OTTOBRE 2020

N.1 / II ANNO OTTOBRE 2020

INTRODUZIONE

1)EDITORIALE : il caso Suarez : le scorciatoie esistono sempre !

In questo numero parleremo poco di Scuola al tempo di Covid ; rifletteremo invece di più su alcuni fatti di “cronaca scolastica” che ci fanno capire dove stiamo andando.

L’anno si è aperto con il clamoroso caso che ha coinvolto Luis Suarez di professione calciatore; per giocare nel club più prestigioso del nostro paese doveva acquisire (avendo un’antica discendenza) la cittadinanza italiana sostenendo prima un esame in lingua italiana. Cosa hanno fatto allora in tutta fretta ? Hanno organizzato un esame presso la prestigiosa Università per Stranieri

di Perugia, mandando prima al candidato tutte le domande, visto che non conosce minimamente la nostra lingua….doveva addirittura, con l’aiuto delle immagini, riconoscere la differenza tra un cocomero e un supermercato !

Per fortuna la truffa è stata scoperta , ma il brutto segnale resta ; pensiamo a tutti quegli adulti che frequentano con fatica i corsi serali per ottenere un diploma utile sul posto di lavoro.

Nel mondo della scuola non dovrebbero esistere scorciatoie, inganni, comportamenti scorretti!.

Concludiamo riportando il commento di Matteo Marani, editorialista di Sky Sport: “Questa vicenda ci deve indignare come italiani, non come tifosi di calcio. Non è un derby, è una vicenda che investe tutto il Paese; investe il mondo universitario italiano che si è ridotto a un livello incomprensibile e inaccettabile. L’università che si piega alla popolarità del personaggio. Non si

può accettare”.

SOMMARIO

INTRODUZIONE

1) editoriale

2) parliamo di noi

PRIMA PARTE

3) segnalazioni

4) pillole di didattica : la scrittura collettiva

5) rassegna stampa commentata

SECONDA PARTE

6) le parole dell’inclusione (a cura di Elisa Cristini)

7) un libro in tasca ( a cura di Maria Teresa Alberti)

8) campo base ( a cura di Luca Pani )

9) pensierini della sera

10) frasi in dono ( a cura di Giuliana Parrucci)

(Là dove non precisato diversamente , i testi sono stati curati da Francesco Codebò)

Realizzazione grafica a cura di Sara Morchio

2) PARLIAMO DI NOI :

Tre sono le novità su cui vi vogliamo tenere informati, emerse durante il recente incontro di tutti i collaboratori della Newsletter :

• quanto prima passeremo alla forma “sito web”, per rendere più facile e accattivante la trasmissione dei contenuti e per allargare la cerchia dei lettori : il cantiere è già aperto per trovare la struttura migliore e i contenuti da inserire;

• uscirà presto un numero monografico interamente dedicato al sempre più grave problema dell’emergenza ambientale e al ruolo della scuola in merito; il testo sarà aperto al contributo di tutti; chi volesse mandare già da ora riflessioni, proposte, racconti di esperienze, contributi vari, utilizzi la consueta casella dirigentescolastico55@gmail.com;

• da questo numero vengono aggiunte due rubriche :

Luca Pani curerà “campo base” contenente riflessioni su aspetti educativi fondamentali ;

Maria Teresa Alberti si occuperà di “un libro in tasca” in cui verranno presentati via via testi di primaria bellezza /importanza.

