Una nuova strada .... il PEI Nazionale


Il 13 gennaio 2021 sono state trasmesse a tutte le scuole le novità relative al nuovo Piano Educativo Individualizzato ( PEI ) per gli alunni con disabilità, finalmente secondo la prospettiva bio-psico-sociale delineata dall’ICF, attraverso l’attuazione del decreto interministeriale n°182 del 29 dicembre 2020.
Il più grande contributo dell’ICF è il valore attribuito all’interezza della persona, un PEI bio psico-sociale ha una visione globale, approfondita, sistemica, relazionale e contestuale non solo del bambino, dell’alunno, dello studente con disabilità, ma anche delle risorse della classe, della scuola, che vanno dettagliate nei diversi capitoli del nuovo documento e degli interventi necessari per realizzare l’inclusione.
Il nuovo modello nazionale sostiene e promuove una scuola inclusiva, in una prospettiva di corresponsabilità educativa, infatti nel nuovo decreto interministeriale vengono delineati i ruoli, la composizione e l’organizzazione del GLO ( Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione ) che organizza e redige il nuovo strumento grazie alla competenza e alla specificità dei componenti: il dirigente scolastico, il gruppo docenti, i familiari, lo studente con disabilità, come rispetto del processo di autodeterminazione, gli operatori specifici, i membri dell’UVM (Unità di Valutazione multidisciplinare) dell’Asl di residenza e anche gli esperti privati della famiglia per i quali è necessaria preventiva autorizzazione del DS.

Attraverso l’approccio bio-psico-sociale che sostiene il nuovo strumento viene evidenziato come il funzionamento della persona sia frutto di molteplici interazioni degli elementi individuali con fattori contestuali, che possono facilitare o diventare barriere allo svolgimento delle attività del singolo e in gruppo. Centrale nella strutturazione del PEI Nazionale in prospettiva bio-psico-sociale sono le sezioni dedicate al contesto, nel quale devono essere necessariamente utilizzati i codici dell’icf dei fattori ambientali. I codici abbinati ai qualificatori vanno espressi dettagliatamente. Ogni codice, infatti, se non è integrato dal qualificatore ( +n per i facilitatori e .n per le barriere) perde totalmente di significato. Nella sezione successiva il documento richiede di specificare tutti gli interventi sul contesto. Si evidenzia quindi l’importanza della presenza del Dirigente scolastico che diventa garante degli interventi sul contesto e si farà promotore delle eventuali innovazioni negli organi competenti.

Per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado vengono delineate le progettazioni disciplinari, che a seconda del grado di personalizzazione devono necessariamente essere descritte nella modalità e nei criteri di valutazione. L’ultima parte e gli allegati sono dedicati alla rendicontazione delle risorse effettivamente utilizzate per ogni alunno in modo da operare una più equa e corretta distribuzione delle stesse.

Questo documento può essere recepito dalle singole istituzioni scolastiche come un mero adempimento burocratico oppure come l’opportunità per iniziare ad operare nella scuola, e nella vita dei bambini e dei ragazzi quel percorso di inclusione scolastica che ormai da alcuni decenni viene suggerita dai documenti ministeriali.




Il mio parere rispetto a questo nuovo documento, per quanto apporterei alcune modifiche sull’utilizzo dei codici dell’ICF nella sezione dedicata alle dimensioni, è che può essere un’occasione di crescita in un’ottica inclusiva per tutta la scuola e di riflessione sul valore della personalizzazione della didattica da tutto il team docente.