Conclusioni

                                                                                               DI F. CODEBO'

Care lettrici, cari lettori!
Il viaggio è stato lungo ed entusiasmante...in realtà le pagine dovevano essere poche ma poi piano piano la ricerca si è allargata sempre più come succede tante volte, quando si procede a piccoli passi ma in modo sicuro. 

Comunque il dato più importante è questo: IL PONTE C'E' !
Si può percorrere a piacimento e in tutti i sensi anche perchè ha una base molto solida: la nostra COSTITUZIONE!

Non pensavo che ci fossero così tanti approfondimenti, supporti e indicazioni bibliografiche sulla Resistenza e sulla Guerra di Liberazione; le esperienze scolastiche, in questo ambito, sono veramente tante, tutte molto interessanti e si rinnovano anno dopo anno: sono però a "macchia di leopardo", ancora tanti alunni non condividono in ambito scolastico un momento di riflessione e memoria su questa tappa fondamentale della nostra storia. Il tutto, come sempre, sta nella fortuna di trovare insegnanti  e dirigenti scolastici particolarmente sensibili.
Ci dovrebbe essere  evidentemente  un'azione forte d'indirizzo e sensibilizzazione dei Ministeri competenti e degli Enti Locali: ma questi soggetti hanno sempre altro a cui pensare...
Più preoccupante il fatto, invece, che sui problemi del lavoro e sul 1 maggio in particolare ci siano veramente poche esperienze significative e pochi contributi utili: dove e quando si deve formare una giusta coscienza individuale e collettiva su questi ambiti fondamentali in una società così complessa e basata su un'idea di precariato sempre più diffusa? 

Tra tutte le parole che sono state riportate, vogliamo riflettere in conclusione su queste che ci sono sembrate particolarmente aderenti ai temi trattati e visto il nostro taglio pedagogico:
"Il significato del 25 aprile si impara sui banchi di scuola, alle elementari, quando a poco a poco inizia a emergere nella mente nebulosa dell’infanzia una forma di coscienza individuale e politica."
Tutt'altra cosa rispetto a quello che prevede il Ministero dell'Istruzione, ben sintetizzato in queste parole: "dal 2020 l'Educazione Civica è una disciplina trasversale (?) che interessa tutti i gradi scolastici a partire dalla scuola dell'infanzia. L'insegnamento ruota intorno a tre nuclei principali: COSTITUZIONE, diritto, legalità e sostenibilità, SVILUPPO SOSTENIBILE, CITTADINANZA DIGITALE."
Cosa vuol dire trasversale?
Chi la insegna?
E' corretto parlare di disciplina e di insegnamento?

Bisognerebbe che si passasse, in generale, da alcuni "spot" o piccoli progetti su questi aspetti così importanti ad un vero CURRICOLO costruito in autonomia da ogni istituto; un curricolo che mettesse le esperienze previste in successione ordinata dal vicino al lontano, dal facile al difficile,... Purtroppo se noi analizziamo i Piani dell'Offerta Formativa Triennale (PTOF) pubblicati sul web, ben difficilmente si vede un progetto di tal genere. Vuol dire che gli Organi Collegiali della scuola non discutono in merito, privilegiando molte volte qualsiasi altro tipo di esperienza innovativa anche su aspetti del tutto marginali e non sempre coerenti con un efficace itinerario di insegnamento/apprendimento fondato sulla cultura, la storia, la memoria. 

L'ormai famoso PONTE, senza molta fatica, può essere comodamente collegato con la FESTA DELLA REPUBBLICA, un altro momento molto importante e spesso trascurato e non celebrato. 25 APRILE, 1 MAGGIO, 2 GIUGNO: tre date da ricordare unitamente partendo dalla base di tutto: LA NOSTRA BELLISSIMA E SEMPRE PIU' ATTUALE COSTITUZIONE ITALIANA!

Auguri quindi a tutti! A scuola non solo per imparare ma anche per costruire, grazie alle tante esperienze volte, fin da piccoli, una coscienza individuale e politica!