PRIMA PARTE :

3) SEGNALAZIONI : Dal 16 settembre al 5 dicembre 2020 è allestita presso l'Archivio di Stato di Genova la mostra Sulle tracce dei pastori. Eredità storiche e ambientali della transumanza in Liguria. Con un approccio multidisciplinare (documenti d’archivio, dipinti e disegni, reperti archeologici, studi zoologici e botanici, oggetti etnografici), l’esposizione indaga l’evoluzione storica del fenomeno della transumanza in Liguria e il ruolo che la transumanza ha avuto nell’influenza tra paesaggio e biodiversità. Vengono presentati al pubblico i risultati delle indagini scientifiche con-dotte dal Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale dell’Università di Genova con riferimento ai temi dell’archeologia ambientale e dell’ecologia storica, cui si aggiunge l’apporto scientifico dell’Archivio di Stato di Genova per quanto riguarda gli aspetti archivistici. Le visite, gratuite, sono effettuabili su prenotazione obbligatoria chiamando il numero 010 5375664 oppure via e-mail, sia per visitatori singoli, sia per gruppi fino a 20 persone, dal lunedì al sabato, in orario da concordare. Le modalità di prenotazione, così come le aperture straordinarie previste nei fine settimana, saranno comunicate tramite il sito ufficiale dell'Archivio di Stato di Genova. Alla realizzazione della mostra ha contribuito anche Don Sandro Lagomarsini. (Segnalazione a cura di Lorella Delucchi)

A Castelnuovo Garfagnana(LU) presso la Sala Suffredini in Piazzetta Ariosto,1 dal 17/10 al 15/11 tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 19,00 si svolgerà la mostra "Il favoloso Gianni" antologia murale in 21 pannelli. Ingresso libero-max 10 pers. alla volta. ( n. telef.0583 6448315) . (Segnalazione a cura di Giuliana Parrucci)

Autunno è tempo di letture….. >>… sul tema uomo – ambiente è da poco uscito “terrafutura” (edizioni Giunti – Slow Food Editore). Contiene i dialoghi di Carlo Petrini con Papa Francesco sull’ecologia integrale. Il testo trae origine dall’Enciclica “Laudato si’ e riporta i tre dialoghi che dal 2018 ci sono stati tra il fondatore di Slow Food e il Papa . Nel clima amichevole e schietto degli incontri risalta la comunanza di vedute, la consapevolezza della gravità della situazione ma anche la fiducia nell’impegno comunitario e quotidiano in un quadro di relazioni umane meno squilibrato.

>> A proposto delle conseguenze del Covid cominciano ad essere esaminate le problematiche di tipo pedagogico : Daniele Novara ha appena pubblicato "I bambini sono sempre gli ultimi. Come le istituzioni si stanno dimenticando del nostro futuro" (Bur Rizzoli)

Il testo è da intendersi una denuncia : le ordinanze durante il lockdown hanno pensato a tutti, anche agli animali domestici, tranne che ai bambini. Dovremmo destinare loro delle piazze per giocare a palla e dei percorsi pedonali sicuri. Dice ancora Novara «Chi si occupa di educazione lo sa da almeno 20 anni: l’infanzia è scomparsa dalle agende dei politici e dall’immaginario collettivo. E chi non ci credeva lo ha visto chiaramente con il Covid 19: i bambini sono stati i grandi dimenticati o, peggio, trattati come untori». «Il modello narcisistico, che ha soppiantato la cultura della comunità e della condivisione, ha reso sempre più fragili e confusi gli adulti. Con ricadute importanti sulla gestione dei figli, fino alla tirannia infantile. Parallelamente, di riforma in riforma, le famiglie sono state penalizzate: oggi sulle loro spalle pesano costi e oneri che non tutti se la sentono di sostenere, per non parlare della penuria di servizi come i nidi, che ancora oggi obbliga le donne a scegliere tra lavoro e famiglia. Ecco perché una su 4, nel nostro Paese, non fa figli»

