Pillole di pedagogia e didattica

Aggiungi un posto in classe!

Che bello quando in una classe o sezione arriva all'improvviso un nuovo alunno in corso d'anno! Tutti a guardare, curiosi di scoprire la storia del nuovo compagno...
Spesso chi si sposta lo fa per un'urgenza, per un problema familiare anche grave; in questa situazione si trovano, quasi sempre, i bambini che provengono dall'estero e sono portatori di una cultura diversa dalla nostra che non deve smarrirsi per nessun motivo.

Ecco quindi che il primo momento è quello dell'accoglienza che si fa attraverso il gioco, la conversazione, il canto, il teatro; fondamentale incentivare le prime nuove relazioni che si sviluppano nel gruppo, in maniera da assegnare, anche fisicamente, il posto giusto al bambino appena arrivato.

Intanto le maestre o le professoresse, sulla base di un'intesa precisa, fanno ripetute osservazioni in merito, per rendersi conto del livello complessivo di maturità e di sviluppo del nuovo arrivato, delle abilità relazionali, delle capacità di orientamento, della presenza eventuale di problemi di una certa evidenza.

Secondo quanto emerso dalla fase osservativa, viene redatto un progetto educativo-didattico individualizzato che ponga obiettivi a breve, medio e lungo termine. Principio fondamentale, se l'alunno è di cittadinanza non italiana, è quello di rispettare e condividere la sua cultura originaria e le forme in cui si manifesta. E' evidente quindi che il primo problema non è quello di insegnare la nostra lingua ma fare in modo che il bambino superi lo spaesamento interiore che sicuramente ha, soprattutto se in famiglia ci sono problemi di natura economica di non poco conto.

Nel progetto, quindi, ci sarà spazio per l'insegnamento dell'italiano come L2 ma non solo; l'alunno dovrà partecipare il più possibile alle attività programmate e ai vari momenti della vita della classe, per fare in modo che non si crei emarginazione, separatezza, distanza eccessiva dagli altri compagni. Le attività logico-matematiche, la musica, le attività motorie e così via devono vedere come protagonista colui che è stato inserito da poco nel nuovo contesto educativo e didattico.


Ci soffermiamo un momento sull'insegnamento dell'italiano come L2: molti docenti trascurano questa prospettiva soprattutto se di fronte hanno un bambino che conosce una lingua molto lontana dalla nostra. Sbagliando, propongono un insegnamento dell'italiano come L1 partendo dal nostro alfabeto, dalla sillaba, ecc... E' evidente invece che va privilegiato in primo luogo l'apprendimento della lingua orale, partendo dalla conoscenza di parole e frasi semplici riguardanti soprattutto le varie fasi della vita quotidiana. Saranno molto d'aiuto il gioco e il disegno. Esistono in commercio molti materiali didattici pensati appositamente per questa fase. Solo in una seconda fase, quindi, si può passare all'insegnamento della scrittura della nostra lingua.

E' giusto chiedersi a questo punto quale insegnante dovrebbe svolgere un itinerario di lavoro così complesso, soprattutto se ci troviamo nelle classi terminali del ciclo di studi. Molti esperti sostengono che le competenze migliori in merito dovrebberro averle quei docenti che insegnano una lingua straniera, cioè inglese, spagnolo...Sicuramente le metodologie e le pratiche didattiche sono affini e pertanto l'organizzazione scolastica dovrebbe sfruttare questa risorsa. Visto che esiste la flessibilità organizzativa e didattica dovrebbero essere impiegate le risorse finanziarie necessarie per compensare la prestazione aggiuntiva del docente prescelto.

Tutto il ragionamento fatto nelle parti precedenti porta ad una conclusione che è anche una raccomandazione: il nuovo alunno non deve essere equiparato in alcun modo agli altri alunni con particolari problemi presenti nella classe. Non dovrebbe quindi essere affidato in modo sistematico ai docenti di sostegno nè far parte di gruppi composti solo da alunni che seguono percorsi individualizzati.

Per fortuna, soprattutto negli ultimi anni, i materiali a disposizione per organizzare gli aspetti didattici dell'inserimento sono molti: oltre a testi di vario tipo e a libri attivi, esistono sul web tanti siti dedicati e molto software facilmente utilizzabile. Le tecnologie, quindi, possono aiutare molto in questo settore e possono servire per organizzare la giusta sequenza di tutte le attività proposte.

Quindi, buon lavoro a tutti!