Piccolo manuale

di relazione educativa
(ELABORAZIONE GRAFICA A CURA DI S. CERETTO)


Andrea Poggiali, Piccolo manuale di relazione educativa. Per docenti e futuri docenti

Wroklaw, Amazon 2022.

L’ indice

Il testo del prof. Andrea Poggiali, da più di trent’anni insegnante ai Licei e da più di venti insegnante di Scienze Umane e Filosofia al Liceo Marconi-Delpino di Chiavari, mette al centro la Relazione educativa.

Il manuale è diviso in quattro parti:

parte 1. L’urgenza della relazione educativa

parte 2. La teoria della relazione educativa

parte 3. La pratica della relazione educativa

parte 4. La relazione educativa al cinema: una analisi pedagogica

Il contenuto

Certo di relazione educativa a scuola si parla…ma quanto ci si confronta davvero, costruttivamente, nei consigli di classe subissati da mille incombenze burocratiche? Se va bene se ne parla nei corridoi, in qualche ora buca in sala professori...E quanto, nella programmazione didattica, si fa spazio alla dimensione relazionale, diversa classe per classe e studente per studente, soprattutto nella Scuola secondaria di secondo grado?

Poggiali, supportato da un’esperienza trentennale di scuola e da una “passione educativa” sempre convinta, ci propone un testo snello, piacevole da leggere ma ricchissimo nel background scientifico di riferimento, che mette nero su bianco l’imprescindibilità della “cura della relazione educativa” (socraticamente parlando) in qualunque tipo di proposta scolastica. Molteplici approcci trattati dall’autore in modo coinvolgente ma rigoroso (quello psicoanalitico, quello cognitivista, quello della Pragmatica della comunicazione, ma con riferimenti anche all’approccio ermeneutico e a quello della psicologia sociale) ci continuano a ribadire che non si può educare, e neanche far apprendere in modo efficace, senza partire da un’attenzione non sporadica ma continua all’efficacia della relazione educativa che si costruisce in classe.

Certo, è evidente che le sfide sono molteplici: generazioni sempre più abituate e dipendenti dal digitale, spesso con livelli attentivi ridotti al minimo, comportamenti oppositivi o rinunciatari, famiglie a volte assenti talvolta “troppo” presenti, prof demotivati e spesso anziani, sempre più sovraccarichi di nuove mansioni e di iperspecializzazioni che talvolta fanno di perdere di vista l’essenziale: stare bene in classe per crescere bene insieme.

Qual è il rischio? Che mettendo avanti altre priorità (l’informatizzazione a tutti i costi, le pratiche burocratiche, l’assillo del programma, le “eccellenze”, i mille progetti pur magari straordinari) si perda di vista l’artigianalità di una “cura quotidiana della relazione” cadendo nei mille errori comunicativi in cui tutti noi prof cadiamo...E se talvolta non c’è danno, altre volte il danno c’è eccome! Ne parla la Parte Terza del manuale di Poggiali, “La pratica della relazione educativa”, in modo a mio avviso godibilissimo, che ci fa anche sorridere ma costringendoci a riflettere. Quali errori comunicativi? Solo pochissimi esempi tra i molti del testo: fare preferenze (magari senza rendersene conto), mettere in atto meccanismi di autoconvalida, cadere nell’”effetto Pigmalione”, la lamentatio continua in sala professori, fare confronti tra studenti o tra classi, usare sempre e comunque “la linea dura” senza un minimo di intelligenza emotiva o, al contrario, cercare di “comprarsi” la simpatia degli studenti con atteggiamenti seduttivi…per non parlare delle aberrazioni nei criteri di valutazione ( i voti negativi ad esempio!).

C’è infine un’ultima parte, in linea con l’interesse pluridecennale dell’autore per l’utilizzo didattico del cinema, che propone vari film letti per la centralità assegnata alla relazione educativa.

Insomma: il libro è ricchissimo e offre mille spunti di riflessione (e di autoriflessione) per chi lavora nella scuola e nell’educazione. E’ anche un supporto emotivo per chi di noi, dopo tanti anni di scuola, ha ogni tanto qualche momento di sconforto: in gioco c’è tanto, il futuro dei nostri ragazzi. Ne vale la pena!

Alessandra Risso