4) PILLOLE DI DIDATTICA : la scrittura collettiva

Scrivere nella nostra società è sempre più difficile e marginale ; anche a scuola la scrittura individuale sta diventando merce rara, mancano i tempi, la motivazione, i contenuti…… figuriamoci la scrittura collettiva, ne parliamo come fosse un pezzo da museo, però il futuro potrebbe riservare sorprese positive. Per suscitare i giusti sentimenti, come non riportare le parole del grande Maestro Mario : “prima classe, seduti in cerchio si faceva conversazione; un anno dopo nasce la voglia di narrazione, di ripercorrere con le parole le esperienze, di ordinare e sistemare insieme. Il primo atto fu la stesura dell’indice e poi si cominciò tutti insieme a raccontare e a scrivere. E ogni volta io riscrivevo alla lavagna, perché era necessario rileggere insieme, rivedere, trovare le parole giuste, le parole belle…” Azioni semplici, precise , messe in un ordine tassativo, chiare nella testa del maestro ! Per chi vuole approfondire alcuni passaggi fondamentali di questa pratica è consigliabile la lettura del carteggio memorabile tra Mario Lodi e Don Lorenzo. Scrivere insieme porta alla circolarità , al lavoro di gruppo, alla negoziazione, ad un uso condiviso dei tempi e degli spazi, ad un ruolo diverso del maestro ; si supera il timore del foglio bianco , si libera la parola con cui si può giocare anche in modo creativo ! Si combattono le disuguaglianze, spesso figlie di un patrimonio linguistico-lessicale limitato. Quante le attività che si possono fare in forma collettiva ! Testi, poesie, relazioni, giornalini, storie, libri, corrispondenze interscolastiche……


5) RASSEGNA STAMPA COMMENTATA

Io, pecora nera a scuola, ora sono tra i 10 prof migliori del mondo"

( DA “LA REPPUBLICA “ DEL 01 OTTOBRE 2020 - DI CATERINA PASOLINI )

Carlo Mazzone, che insegna informatica a Benevento tra sfide e giochi in classe, è il primo italiano ad entrare nella decina finale per la conquista del Global teacher prize. Erano in gara dodicimila insegnanti di 140 nazioni, un milione il premio della Varkey Foundation: "Lo spenderei per aiutare gli studenti a diventare imprenditori ed evitare l'abbandono scolastico che al sud è drammatico. Ogni ragazzo che lascia è un pezzo di futuro che si perde". Mazzone da giovane era considerato la pecora nera di casa. Figlio e fratello di docenti, insegnanti, presidi, amanti di greco e latino, lui disdegnava le materie umanistiche. Voleva fare lo scienziato, amava l'elettronica, tanto da iscriversi di nascosto a radio Elettra leggendosi i fascicoli di nascosto, come giornaletti proibiti. Mancando volumi sulla sua materia, sui computer, negli anni ha cominciato a scriverli basandosi sulla sua esperienza prima nelle aziende e poi in classe, organizzando le lezioni in pratiche sfide tra gruppi di alunni per creare progetti. E molti sono stati premiati in concorsi europei.

COMMENTO : bravo professore ! Sei andato dietro all’idea che avevi in testa anche se eri osteggiato in famiglia. La tua bella storia dimostra due cose : - è difficile prevedere in età scolare gli esiti finali di un percorso formativo che dura tanto, forse per sempre ; - molte volte i percorsi poco lineari sono quelli vincenti e avvincenti !

27 AGOSTO 2020 UMBERTO GALIMBERTI LA PENSA COSI’. E VOI…?VOI…? SCUOLA, INSEGNANTI, ALLIEVI, GENITORI: UN GIOCO TARDO ESTIVO Qualche tempo fa la rete televisiva BioBlu ha trasmesso la conversazione tra Danilo D’Angelo e Umberto Galimberti. Il tema riguardava l’istituzione scolastica italiana. A poco più di una settimana dall’inizio della scuola (14 settembre) risulta di un certo interesse discuterne Abbiamo selezionato solo il punto riguardante i professori che devono essere carismatici, e la loro formazione. Chi vuol leggere l’intera conversazione deve collegarsi a “albardelluvi.blog” . Lo strumento è interattivo quindi si può esprimere anche la propria opinione. Ecco il testo : I professori dovrebbero essere sottoposti a un test di personalità (mi detestano quando lo affermo…). Insegnare vuol dire comunicare, essere carismatici, trascinare, vuol dire plagiare, perché no? Lo diceva Platone: si impara per fascinazione e per imitazione. Ci vogliono professori capaci di comunicare, che credono nel loro mestiere, capaci di affascinare. Se non hai queste doti, non devi fare il professore. Invece, alcuni professori sono l’ “imago mortis”:

