La scuola
senza zaino...
                                                          (di L. Delucchi)

UNA SPERIMENTAZIONE A 360°

La mia formazione viene dall’aver condiviso la pedagogia di Don Milani, esperienza che ho portato nel mio lungo percorso professionale-educativo nella scuola dell'infanzia pubblica; negli ultimi anni insieme al mio team, presso l'Istituto Comprensivo di Rapallo (GE)  ho sentito l'esigenza di rafforzare la nostra visione di  scuola comunitaria inclusiva con metodi e didattica adeguate; quindi, abbiamo cercato nel panorama scolastico un'esperienza che rispondesse alle nostre esigenze, trovando nella "scuola senza zaino" una corrispondenza alla nostra visione di scuola. Si tratta di un modello pedagogico alternativo ben organizzato e strutturato, un progetto di scuola-comunità nato nel 2002 per opera del D.S. Marco Orsi a Lucca, dal 2002 che ad oggi coinvolge più di 200 Istituti Comprensivi (non è obbligatorio che aderiscano tutte le classi, si può iniziare solo con una ).

I valori fondamentali della Scuola S.Z. sono: l'ospitalità, la responsabilità, l'autonomia e la comunità. La scuola è una comunità: alunni, docenti, genitori, personale A.T.A. e D.S. . Gli obiettivi sono comuni e vengono  condivise le attività scambiandosi le buone pratiche e attuando  concretamente una convivenza democratica.

 Togliere lo zaino è stato come lanciare una sfida per pensare  e rinnovare la scuola come luogo significativo dove lo spazio e gli oggetti (arredi e materiali) acquistano una dimensione formativa, gli ambienti devono essere: funzionali, ordinati e belli i tavoli sono in una zona della classe per condurre attività anche differenziate, in piccolo gruppo e a coppie, l’agorà è  dove si dà inizio alla giornata , ci si confronta si ascolta e si discute; ci sono diverse postazioni laboratoriali (strumenti tattili, in legno o altro materiale); il metodo cooperativo si ispira a grandi pedagogisti come: M. Montessori, Don Milani, John Dewey. 


























Nella scuola S.Z. non esistono voti ma una valutazione che descrive i punti di forza e debolezza dello studente con il fine di aiutarlo a migliorare, l'insegnante deve essere come un buon allenatore e i suoi comportamenti saranno accoglienti, empatici e coinvolgenti; la diversità è vissuta come risorsa e valore, l'autonomia viene sollecitata attraverso: incarichi, procedure di routine e scuola partecipata. Nella scuola S.Z non c'è spazio solo per la ragione ma anche per emozioni, affettività, relazione dove si intrecciano "il cuore, la mano e la mente.”

Dopo le nostre ricerche e trovata la risposta abbiamo portato al Collegio Docenti la nostra proposta con entusiasmo, dove è stata approvata, portata avanti  non ha superato le perplessità del consiglio d'istituto. Ci siamo rese conto che c'è ancora tanta resistenza da parte di molti docenti e personale della scuola davanti alla novità, al cambiamento, alla supervisione di esperti. Con questo atteggiamento non si è data la possibilità a chi aveva la volontà e l'entusiasmo, di sperimentare nuove metodologie che rispondessero alle esigenze dei bambini e delle insegnanti. Le testimonianze di colleghe, a distanza di qualche anno di sperimentazione, sono più che positive e dicono che non tornerebbero più indietro.