seconda parte

SECONDA PARTE

7) il ruolo delle tecnologie in merito

A questo punto era previsto il contributo di Valerio Sanguineti ; doveva raccontare quanto sta sperimentando in modo laboratoriale circa interventi di semina e gestione della crescita in agricoltura con uso del robot ; un percorso molto innovativo e adatto agli studenti degli Istituti Superiori. Purtroppo, per problemi di lavoro, non ha potuto inviare il suo lavoro . Il testo verrà quindi pubblicato nel prossimo numero della N. Letter.

8) bibliografia minima

La bibliografia in merito è veramente sconfinata ; è stato quindi molto difficile scegliere alcuni testi veramente significativi e utili per approfondire sia le problematiche ambientali che quelle più strettamente pedagogiche , eccoli :

>> Frabboni F., “L’ambiente come laboratorio – quando il territorio si fa aula didattica” , EIT, 1989;

>> Lagomarsini S. ,“Coltivare e costruire. Per un’ecologia senza miti” , LEF, 2018;

>> Mercalli L., “Non c’è più tempo “, Einaudi, 2018;

>> Papa Francesco, “Laudato sì”, 2015 . Questa enciclica è stata pubblicata in varie edizioni, sia con commento che senza;

>> Petrini C., “Buono, pulito e giusto” , Einaudi, 2005;

>> Petrini C. ,“terrafutura – dialoghi con Papa Francesco sull’ecologia integrale”, Giunti, 2020.

>> Bianchi E., “Ogni cosa alla sua stagione”, Einaudi,2010

>> Piketti T., “Il capitale nel XXI secolo “, Bompiani, 2014

All’ itinerario di ricerca sui libri si può aggiungere anche un percorso sul web. Tra i tanti segnaliamo i seguenti siti tematici :

>> www.ecopedagogia.it;

>> www.lagricultura.it;

>> www.montessorinet.it;

>> www.slowfood.it


9) INTERVISTA A….

Abbiamo fatto alcune domande ad Ainino Cabona “nativo” del nostro territorio e particolarmente appassionato ed esperto di queste tematiche ; Ainino Cabona, pensionato, è stato dirigente scolastico fino al 2008 dell’Istituto Superiore “Natta – Deambrosis” e della Scuola Media di Sestri Levante (GE). Prima era stato dirigente del CIDI e collaboratore della Direzione Scolastica Regionale a Genova. Laureato in Chimica all’Università di Genova, fin da docente e per tutta la carriera nella scuola si è occupato di ambiente e di educazione ambientale. Ora è titolato Operatore Tutela Ambiente Montano CAI Liguria e coltiva piante da frutto antiche.

D. Quale ruolo propulsivo può avere la Scuola riguardo agli interventi su ambiente e clima?

R. il ruolo della scuola è importante quanto quello delle Istituzioni politiche. Infatti, poiché prepara le nuove generazioni, una corretta conoscenza dell’ambiente è il presupposto per decisioni consapevoli e partecipate. Ovviamente questo vale per le scuole nelle società aperte e democratiche che per fortuna nel mondo sono numerose. Naturalmente per fare ciò occorre un approccio pedagogicamente corretto. Il metodo è un approccio positivo all’ambiente evitando il catastrofismo e l’educazione attraverso la paura. E’ necessario avere e dare fiducia nelle capacità dell’uomo di governare i processi, compresi quelli estremi come i cambiamenti climatici anche attraverso la scienza e la tecnologia.

D. Quali problemi vanno risolti per migliorare l’efficacia di quanto fatto a scuola?

R. Per fortuna ora non si parla più dell’ora di Educazione Ambientale, mentre la recente istituzione dell’Educazione alla Cittadinanza può offrire spunti utili. L’Educazione Ambientale, l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, l’Ecologia come nel tempo è stata chiamata l’Educazione all’Ambiente è più efficace se è sviluppata nelle discipline scolastiche. Comunque la parola “educazione” mi piace perché richiama la finalità della scuola. Occorre sviluppare tali concetti dalla scuola dell’infanzia alle superiori adattandola alle diverse età e alle fasi dello sviluppo degli studenti. Rivedere le discipline alla luce dell’Educazione Ambientale. Rafforzare lo studio della Geografia delle Scienze e dell’‘Economia e della Tecnologia. Formare e aggiornare i docenti su tutti gli argomenti ambientali.

