Pillole di pedagogia e didattica
              (di F. Codebò)





LIBERTA' FA RIMA CON FANTASIA!

Le mie pillole questa volta cercano di dare una piegatura didattica al grande tema della libertà, oggetto in questo numero di gran parte dei contributi proposti.
Cosa vuol dire realizzare una "didattica della libertà" nel quotidiano scolastico, a tutte le età, partendo con molta facilità dai consueti approcci disciplinari?
Vuol dire fare in modo che, soprattutto nelle varie forme di espressività sia dato spazio alla FANTASIA, probabilmente l'unico veicolo che può portare poi a comportarsi come cittadini liberi e propositivi in un mondo così complesso.
Se è abbastanza facile ma non scontato dare un approccio fantastico alle attività riguardanti le arti, più difficile trovare una strada sicura quando si vuol fare questo nel momento in cui si utilizza la lingua, o le altre discipline. 

E allora come non pensare alla "Grammatica della fantasia" di Gianni Rodari che per molti anni ha accompagnato la crescita di tante generazioni con ottimi risultati e molto coinvolgimento dei ragazzi...
La Grammatica fu pubblicata per la prima volta nel 1973 ( più di cinquant'anni fa) ed è l'unico volume teorico  dello scrittore e pedagogista.
Voleva essere  un resoconto degli studi di Rodari sui meccanismi che regolano i processi creativi e la facoltà umana della fantasia; il grande Gianni si concentrò sull'arte di inventare storie in tanti modi diversi, graduando correttamente, sul piano didattico e operativo le varie proposte.
Il testo è stato pensato come uno strumento per chi crede che l'immaginazione debba avere uno spazio adeguato nei momenti formativi, sapendo quale valore di LIBERAZIONE può avere la parola.
 











Molte erano le attività proposte, difficile che un docente non inserisse nella sua programmazione annuale alcune delle idee di Rodari, da sperimentare e adeguare, visto che non erano un testo sacro...
Vediamone  alcune delle più diffuse:
- IL SASSO NELLO STAGNO: la parola veniva gettata come un sasso che genera onde... la parola veniva scomposta nelle sue lettere scritte in verticale...ogni lettera dava origine ad altre parole che legate insieme dovevano comporre una frase breve avente senso compiuto...
- IL BINOMIO FANTASTICO: per inventare una storia non serve una parola sola ma due possibilmente molto opposte; per trovarle si usava l'estrazione a sorte oppure si prendevano a caso da un libro.
Venivano poi collegate con una preposizione e da lì usciva un titolo strano spesso privo di senso su cui sviluppare una storia...
- LE IPOTESI FANTASTICHE: erano sempre un binomio ma formato da un soggetto e un predicato. La formulazione della domanda (cosa succederebbe se...) è sempre stata la fase più importante, il racconto veniva da sè. E' sempre stato meglio coinvolgere gli alunni, facendo riferimento alle loro esperienze personali.
La ricerca di Rodari fu infinita, le attività da lui consigliate nel testo erano quasi cinquanta, tutte simili ma diverse!.
Devo dire che ne ho provate molte con piacevoli risultati: i ragazzi dimostravano grande impegno e motivazione, acquisivano maggiore dimestichezza con la lingua (anche con il congiuntivo e il condizionale...) e sviluppavano in modo utile la loro fantasia sviluppata in spazi e tempi non consueti...

E POI?
Piano piano Rodari è sparito dalle scuole e dalle programmazioni didattiche; prima i libri di lettura erano zeppi di sue storie; ovviamente anche le attività proposte dalla sua Grammatica diventarono sempre più rare. Ormai, quasi a nessun livello scolastico si lavora su un piano di "ipotesi" fantastiche o meno e questo fatto oltre a portare danni enormi sul piano della formazione, rende molto più monotona la normale routine.
Se noi guardiamo la storia dell'umanità è dato incontrovertibile che la divergenza e la creatività hanno creato sempre progresso e innovazione. Dovrebbero essere caratteristiche distribuite il più possibile su larga scala visto che anche nella vita quotidiana spesso ci si salva con un atteggiamento divergente... 

TORNERA' IN "VITA" LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA?
Difficile fare una previsione...
La storia della scuola è ricca di tante proposte che dopo un periodo di "moda" sono sparite senza un motivo particolare, senza mai più tornare...
Difficile quindi che la "grammatica della fantasia" torni ad essere utilizzata in modo consapevole e didatticamente utile; la speranza, almeno è che, come già detto, a tutti i livelli scolastici, si dia più spazio alla creatività e alla fantasia, in tutti gli ambiti disciplinari.
Dove c'è scritto che formare vuol dire omologare?
Abbiamo bisogno di menti aperte che abbiano un atteggiamento propositivo e critico verso i tanti problemi del nostro mondo sul piano economico, sociale, ambientale, demografico...