quando entrano in classe, deprimono e demotivano i ragazzi. E quando hai demotivato un ragazzo, lo hai avviato sulla strada della depressione. Che compensa con grandi bevute, con un po’ di droga e a volte anche con un gesto estremo. In Italia si suicidano circa quattrocento studenti all’anno. La Svizzera italiana ha superato la Svezia e il Giappone nel numero di suicidi giovanili. Come mai la scuola li induce al suicidio? E’ la qualità dei professori.

Commento : che parole aspre ! Conosco bene Garimberti che ho avuto modo di ascoltare dal vivo….si esprime sempre così . Lasciamo perdere la provocazione sul test di personalità ; bello il pezzo sull’essere carismatici . Molto triste l’ultima parte : speriamo che quanto ipotizzato non sia vero.

Da “domani” >>ottobre 2020 Più armi che scuole. Qualcuno smilitarizzi il Recovery plan

• I progetti arrivati dai ministeri per l’elaborazione del Recovery plan svelano che la scuola trova poco spazio, mentre dietro le espressioni “sostenibilità” e “transizione verde” si nasconde l’ampliamento dell’industria bellica.

• Il ministero dello Sviluppo economico ad esempio classifica la sua richiesta per potenziare la «filiera industriale aerospaziale e della difesa» sotto l’etichetta «industria sostenibile».

• Con 12,5 miliardi, pari al costo per l’impiego annuale di 300mila insegnanti, potremmo risolvere i problemi urgenti della scuola italiana. Ma per il governo la priorità è produrre aerei di attacco.

Doveva essere un Recovery plan incentrato su scuola, sanità e sfida ai cambiamenti climatici, ma rischia di diventare il Piano per la competitività del sistema produttivo. Armi comprese. Nelle linee guida presentate il 16 settembre, il governo italiano indica sei missioni: 1) digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; 2) rivoluzione verde e transizione ecologica; 3) infrastrutture per la mobilità; 4) istruzione, formazione, ricerca e cultura; 5) equità sociale, di genere e territoriale; 6) salute.

Il rischio, però, è che le ultime tre finiscano con l’essere le cenerentole del Recovery plan. Questa è l’impressione che si ha scorrendo i 557 progetti candidati dai diversi ministeri alla selezione per il finanziamento europeo: una corposa lista che include, come precisato dal ministro Enzo Amendola, anche «ipotesi già ampiamente superate», ma che dà importanti indizi sui desiderata delle diverse amministrazioni. Poiché meno di un terzo di questi progetti potrà essere presentato a Bruxelles - la lista ammonta a 677 miliardi contro i 209 a disposizione dell’Italia -, ci sono ancora margini per un cambio di rotta. Magari nella direzione indicata da Ursula von der Leyen per rimettere in piedi l’Unione europea: sanità, clima e digitale. Con il 37 percento dei fondi del Recovery fund vincolato a politiche verdi.

Nel listone, la parte del leone la fa il ministero dello Sviluppo economico, che arriva a sommare richieste pari a 221 miliardi di euro, scesi a 153 miliardi nelle schede dettagliate inviate dal MiSE al dipartimento Politiche europee il 27 agosto. I progetti del ministero dell’Istruzione, invece, si fermano a poco meno di 27 miliardi di euro; quelli del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali non arrivano a 30 miliardi, quelli del ministero della Salute superano di poco i 64 miliardi.

La stessa marginalità può essere riscontrata nelle parole chiave: “scuola” e “scuole” compaiono solo 24 volte in tutta la lista, “Covid” 23 volte, salute 54, “sociale” solo 28; “cambiamenti climatici” 13 volte. Il termine “sostenibile”, invece, è molto diffuso (141 volte al singolare, 46 al plurale), ma non sempre a proposito. Eclatante il caso del ministero dello Sviluppo economico che classifica la sua mega richiesta per potenziare la «filiera industriale aerospaziale e della difesa» - compresi i velivoli di attacco - sotto l’etichetta «industria sostenibile».

