Editoriale (di F. Codebò)

La continuità tra le esperienze scolastiche:

un ponte sospeso nel vuoto?

Care amiche, cari amici,

quante volte nelle nostre esperienze di vita quotidiana invochiamo la continuità come un faro che ci illumini!
Gli scossoni, spesso, fanno male soprattutto quando siamo più fragili e indifesi.
Se ci pensiamo bene, però, si cresce anche quando c’è discontinuità, cambiamento, forzature repentine…pensiamo solo un momento al passaggio dall’esperienza scolastica a quella lavorativa: pochi si adeguano rapidamente e in maniera non traumatica, ma il cambio è decisivo nella crescita di una persona.
Per definire meglio la continuità riprendo una frase del neo Premio Nobel Giorgio Parisi che, in una recente intervista, così si esprime: “un ponte non si costruisce mai da un unico lato. Deve esistere un progetto che mette in connessione due parti.”

L’immagine del ponte è molto bella e ben si addice alle esperienze scolastiche dei singoli e delle classi: tutti e in particolare gli indirizzi normativi, invocano la continuità ma poi, costruirla realmente è molto faticoso a tal punto che spesso ci si rinuncia. Le difficoltà sono tante anche perché in ambito formativo non esiste solo la continuità “verticale” tra le scuole ma anche quella “orizzontale” con la famiglia, le associazioni, le parrocchie, l’extrascuola…
Il ponte, quasi sempre, se viene costruito, è solido solo da un unico lato e così tutto frana in un attimo.

Eppure sopra il ponte c’è un traffico folle, le auto corrono in tutte le direzioni come le macchinine agli autoscontri. Se il ponte è sospeso tanti sono gli incidenti anche perché gli ostacoli e i rischi non sono stati segnalati in maniera adeguata.
Si può dire quindi che a scuola convivono in maniera subdola continuità e discontinuità; pochi riflettono in merito anche perché bisognerebbe vedere tale aspetto non dalla parte della progettazione rigorosa e a freddo ma da quella dei singoli, partendo dalle loro difficoltà di adeguamento, dai salti nel buio che sono costretti a fare durante il percorso scolastico.

Il nostro viaggio quindi, nelle prossime pagine, vuol portarci sui ponti della continuità, cercando di approfondire le tante facce luminose di questa pietra preziosa non sempre apprezzata da tutti.
Care, cari,
allora buona lettura e alla fine…prendiamo i mattoncini del Lego e costruiamo almeno un piccolo ponte solido e variopinto che serva per abbattere i confini e mettere in continuità mondi molto vicini!