D. Ricordi progetti ed esperienze significative in quest’ambito?

R. Sul versante formazione e aggiornamento docenti sono stati fatti molti interventi, anche grazie all’azione di varie associazioni. Tuttavia è mancata una visione di insieme e un piano nazionale specifico. Sul versante attività nelle scuole molti sono stati i progetti. Dei più significativi nel Tigullio ricordo questi:

- l’Istituto “Deambrosis-Natta” di Sestri Levante ha gestito dal 2003 al 2006 il progetto europeo “A scuola di SIC” studiando e visitando i 28 siti di Interesse Comunitario (SIC) della Liguria. Nel 2006 il lavoro si è finito con una pubblicazione. Al progetto hanno partecipato 25 scuole dall’infanzia alle superiori di tutto il territorio regionale. Il progetto si è svolto con la collaborazione di diversi enti tra cui Regione Liguria e ha approfondito il tema della “Rete Natura 2000”, riguardante gli aspetti naturalistici rilevanti del territorio regionale.

- Negli anni scolastici dal 2004 al 2008 l’Istituto “Deambrosis-Natta” con l’Area Marina Protetta di Portofino e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha realizzato un progetto “Il mare a scuola” con attività per la scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado. Il progetto è terminato con la stampa di tre libretti di materiali didattici per i tre livelli di scuola.

- Nel 2016 promosso dal CAI di Chiavari, dal CNR, dalla Rete scolastica “Carlo Merani” del Tigullio nell’ambito del terzo convegno mondiale sui terrazzamenti è stato promosso un concorso sul tema “I terrazzamenti nel Tigullio. Storia, ambiente e rischio idrogeologico”. Il concorso è stato rivolto alle scuole dell’infanzia, primaria, medie e superiori con una mostra finale dei lavori e con partecipazione di classe. Molti lavori sono stati presentati nella mostra con una resa grafica e di modelli notevole.

- Nel 2018 l’istituto “Natta-Deambrosis” ha concluso un progetto PON su “Potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico” con la collaborazione del Musel di Sestri Levante, insieme agli Istituti Comprensivi “De Andrè” di Casarza Ligure e di Sestri Levante .

Ritengo che tutte le scuole del Tigullio e Golfo Paradiso sviluppino attività di Educazione Ambientale, anche come prosecuzione delle esperienze precedenti. L’ impulso degli Enti parco e Aree Marine Protette, del Ministero dell’Istruzione e di altri Istituzioni, Enti e Associazioni è fondamentale.

D Qui nel nostro territorio cosa dovrebbero sapere in merito i ragazzi al termine del percorso formativo?

R. E’ ancora valido lo slogan “Pensare globalmente, agire localmente”. Perciò anche per gli studenti del Tigullio vale una preparazione la più ampia possibile sui problemi globali come cambiamenti climatici, desertificazione, inquinamento. Insieme con questi dovrebbero conoscere i problemi locali come il dissesto idrogeologico, le polveri sottili, l’inquinamento delle falde di acque potabili, l’inquinamento del mare. Inoltre dovrebbero saper trasferire le conoscenze nel nostro ambiente: saper costruire muretti (L’arte di costruire muretti è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco), coltivare piante, allevare animali. Il tutto nella dimensione della scuola che deve circoscrivere gli obiettivi da raggiungere. Inoltre dovrebbero conoscere il paesaggio particolarmente vario e interessante in Liguria che è Tutelato dall’art. 9 della Costituzione.

Conclusioni

Mi permetto di fare una modesta proposta. La rivista online Pedagogia 2020 potrebbe promuovere un censimento delle esperienze di EA nel Tigullio.

Grazie Ainino per i preziosi suggerimenti e buon lavoro !