Commento : notizie preoccupanti, speriamo che il tiro venga aggiustato ; se su un contributo proveniente dall’Europa di 221 miliardi di euro , i progetti del Miur arrivano a poco più del 10 % del totale, vuol dire che ancora una volta investire sulla vera formazione dei cittadini non è una priorità. Clamoroso poi che si pensi di potenziare l’industria bellica ! Grave anche che non ci sia un vero investimento sulla sempre più necessaria “rivoluzione verde”.

Dal “Corriere della Sera “

Scuola, disabile senza assistenza: Italia condannata a Strasburgocondannata a Strasburgo

Il 10 settembre sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo contro l’Italia: effetti negativi sull’intero percorso scolastico della studentessa senza prof di sostegno

di Anna Gioria; Il 10 settembre scorso, per la prima volta, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha incolpato l’Italia di aver violato il diritto di studio nei confronti della studentessa G.L., affetta da autismo. La condanna specifica è quella di non aver fornito alla studentessa stessa un’adeguata assistenza scolastica nei primi anni della scuola primaria. La Corte di Strasburgo imputa al nostro Paese di aver violato contemporaneamente sia l’articolo 14 della Convezione Europea dei Diritti dell’Uomo che vieta ogni forma di discriminazione, sia l’articolo 2 del Protocollo Addizionale N1 della stessa che sancisce il diritto allo studio. Nello specifico, non si tratta solo di una mancanza di un’adeguata assistenza che sarebbe spettata di diritto a G. L. per la normativa vigente, ma occorre tenere in considerazione anche le gravi conseguenze che l’inadeguata assistenza nei primi anni scolastici possono incidere in maniera negativa sull’intero percorso di sviluppo della ragazza. La sentenza di Strasburgo Anche se quest’ammonizione da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo nei confronti dell’Italia è un fatto grave in se stesso, rappresenta un importante passo in avanti nel rafforzamento dei diritti delle persone con disabilità a livello europeo e internazionale. La stessa accusa fatta dalla Corte di Strasburgo è stata ribadita da Filomena Gallo, avvocatessa e responsabile dell’Associazione Luca Coscioni, ente no proft impegnato nella promozione sociale e nell’affermazione delle libertà civili e dei diritti umani. La Gallo, a nome dell’associazione stessa, mette in risalto come il caso di G. L. non sia un episodio isolato, ma come nel nostro Paese si verificano continuamente situazioni simili. Purtroppo, in questo periodo della pandemia del Covid i casi di non assistenza e di non inclusione sono aumentati in modo spasmodico, creando un’emergenza nell’emergenza. Per questo secondo l’avvocatessa stessa occorrono immediate politiche in grado di contrastare le molte forme di discriminazioni ancora esistenti nel nostro Paese, come giustamente ha evidenziato la Corte Europea dei Diritti dell’uomo.

Commento : vergogna in tutti i sensi! Che per aver riconosciuti i propri diritti si debba andare davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è grave ! Esiste ancora nel nostro paese una politica ragionata riguardo agli interventi a favore dei soggetti più fragili ? Da sottolineare, nella sentenza, la finezza del passaggio in cui viene detto che non si tratta solo di una mancanza di assistenza, ma del fatto che gli inadeguati interventi nei primi anni scolastici possono incidere in maniera negativa sull’intero percorso di sviluppo del minore. Quindi, tutti i sacrosanti giorni di apertura delle scuole, gli alunni con il sostegno devono avere adeguati interventi e non devono pagare per primi la “smania” di risparmiare sul personale supplente, sempre più diffusa, senza una motivazione accettabile, nel mondo della scuola.

