Pensierini
della sera

SETTEMBRE 2019

- avanza il sovranismo scolastico ? Forse sì… Me lo fa pensare quanto ho letto a proposito della Preside di Scampia che ha vietato addirittura ai suoi ragazzi di indossare jeans sgualciti….. come si fanno a fare interventi educativi a favore soprattutto dei più fragili soprattutto nelle zone più deprivate del nostro paese se si fanno prevalere i regolamenti e la forma invece che la sostanza dell’agire?

- grave quanto emerge dalla lettura del recentissimo rapporto di Cittadinanzattiva : in media ogni 3 giorni nel nostro paese c’è un crollo negli edifici scolastici…..anche in questo caso ci hanno riempito di adempimenti formali ma la sostanza è ben altra cosa….; peggio è andata in Kenia dove una scuola di legno è crollata e 7 bambini sono morti.

OTTOBRE 2019

il pensierino è dedicato con affetto a Federica, e a sua mamma Rita ; ecco quello che è successo all’inizio dell’anno scolastico : Federica, 19enne sarda con disabilità mentale grave, attendeva dall'inizio dell'anno un insegnante di sostegno. Per lei la scuola era diventata un disagio quotidiano, per questo la madre l'ha ritirata. "Non potevo più vederla soffrire". Per fortuna poi la situazione si è risolta ma le domande che bisogna farsi sono queste:

- quante ragazze e ragazzi sono in questa situazione nel nostro paese ?

- quante classi cambiano tutti gli anni insegnante di sostegno, spesso non di ruolo e privo del titolo di specializzazione previsto ?

- come mai funzionano classi con due o più alunni con handicap o dove viene valicato abbondantemente il limite di legge di 20 alunni ?

Ecco Signor Ministro, ci aspettiamo una svolta radicale e rapida in questo settore (come in tanti altri) , non è giusto che la scuola crei sofferenza e che il peso sia portato, quasi sempre, dai docenti più sensibili senza alcun riconoscimento particolare !

NOVEMBRE 2019

In questo numero i pensierini sono due e di natura diversa :

il primo è tendenzialmente ironico e riprende una notizia apparsa su vari quotidiani : in India, in un liceo, per non copiare, gli alunni, volontariamente, potevano indossare in testa delle scatole di cartone simili a rudimentali maschere, con solo i buchi per gli occhi. Sensazionale il fatto che più di 2/3 della classe ha accettato l’esperimento… speriamo che l’idea non venga ripresa dal nostro INVALSI o che i Dirigenti non si mettano a fare gli Indiani ! Ma forse la scuola italiana non corre rischi al riguardo, i Dirigenti avrebbero troppa paura del fatto che le maschere possano prendere fuoco….

Il secondo invece è più preoccupato e riprende i dati pubblicati da Save the Children sulla povertà nel nostro paese : in dieci anni il numero dei bambini in povertà assoluta è triplicato arrivando al numero di 1.260.000 e ad una percentuale superiore al 12 % del totale . E’ in aumento anche la dispersione scolastica arrivata al 14 % e quasi la metà dei bambini e adolescenti in un anno non legge un libro oltre a quelli scolastici.

Molti i commenti al riguardo, tra i quali molto pregnante quello di R. Saviano pubblicato su L’Espresso n. 44 . Esemplare il seguente passaggio : “ E se da un lato , la politica e la società civile sembrano ignorare i bisogni primari dei bambini, esiste un mondo che non li ignora affatto perché, a qualunque fascia sociale appartengano, i bambini oggi sono i consumatori più appettibili”.

E il sistema scuola fa o dovrebbe fare qualcosa ?

DICEMBRE 2019

Il primo pensierino affettuoso va ad una supplente che in data 24.11.19 scrive a Repubblica : “sono una supplente. L’altro giorno entro in classe e i ragazzi : < Prof., abbiamo decorato la classe per Natale, con le lucine sulla lavagna,ma il preside ce le ha fatte togliere perché non sono sicure!> Spiego che i cavi elettrici sono pericolosi…< Sì prof., ma abbiamo i cavi rotti della LIM, il cartongesso bucato, le tapparelle rotte….la cosa più pericolosa sono le nostre lucine?> Conclude la supplente : <silenzio. Questa è la sintesi della scuola. Un mondo ottuso che cerca il colpevole del proprio fallimento fuori da sé.Ci sono tanti insegnanti validi, ma da soli non ce la possiamo fare. Abbiamo bisogno di voi. Non fermatevi alle lucine di Natale.>

Il secondo pensierino affettuoso va alla mamma orca che entrata per sbaglio con il suo branco dopo un viaggio di più di 5000 chilometri nel porto di Pra ha accompagnato e sorretto fin quando ha potuto il proprio cucciolo ormai privo di vita……Un bell’esempio per gli uomini….

Concludo con gli auguri sinceri per le prossime festività e per il nuovo anno…….prometto di riportare nel 2020 non solo notizie preoccupanti ma anche belle pagine di valide esperienze scolastiche !

