Editoriale 
                di F. Codebò

LIBERI TUTTI!
non vuol dire
TUTTI CONTRO TUTTI!

Care lettrici, cari lettori,
devo spiegarvi prima di tutto il titolo di questo editoriale piuttosto misterioso e che non sembra avere agganci con la pedagogia vissuta e praticata quotidianamente...
E' nato dopo l'ultima riunione della redazione, in quanto dopo un approfondito confronto e scambio di idee non ci sembrava che nell'ultimo periodo fosse successo qualcosa di interessante...noi cerchiamo sempre di partire da qualcosa di positivo, visto che siamo ottimisti anche perchè senza questa prospettiva non ci può essere alcun progetto educativo SERIO anche minimo...
Anzi,  il nostro barometro sensibilissimo ci segnalava in gran parte solo episodi  e problemi diremmo  tristissimi sia riguardo alla scuola che al mondo dell'educazione in generale.
Quindi alla fine dell'incontro, "LIBERI TUTTI ! " era un messaggio per i redattori in maniera che si sentissero privi di alcun legame con una "gabbia" contenutistica.  

 In seguito, direi ormai per vizio, sono andato a curiosare su "Google" per vedere cosa volesse dire questa espressione...mi si è aperto un mondo vastissimo, da esplorare anche perchè consente molti approfondimenti.
Ho scoperto che c'è una canzone famosissima del 1999, ci sono albi illustrati molto piacevoli, spettacoli teatrali... 
In realtà l'espressione completa che mi piace di più e più  accattivante è "tana, liberi tutti!"  che si usa  giocando a nascondino.
La tana è il luogo dove si corre per salvarsi quando si è rincorsi, il grido  "tana..." viene detto in particolare dall'ultimo ancora libero quando arriva e salva  i compagni di gioco già scoperti...
Quindi un grande messaggio di solidarietà, unità, ricerca di un bene comune; c'è anche la condivisione di regole semplici ma belle... Siamo nel campo educativo, della socializzazione, ancora una volta viene dimostrato che il gioco, anche semplice, è un grande motore di sviluppo... Il tempo passando giocando, soprattutto all'aperto e in gruppo, non è mai perso, anzi...
Prima di passare oltre riporto quanto  trovato di recente su una pagina Facebook di un'amica a proposito del gioco del nascondino declinato ai nostri tempi:
Giocare a nascondino
in una piazza vuota.
Con un monumento al centro
e divertirsi. 

Tutto diverso da un'altra espressione per certi versi simile ma in realtà opposta: "TUTTI CONTRO TUTTI".
E' un po' lo slogan che sembra rappresentare bene quello che succede in questo tempo nella scuola e nella realtà sociale: una continua contrapposizione sterile, spesso su cose di poco conto, che non porta da nessuna parte:
- Politici che si inventano norme  contro dirigenti scolastici, docenti, comunità scolastica;
- genitori contro docenti e viceversa;
- alunni contro docenti e  compagni...
E così via...
Un clima velenoso che si diffonde perchè manca la prospettiva del BENE COMUNE da raggiungere e coltivare.
Ormai il problema è farsi giustizia, avere ragione, distruggere l'avversario del momento; non si cerca mai di entrare nel merito e cercare dei percorsi risolutivi...
E allora?   

Io conosco un'unica strada da percorrere sia nella società civile che nella scuola, una strada già percorsa con ottimi risultati per l'ultima volta nel nostro paese ottant'anni fa da tante donne e tanti uomini...
Visto che ci stiamo avvicinando alla festa della LIBERAZIONE e a quella DEL LAVORO penso che la strada sia proprio quella di riprendere quegli ideali e quei sentimenti che permisero di uscire da una guerra e da una miseria devastanti: il sentimento di unità popolare era diffuso e tutti si davano da fare per raggiungere il bene comune perseguito in non molti anni e accompagnato da un progresso spirituale e materiale che non si è più ripetuto.
Necessaria quindi, cari lettori, una svolta decisa pedagogica, anche urgente...facciamo in modo che si senta dire sempre più spesso, anche dagli adulti:
                                                                  "TANA! LIBERI TUTTI!"