SECONDA PARTE

6) LE PAROLE DELL’INCLUSIONE ( a cura di Elisa Cristini)

INCLUDERE È... VALORIZZARE LE RISORSE DEL TERRITORIO

IL CTS

Questo nuovo anno scolastico è iniziato, ritengo importante dedicare uno spazio alla valorizzazione

dell’ambiente, ecco allora il desiderio di condividere con voi docenti e genitori una risorsa del territorio:

il C.T.S.

L’acronimo CTS Centri territoriali di supporto, istituiti dagli Uffici scolastici regionali, in accordo con

il Ministero dell'Istruzione, mediante il progetto “Nuove tecnologie e disabilità” nel 2006, sono

107 in tutta Italia, 4 in Liguria e sono collocati presso scuole polo e la loro sede coincide con quella

dell’istituzione scolastica che li accoglie. La direttiva del 27/12/12 ha sottolineato l’importanza di

avere almeno un CTS su ogni territorio provinciale, che possa fungere da punto di riferimento

immediato.

Il CTS di riferimento della nostra zona è ospitato presso l'IC Sampierdarena in Piazza del Monastero

6, 16149 Genova. Interessante sarebbe costituire un CTS per la zona del levante.

Il CTS è una risorsa davvero importante, perchè la sua azione centrale, grazie all’utilizzo di nuove

tecnologie, è raggiungere obiettivi di miglioramento nel processo di apprendimento e insegnamento,

sviluppo e socializzazione.

All’interno del CTS operano docenti che gratuitamente offrono il loro tempo e la loro competenza per

svolgere alcuni compiti della struttura. I docenti interessati, quando sono presenti i bandi di selezione

per l’individuazione di operatori del CTS, possono partecipare affrontando una prova di selezione.

I CTS offrono:

>> Informazioni a docenti, alunni e famiglie delle risorse tecnologiche disponibili sia gratuite che commerciali

>> Organizzazione di iniziative di formazione sui temi dell’inclusione scolastica, anche nell’ambito delle tecnologie per l’integrazione

>> Consulenze per l’individuazione di modalità didattiche adeguate e funzionali in caso di situazioni in difficoltà con il supporto di ausili

>> promuovono raccogliendo buone pratiche di inclusione svolte dalle istituzioni scolastiche, condividendole con le scuole del territorio

Nel 2017 il Ministero dell'Istruzione ha istituito la piattaforma Anagrafe Nazionale degli Strumenti e degli Ausili Didattici con la funzione di migliorare l’efficacia delle proposte educative e didattiche delle scuole mediante l’utilizzo di strumentazioni idonee a facilitare l’apprendimento degli alunni con disabilità sulla base dei loro specifici bisogni formativi.

Significativo anche il Portale e-learning “Gli snodi dell’inclusione”, il quale offre a tutto il personale scolastico un percorso completo e dettagliato per orientare l’intero processo, dalla definizione del fabbisogno dello studente con disabilità, alla scelta dell’ausilio più idoneo per la didattica inclusiva, alle modalità per una corretta ed efficace partecipazione ai bandi di acquisizione degli ausili didattici.

Inoltre gli Uffici Scolastici Regionali emanano bandi finalizzati ad intercettare il fabbisogno di alunni e studenti presso le scuole. Il CTS è a disposizione delle istituzioni scolastiche nella fase di elaborazione delle proposte progettuali e per un supporto di natura tecnica per la scelta e l’uso dei sussidi delle attrezzature tecniche e degli ausili.

I CTS sono per questi motivi centri di supporto molto importanti, sostenuti da un forte investimento ministeriale e che hanno trovato vigore nella piena adesione degli Uffici Scolastici Regionali e nella competenza dei tanti operatori.

E’ fondamentale che scuole e famiglie possano conoscere il servizio per utilizzare tutte le risorse sia a livello di acquisti, di consulenza e di formazione … ecco perché il mio desiderio di condividere con voi questo articolo, per incoraggiare spazi nuovi di ascolto.