GENNAIO 2020

Il primo pensierino affettuoso va al maestro cagliaritano Andrea Scano a cui è arrivato il quarto procedimento disciplinare in dieci mesi in quanto si rifiuta di utilizzare il registro elettronico, preferendo quello cartaceo per tutelare la privacy dei suoi alunni. ….vengono sanzionati sempre gli stessi comportamenti….se ci fosse un movimento collettivo…. prevale sempre la forma più che la sostanza !


Il secondo pensierino affettuoso va a Greta Thunberg che sta combattendo due battaglie importanti : la prima contro una grave malattia nell’area relazionale, la seconda per intervenire sull’emergenza ambientale del nostro pianeta….

…A soli 15 anni, dopo un’estate caratterizzata da caldo record, siccità e incendi boschivi, Greta prende definitivamente coscienza dell’emergenza ambientale in cui versa il Pianeta e decide che non può più aspettare che “i grandi” facciano qualcosa. Così il 20 agosto 2018, anziché recarsi a scuola, si presenta davanti al Riksdag, la sede del Parlamento svedese, con un cartello dal messaggio chiaro e forte: Skolstrejkförklimatet, “sciopero scolastico per il pianeta”.

La sua assenza scolastica dura fino al 9 settembre, giorno delle elezioni politiche, con la richiesta al governo di adottare serie misure contro il global warming e le emissioni di anidride carbonica.

Il ritorno ai banchi di scuola non è però la fine della protesta di Greta, che continua a farsi trovare di fronte al Parlamento ogni venerdì. Dal suo esempio nascono in diversi Paesi del mondo i “Fridays For Future”, movimenti che si battono pacificamente – e sotto forma di scioperi, principalmente – per la difesa dell’ambiente.

Il 15 marzo 2019 i Fridays For Future realizzano il primo Sciopero Globale per il clima, che vede oltre 1,8 milioni di partecipanti totali in 2350 città di 125 Paesi; il successo viene replicato nel Global Strike del 24 maggio.

Non è finita: il terzo sciopero durerà un’intera settimana, dal 20 al 27 settembre.

Forza Greta! Forza ragazzi!

FEBBRAIO 2020 "FORZA QUADEN ! "

Quaden Bayles, un bambino australiano di 9 anni affetto da nanismo, è stato vittima, a scuola, dell’ennesimo atto di bullismo. La madre ha deciso di pubblicare il video in cui il figlio, in lacrime, dice di volerla fare finita a causa dei bulli che lo prendono in giro. "Di solito cerco di mantenere privati questi momenti, ma stavolta ho sentito il bisogno di far capire a tutti cosa significa il bullismo e cosa comporta. Questo è l’effetto del bullismo. Questo è ciò che fa il bullismo", dice la donna nel video. E aggiunge: "Per favore educate i vostri figli, le vostre famiglie, i vostri amici". Un messaggio disperato che ha scatenato centinaia di dimostrazioni di affetto e solidarietà.

Anche dal mondo del cinema, con Hugh Jackman che in un video si rivolge a Quaden dicendolgi: "Sei più forte di quanto pensi". E dello sport, con i giocatori della squadra di rugby locale che gli chiedono di scendere in campo con loro per lanciare un messaggio contro il bullismo. Invito che Quaden ha subito accettato. Un bravo a Quaden e alla sua mamma ! In effetti la strada da percorrere è quella della fortezza, dote/virtù che si raggiunge solo con esperienze vere…… quante volte, invece, tutti veniamo infragiliti da troppe coccole ( molte volte di facciata….) che non fanno crescere ma ci fanno restare in uno stato perenne di adolescenza…..



MARZO 2020 : FORZA TUTTI!

Questa volta il pensierino finale è rivolto a tutti coloro che sono in prima linea nella lotta al virus : quanti operatori della sanità e degli altri settori hanno raggiunto e superato il limite massimo della resistenza psicofisica ma continuano a lavorare con grande dedizione tutti i giorni! Tutte le sere, poi, prima di addormentarsi, viene da pensare ai malati che non ce l’hanno fatta e se ne sono andati in solitudine e a tutti i morti sul lavoro : ad oggi si contano, nel nostro paese, più di cinquanta medici deceduti a causa del virus.

APRILE 2020

Il nostro pensiero questa sera va a tutti quei bambini e ragazzi che a seguito della pandemia hanno perso una o più persone care in famiglia; davanti agli occhi abbiamo le scuole di campagna e montagna funzionanti nei piccoli centri con un unico corso dove, alla ripresa delle attività scolastiche, quasi tutti gli alunni saranno segnati dal lutto. Non sarà facile il lavoro dei docenti e di tutta la comunità scolastica per fare in modo che la vita, pur in modo differente, possa riprendere a fluire. Possa l’esperienza scolastica rendere tollerabile il dolore e aiutare i giovani a trovare le risorse giuste per sopravvivere.


MAGGIO / GIUGNO 2020

Questa volta i pensierini della sera sono due.

