilegiare in queste fasi sono quelle della
CONVERSAZIONE e della DISCUSSIONE; secondo la mia umile esperienza queste due attività sono fondamentali per far crescere un vero gruppo democratico e capace di maturare insieme. In un arco temporale ben preciso (per esempio la settimana) ci dovrebbe essere un momento "disteso" riservato a queste attività che sono fondamentali anche per sviluppare il linguaggio orale al di fuori delle interrogazioni e delle spiegazioni.
Tutti i docenti dovrebbero essere in grado di guidare una conversazione, trascurando per un po' l'ambito disciplinare di competenza e dando la precedenza alla necessità di far crescere il gruppo.
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Il passo successivo è quello dell'imparare a VOTARE democraticamente come facevano quasi quotidianamente i nostri Partigiani durante la Resistenza quando dovevano prendere delle decisioni: è facile che durante le assemblee di classe ci siano proposte alternative da votare al fine di mettere in pratica quella ritenuta più idonea. Che ruolo importante ha l'adulto in questa fase nel far capire che si votano le idee e non il compagno preferito! E' necessario, come sempre, preparare con precisione le varie fasi: l'indicazione precisa delle varie proposte alternative, la ricerca degli scrutatori e dei verbalizzanti, la nomina di un presidente, il conteggio matematico dei risultati con calcolo delle percentuali, l'adozione delle decisioni prese. L'uso della votazione è fondamentale quando si scelgono le regole da adottare in classe per gestire i vari momenti della vita quotidiana: le regole, proposte dai ragazzi, devono essere poche e quindi, spesso, è necessario scegliere quelle ritenute più importanti dalla maggioranza del gruppo.

Un altro momento di vita democratica è quello della scelta degli incarichi: in ogni comunità di persone che stanno crescendo è giusto che ci siano dei piccoli compiti utili per migliorare la qualità dello stare insieme: ordine dell'aula, riordino banchi, controllo energetico, pulizia,.... Anche in questo caso è quasi sempre necessario votare per trovare le piccole mansioni da esercitare e per individuare l'incaricato.
Fondamentale che gli incarichi ruotino spesso e che non ci siano esclusi a priori, soprattutto tra gli alunni più fragili.

Prima di finire è utile ribadire un concetto che ho già espresso più volte: molte attività ritenute di poco valore fanno bene per far crescere la DEMOCRAZIA e la CULTURA della PACE e della TOLLERANZA: mi riferisco, per esempio, al gioco, (che anche nei momenti adolescenziali, con i dovuti accorgimenti, è molto utile), al lavoro di gruppo, all'allestimento di eventi più o meno sofisticati, alle attività all'aperto, ...

Da quanto scritto emerge che il ruolo degli adulti è fondamentale: parlando di adulti non mi riferisco solo ai docenti ma anche ai collaboratori scolastici e ai genitori che devono sostenere l'itinerario intrapreso creando anche nella comunità familiare dei momenti di forte condivisione non autoritaria.
E' chiaro che il ruolo dei docenti è quello più complesso: devono agire in squadra, avere ben in mente le mete da raggiungere, praticare idonei percorsi di formazione visto che tali azioni non possono essere improvvisate. I docenti, comunque, prima di tutto devono credere, per davvero, nella nostra COSTITUZIONE, nella DEMOCRAZIA, nella PACE, nella LIBERTA'.

Concludo con questa semplice riflessione: dove, se non a scuola, i nostri giovani possono avvicinare concretamente dei messaggi così importanti? Non esistono quasi più altri momenti così formativi visto che le tradizionali aggregazioni politiche e associative sono quasi del tutto scomparse. Più avanti, nel percorso di vita, può ancora accadere che in alcuni ambiti lavorativi si possano coltivare valori fondamentali per la crescita del senso di appartenenza ad una comunità globale, ma anche in questo caso con la polverizzazione che c'è stata del lavoro, tutto questo è diventato molto più complesso.
RIASSUMO CON UNO SLOGAN: NON E' MAI TROPPO PRESTO PER INIZIARE UN PERCORSO SULLA PACE, LA DEMOCRAZIA...!
NON E' MAI TEMPO DI FINIRLO!