L’ indirizzo mail a cui rivolgersi è www.istruzioneliguria.it

7) UN LIBRO IN TASCA (a cura di Maria Teresa Alberti)

Il primo libro che vi consiglio di leggere è :

DOVREMMO ESSERE TUTTI FEMMINISTI di Chimamanda Ngozi Adichie - Einaudi editore

Rendiamo onore ad Adichie che ha superato con la forza del proprio pensiero e del sogno la barriera più ostile, quella dell'umanità che con i.suoi riti scontati e avendo assorbito ogni tipo di retaggio, ci ha condizionati e inibiti attraverso i tempi.

Adichie è nata nel 1977 in Nigeria, studia negli Stati Uniti dove pensa di entrare in contatto con una civiltà che le permetta

di realizzarsi come persona e come donna.

Le riflessioni di questo periodo sono contenute in "Ibisco viola " e "Americanah "; partecipa ad incontri internazionali nei quali comunica la nuova idea di femminismo che ripudia la superata accezione riguardante il "genere " e si rivolge a tutta l'umanità perché estenda il concetto di bene comune ad entrambi i generi.

Adichie interrompe la permanenza in America dopo aver riconosciuti in essa molti punti di criticità e fa ritorno in Nigeria.

Adichie , splendida figura, che quando la guardi pensi che tutta la terra sia nata da lei.

Adichie che si è gettata nel grande mare dell'insipienza e la sua onda è arrivata fino a noi, dall'altra parte del mondo.

Questo libro è una perla, piccolo volume colmo di idee moderne e che riesce in poche pagine a farci comprendere un "prima " e immaginare un "dopo" che tocca a noi inventare.


8) CAMPO BASE (a cura di Luca Pani )

STELLE IN MEZZO ALL’OSCURITA’

In questi sette anni di pontificato, Papa Francesco ha incarnato la parola “fraternità” fin da dall’istante in cui ha scelto il suo nome: Francesco. Non a caso la firma alla Lettera Enciclica “Fratelli tutti” è stata posta dal Papa stesso sull’altare che custodisce le spoglie del Santo di Assisi il 3 Ottobre 2020, vigilia della festa del Poverello di Assisi. Il gesto in sé parla da solo. La figura di San Francesco accompagna il pontificato del Papa in tutto e per tutto. Tutte le parole, le scelte, i viaggi, gli incontri di Papa Francesco rimandano al tema della fraternità e non a caso il fondamento biblico di tale messaggio lo si trova nella Parabola del Buon Samaritano: il messaggio di fraternità di Papa Francesco è universale, il prossimo è colui che spesso riteniamo lontano da noi, per religione, cultura, ma si prende cura, si china sulla “vittima” e diventa prossimo.

La lettura della Lettera Enciclica “Fratelli tutti” richiede, a mio avviso, un approccio “lento” e discreto, nel senso che il testo tocca in modo profondo, netto e ampio il nostro essere umani e cristiani. Ne consegue che ogni singola parola chiede di essere meditata, riletta, oserei dire sottolineata con la matita, quasi a ribadire a noi stessi la vicinanza dello scritto al nostro vissuto, ma anche alle vicende del mondo di cui facciamo parte.

Tantissimi sono gli spunti di riflessione che nascono dalla Lettera del Papa. Mi limito a riproporre il punto 222, “Recuperare la gentilezza” all’interno del capitolo DIALOGO E AMICIZIA SOCIALE. Ho trovato questo brevissimo paragrafo vicino allo stile educativo “fraterno” e, tradotto in un contesto pedagogico, “inclusivo”.

“L’individualismo consumista provoca molti soprusi. Gli altri diventano meri ostacoli alla propria piacevole tranquillità. Dunque si finisce per trattarli come fastidi e l’aggressività aumenta. Ciò si accentua e arriva a livelli esasperati nei periodi di crisi, in situazioni catastrofiche, in momenti difficili, quando emerge lo spirito del “si salvi chi può”. Tuttavia, è ancora possibile scegliere di esercitare la gentilezza. Ci sono persone che lo fanno e diventano stelle in mezzo all’oscurità “.

