Qualche dato utile...

E' facile trovare sulla stampa e via internet dati interessanti  legati alle tante manifestazioni del disagio; vediamone alcuni...

ALLARME HIKIKOMORI, GLI ADOLESCENTI RECLUSI

Secondo un recente studio condotto dal Cnr di Pisa, sono 54 mila nel nostro paese gli adolescenti reclusi nelle loro stanze. Zero relazioni sociali, isolati nelle loro stanze, con solo il computer a fare da tramite con il mondo esterno. Gli hikikomori (termine giapponese che vuol dire "stare in disparte") sono quei ragazzi che non escono più di casa, non frequentano la scuola e gli amici; mantengono relazioni sociali solo con il web.
Il fenomeno riguarda i ragazzi delle superiori ed è nato in Giappone. Ora esiste anche in America e in Europa.

LA PIAGA DELL'ABBANDONO SCOLASTICO 

L'abbandono scolastico (circa il 20 % secondo gli ultimi dati nazionali) si eredita. I poveri provengono per lo più da famiglie con bassi titoli di studio e sono proprio i figli di queste persone a interrompere gli studi prima del tempo, fermandosi al diploma di terza media e in taluni casi alla sola scuola elementare. Tra i figli di persone laureate, invece, oltre la metà arriva ad un diploma di scuola media superiore o alla laurea..
Si può dire che è l'istruzione la leva più efficace per ridurre le disuguaglianze e costruire società più eque.
Oltre a quelli che abbandonano la scuola ci sono quelli che non raggiungono competenze di base per trovare lavoro, soprattutto al sud.
La scuola quindi non ha più la funzione di ascensore sociale. Disinvestire sulla scuola non solo non è morale, ma non è nemmeno conveniente dal punto di vista economico.

FIGLI DEPRESSI O STRESSATI, I DANNI DA TROPPO SMARTPHONE

La ricerca di Italian Tech: ormai lo usano tre bambini su quattro.. Il 75 % degli under 9 lo usa abitualmente, talvolta con i genitori accanto che ammettono di concederlo come premio se i figli sono agitati o arrabbiati.
La percentuale sale al 96 % nella fascia d'età tra i 10 e i 13 anni.  Un terzo di loro lo fa in totale autonomia, lontano dai genitori che usano il parental control nel 36 % dei casi.
Con il passare del tempo in non pochi casi subentra stress e/o depressione e questo spaventa i genitori.
La paunomofobia, ovvero la paura di rimanere sconnessi colpirebbe 2 italiani su 5 con un'incidenza maggiore tra i lavoratori e tra chi vive nelle grandi città.

QUANTI ALUNNI VENGONO BOCCIATI PER TROPPE ASSENZE!

(tratto da Avvenire)
Ottantatremila in un anno! Se la scuola vuole tornare ad essere inclusiva deve ripartire da questo numero.
Sono ragazzi che non vanno a scuola, restano a casa e rinunciano a partecipare ad un prezioso momento di formazione educativa e sociale. Il fenomeno riguarda tutti i segmenti scolastici, a partire dalla primaria; è in crescita sia al Nord che al Sud.
Il numero è esorbitante e preoccupa il fatto che non ci sono strategie di recupero progettate ed efficaci.
Se uno studente viene bocciato ci dovrebbe essere un piano di recupero che invece manca. Gli interventi, ovviamente, dovrebbero riguardare non solo la scuola ma tutta la società civile.. A complicare le cose c'è la penuria di educatori che spesso lasciano le realtà non profit per entrare proprio nella scuola.
In conclusione manca, come previsto dall'art.118 della Costituzione, una regia territorio per territorio.

LA PANDEMIA HA "RUBATO" IL 35 % DELL'APPRENDIMENTO AI BAMBINI IN ETA' SCOLARE

(da Il Fatto Quotidiano)

I risultati pubblicati sulla rivista Nature Human Behaviour si basano su una ricerca dell'Università di Parigi condotta in 15 paesi ad alto e medio reddito.
I ritardi nei progressi in apprendimento, in un anno, hanno subito in media una percentuale pari a circa il 35 %. Questi ritardi persistono da almeno due anni e mezzo e sono maggiori per la matematica che per la lettura. Il fenomeno è più diffuso nei contesti svantaggiati.
L'istruzione a distanza  è stata compromessa anche da ambienti di apprendimento non consoni, da problemi di salute mentale e fisica, dall'incertezza economica presente in molte famiglie.
I deficit purtroppo non si sono chiusi con il passare del tempo. C'è necessità di iniziative politiche urgenti per recuperare il terreno perduto  e per fornire supporto ai bambini il cui apprendimento è stato rallentato in modo così pesante.