Il primo è rivolto a Giulia , maestra della primaria di Faenza che ha fatto questa esperienza così raccontata dai giornali locali : all’insegnante faentina Giulia Zaffagnini, in forza all’istituto comprensivo San Rocco, è venuta un’idea del tutto originale, dopo essersi chiesta: «Se i ragazzi non possono andare a scuola, perché non portare la scuola a domicilio?». Così ne ha parlato con la dirigenza, ha rispolverato il suo vecchio camper, un Volkswagen Westfalia del 1987, si è procurata una lavagna, ed ora è probabilmente il primo esempio di scuola “on the road” in Italia. Parcheggia davanti alla casa degli alunni che già seguiva, uno alla volta, nel rispetto della norme di sicurezza, tira fuori lavagna, gessetti, banco portatile e si mette ad insegnare all’aria aperta. L’istituto ha condiviso e la sua idea è diventa il “Progetto scuola senza frontiere”.

Come al solito, per fare una buona ricetta, ci vogliono tutti gli ingredienti previsti e ben pesati.

Il secondo pensierino è invece rivolto ad Andrea Scano, maestro di Cagliari che si rifiuta di fare il registro elettronico ; ecco l’ultima puntata della sua vicenda raccontata da “La Repubblica” : “trenta giorni di sospensione, senza stipendio. Per Andrea Scano, maestro della primaria di Cagliari, è il quarto provvedimento disciplinare in dieci mesi. Il motivo è sempre lo stesso: il rifiuto di utilizzare il registro elettronico per motivi che riguardano la privacy degli alunni. A suo dire, a rischio, soprattutto per i dati sensibili in particolare dei bimbi e delle famiglie più fragili”.

OTTOBRE 2020

ci ha colpito in modo particolare la morte, quasi in contemporanea, di due ragazzi molto giovani e sfortunati, al termine di due storie che hanno percorso strade molto diverse e sempre in salita. Sono due storie che insegnano e segnano molto, offrendo anche vari spunti in ambito educativo.

Ecco la prima “storia” : tragedia a Napoli, bambino di dieci anni si getta dal balcone. Ha aperto la finestra di casa, ha scavalcato la ringhiera del balcone e si è lasciato cadere nel vuoto nel cuore della notte. Si è suicidato a 10 anni perché preda di un incubo che per la sua tenera età era troppo nero e difficile da poter gestire, decifrare, allontanare da sé e dalla sua famiglia. Inghiottito, probabilmente, da un gioco partito sui social e che è diventato un labirinto che lo ha portato dritto alla morte.

Il messaggio: «Devo seguire l’uomo col cappuccio»

«Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’uomo col cappuccio», è stato il suo ultimo messaggio lasciato nella stanzetta prima di cadere dall’undicesimo piano. L’ipotesi al vaglio della polizia che ha svolto i primi sopralluoghi è che il bambino sia potuto finire nel vortice di un gioco chiamato «Jonathan Galindo». Si tratta di un uomo con un cappuccio nero che ha le sembianze benevole di Pippo della Disney, che richiede l’amicizia su ogni canale social possibile (Facebook, Instagram, Tik Tok, Twitter), scegliendo quasi sempre giovanissimi, e che lancia delle sfide a chi lo segue. Una gara fatta di piccoli step con difficoltà sempre più elevate e che potrebbe aver spinto il ragazzo a lanciarsi nel vuoto perché così era stato deciso «dall’uomo col cappuccio».

La seconda storia è quella di Mirko Toller morto di SMA a diciassette anni ; ecco il saluto di Checco Zalone suo grande amico : “ciao grande Mirko”. Checco Zalone dà l’addio al suo amico del cuore. Mirko Toller il ragazzo diciassettenne affetto da SMA – atrofia muscolare spinale – è morto. Ed è stato il comico pugliese a darne notizia sulla sua pagina Facebook con un post: “Ciao grande Mirko. Se puoi, da lassù, continua a mandarci il tuo sorriso, perché ne abbiamo ancora bisogno”. Zalone era stato infatti co-protagonista assieme a Mirko di un divertente spot di sensibilizzazione sulla raccolta fondi per la ricerca scientifica della malattia.

Ciao ragazzi ! Quanti modi ci sono di soffrire ! Le vostre storie, molto diverse, ci fanno riflettere sui tanti lati oscuri che ci sono nella vita . Chi sta facendo un percorso in salita, molte volte, è vicino a noi ma è come se fosse invisibile…….

DICEMBRE 2020

Il pensiero questa sera non può che andare a voi cari lettori che ci seguite sempre con tanta partecipazione !

Siete tanti, le vostre storie ed esperienze sono infinite e intrecciandole viene fuori un bel mappamondo molto vivo e variegato.

Vi auguriamo di cuore buone feste e buon anno ; tutti sperano che questo momento così difficile passi presto; lo speriamo anche noi e rivolgiamo il nostro sguardo soprattutto a tutti quelli che hanno incontrato la malattia, la morte, la solitudine e la povertà.

Anche la scuola ha bisogno di tanti auguri. Le nuove generazioni si meritano ben altro.

Anche la pedagogia ha bisogno di tanti auguri : se ci salveremo solo con un nuovo umanesimo , la riflessione pedagogica troverà nuovi spazi interpretativi fondamentali.

Auguri infine a “Pedagogia 20.20” : da gennaio cambierà veste grazie al contributo dei miei amici che condividono un progetto un po’ folle ma simpatico.