Diventare “stelle in mezzo all’oscurità” nel nostro stile educativo credo sia un obbiettivo estremamente concreto, che ci rende “prossimi”, appassionati dell’umano, cercatori di felicità per noi e per chi incontriamo sulla nostra strada.

Buona lettura di “Fratelli tutti” e tenete a portata di mano una matita… merita!

9) PENSIERINI DELLA SERA :

ci ha colpito in modo particolare la morte, quasi in contemporanea, di due ragazzi molto giovani e sfortunati, al termine di due storie che hanno percorso strade molto diverse e sempre in salita. Sono due storie che insegnano e segnano molto, offrendo anche vari spunti in ambito educativo.

Ecco la prima “storia” : tragedia a Napoli, bambino di dieci anni si getta dal balcone. Ha aperto la finestra di casa, ha scavalcato la ringhiera del balcone e si è lasciato cadere nel vuoto nel cuore della notte. Si è suicidato a 10 anni perché preda di un incubo che per la sua tenera età era troppo nero e difficile da poter gestire, decifrare, allontanare da sé e dalla sua famiglia. Inghiottito, probabilmente, da un gioco partito sui social e che è diventato un labirinto che lo ha portato dritto alla morte.

Il messaggio: «Devo seguire l’uomo col cappuccio»

«Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’uomo col cappuccio», è stato il suo ultimo messaggio lasciato nella stanzetta prima di cadere dall’undicesimo piano. L’ipotesi al vaglio della polizia che ha svolto i primi sopralluoghi è che il bambino sia potuto finire nel vortice di un gioco chiamato «Jonathan Galindo». Si tratta di un uomo con un cappuccio nero che ha le sembianze benevole di Pippo della Disney, che richiede l’amicizia su ogni canale social possibile (Facebook, Instagram, Tik Tok, Twitter), scegliendo quasi sempre giovanissimi, e che lancia delle sfide a chi lo segue. Una gara fatta di piccoli step con difficoltà sempre più elevate e che potrebbe aver spinto il ragazzo a lanciarsi nel vuoto perché così era stato deciso «dall’uomo col cappuccio».

La seconda storia è quella di Mirko Toller morto di SMA a diciassette anni ; ecco il saluto di Checco Zalone suo grande amico : “ciao grande Mirko”. Checco Zalone dà l’addio al suo amico del cuore. Mirko Toller il ragazzo diciassettenne affetto da SMA – atrofia muscolare spinale – è morto. Ed è stato il comico pugliese a darne notizia sulla sua pagina Facebook con un post: “Ciao grande Mirko. Se puoi, da lassù, continua a mandarci il tuo sorriso, perché ne abbiamo ancora bisogno”. Zalone era stato infatti co-protagonista assieme a Mirko di un divertente spot di sensibilizzazione sulla raccolta fondi per la ricerca scientifica della malattia.

Ciao ragazzi ! Quanti modi ci sono di soffrire ! Le vostre storie, molto diverse, ci fanno riflettere sui tanti lati oscuri che ci sono nella vita . Chi sta facendo un percorso in salita, molte volte, è vicino a noi ma è come se fosse invisibile…….

10) FRASI IN DONO (a cura di Giuliana Parrucci)

Cento anni fa, in questi giorni, nasceva Gianni Rodari: un poeta, uno scrittore, un visionario che ha regalato al mondo opere indimenticabili e la più bella e rivoluzionaria delle verità: la fantasia ci rende liberi.

E' il caso di affermare : Gianni Rodari , cento anni e non sentirli! A conferma di ciò, vengono proposte alcune sue frasi tra le più celebri.

- Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove possano contribuire ad educare la mente.La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo. (da La freccia azzurra)

- Nel paese della bugia la verità è una malattia. ( da Le storie)

- Sbagliando s'impara è un vecchio proverbio.il nuovo potrebbe essere che sbagliando s'inventa.

- Nelle nostre scuole. generalmente parlando, si ride troppo poco. L'idea che l'educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere.