Campo Base

un goal ed un click

ESPERIENZE DI CONTINUITA' NELLA SCUOLA

di Luca Pani e Cristian Boni

Il concetto di continuità educativa fa riferimento a una dimensione di sviluppo e maturazione della persona che avviene in maniera progressiva e per fasi. Pertanto la continuità, in particolare nella scuola, costituisce un valore irrinunciabile, purché venga praticata in tutte le articolazioni possibili, pedagogiche e organizzative. Potremmo quindi affermare che la continuità nasce dall’esigenza di garantire il diritto dell’alunno ad un processo formativo organico e completo, che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto che costruisce la propria identità lungo tutto il percorso scolastico ed extra-scolastico. A nostro avviso la scuola è chiamata, nel passaggio delicato dell’alunno da un ordine ad un altro, a creare non solo classi ponte o progetti di continuità, ma, ad esempio, criteri educativi ed inclusivi per la formazione delle future sezioni/classi: solo l’osservazione attenta e condivisa dei bambini da parte sia dei docenti che accompagnano gli alunni nel passaggio da un ordine di scuola ad un altro, che dei docenti che accolgono gli alunni nella nuova classe, fa sì che si possano creare gruppi armonici. Ne consegue che non c’è vera continuità tra ordini di scuola (continuità verticale) o tra sezioni/classi parallele (continuità orizzontale) se non c’è sincera continuità (comunicazione) tra i docenti coinvolti. Merita, senza dubbio, ricordare che tra le più ricche esperienze pedagogiche italiane di - oserei dire - continuità quotidiana, rientrano le pluriclassi: oggi si possono contare sulle dita di una mano, ma, soprattutto nel passato, sono state laboratorio di vita, di relazioni costruttive tra alunni di diverse età che condividevano nella stessa classe non solo momenti di apprendimento, ma reali esperienze di tutoraggio (l'alunno più grande faceva da maestro al più piccolo) e di scuola intesa come famiglia, comunità educante ed inclusiva. Caposaldo di questa pedagogia partecipata è stato sicuramente Don Lorenzo Milani, ma come lui ricordiamo Mario Lodi, Don Agostino Dellepiane, ed attualmente attivi come Franco Lorenzoni, Eraldo Affinati, Don Sandro Lagomarsini e molte altre maestre e maestri che nel loro piccolo credono ancora in una scuola promettente e decisiva per il futuro.

Nel corso della nostra pluriennale esperienza come docenti nella scuola dell'Infanzia (maestro Cristian) e nella scuola primaria (maestro Luca), presso l'Istituto Comprensivo di Lavagna, abbiamo potuto osservare come la crescita personale di ciascun alunno passa anche attraverso la condivisione di attività di continuità, sia verticale che orizzontale. Descriviamo, di seguito, due progetti realizzati prima dell'emergenza pandemica e che riteniamo essere stati per noi docenti e soprattutto per i ragazzi, delle preziose esperienze educative.

PROGETTO SLOWCLICK: dalla fotografia alla scoperta del mondo.

Conoscere la propria città camminando con i ragazzi per le vie, è sicuramente affascinante. Vivere questa esperienza con una macchina fotografica a portata di mano è coinvolgente, creativo e divertente. Il progetto PON Slowclick, realizzato con alunni di classi quarte e quinte primaria e prime e seconde della scuola secondaria di I grado, ha riscosso un notevole successo. L'obiettivo che ci siamo posti è stato di conoscere la storia, i luoghi più significativi e naturalistici di Lavagna, realizzare una mostra fotografica aperta alla cittadinanza. Il tutto insieme ad una conoscenza di base sull'uso della macchina fotografica e un desiderio di camminare insieme, in modo lento, scoprire e immortalare con scatti ciò che ci colpiva ed ispirava. Un'esperienza di continuità verticale che i ragazzi hanno scelto liberamente e che per loro è diventata un'occasione di crescita nel quale ad ognuno è stato consentito di esprimersi senza riserve e nel rispetto dei loro ritmi, entrando in relazione con gli altri. Attraverso questo progetto la scuola è diventata un luogo in cui si è fatta ricerca insieme, si è scoperto il territorio, si sono confrontate diverse opinioni, ma, soprattutto, sì è realizzata una scuola laboratorio di vita.

TORNEO DI CALCIOBALILLA: tra le pieghe della continuità.

Quando si parla di continuità in ambito scolastico generalmente si fa riferimento a quella verticale (tra diversi ordini di scuola) e a quella orizzontale (tra le scuole e il territorio), raramente si tiene in considerazione che esiste anche un altro modo di continuare senza interruzioni il discorso educativo all’interno dello stesso segmento. L’Istituto Comprensivo di Lavagna da diversi anni propone all’interno della propria scuola un percorso ludico-didattico di questo tipo che coinvolge tutti gli studenti e le studentesse delle classi quarte e quinte della primaria. Nello specifico abbiamo pensato di proporre un torneo di biliardino a coppie che si sviluppa con una fase preliminare (che coinvolge sezione per sezione) e una finale dove le migliori coppie di ogni classe si affrontano per determinare la vincente. Lo scopo principale del progetto è quello di trasformare la continuità educativa in un momento di grande inclusione sociale che permetta ad ogni bambino di sviluppare un proprio percorso di crescita e di consapevolezza con e attraverso l’altro. Se la continuità così come la conosciamo è legata alle esperienze pregresse che facciamo nella nostra vita, questa del torneo di biliardino ha portato senza ombra di dubbio i nostri ragazzi ad arricchire il loro bagaglio culturale in termini di partecipazione (costruzione insieme ai docenti e ai propri compagni del regolamento di gioco), rispetto (delle regole e dei pari) e fair-play (strette di mano ad inizio e fine partita). All’interno di questo contesto ben strutturato i docenti che si sono occupati del progetto hanno potuto constatare quanto i ragazzi traggano beneficio del contatto stretto con i propri pari che si svincola dalle gabbie delle sezioni precostituite e di come sia molto più facile rispettare delle regole che vengono costruite all’interno del gruppo. Le buone esperienze sociali sono sempre l’ago della bilancia del successo educativo e di conseguenza non possono che portare alla generazione di buone prassi a livello civico.