Progetto: estate da fuoriclasse
                                              DI ALESSANDRA MUSSO

“Estate da fuoriclasse”, un progetto nato a fine anno scolastico, che aveva tutti i presupposti per naufragare e che, invece, è diventato un piccolo sogno realizzato, una grande ricchezza di divertimento e relazioni, un’esperienza che ha acceso entusiasmo e aperto prospettive.

Di che cosa si è trattato?
Durante l’ultima settimana di giugno un gruppo di docenti di sostegno e scienze motorie del Liceo Marconi Delpino di Chiavari, coadiuvati da un educatore, hanno organizzato, presso il Centro Benedetto Acquarone, cinque mattinate di attività ludico-sportive alle quali hanno partecipato gli studenti con disabilità grave iscritti al Liceo.

Da dove è nata l’idea?
Certamente tutto ha preso avvio dall’osservazione della realtà, della vita dei nostri studenti con disabilità e da un confronto e scambio tra docenti. Più volte durante l’anno scolastico ci siamo detti: “Quanti passi avanti ha fatto questo ragazzo in questi mesi! Chissà, però, come tornerà dopo l’estate, dopo un tempo così lungo senza la routine della scuola e senza gli stimoli didattici e relazionali che della vita scolastica sono il fulcro!”  Altrettanto spesso, parlando coi docenti di scienze motorie, abbiamo constatato come lo sport, opportunamente progettato, possa essere un potente mediatore di inclusione e spingere i ragazzi a lavorare sui propri limiti in modo divertente e stimolante.

Un altro spunto di riflessione è stato l’osservare che, durante il periodo estivo,  la scuola offre corsi di recupero agli studenti con carenze didattiche ma non organizza nessuna attività volta recuperare competenze di tipo personale, sociale e relazionale, competenze delle quali spesso gli studenti con disabilità sono in “debito”. 

In ultimo, non per importanza, molti studenti con disabilità grave, soprattutto se grandi, faticano a trovare attività da svolgere durante il periodo estivo e a ricercare in modo autonomo spazi di socialità e svago.

Come si sono svolte le attività?
Per cinque mattine, da lunedì a venerdì, ci siamo dati appuntamento alle 9:30 presso il centro Benedetto Acquarone dove, dopo un momento di accoglienza iniziale, veniva dato inizio alle attività sportive: nuoto, staffette, danza, ginnastica dolce, bowling, giochi per affinare la motricità. 

Cosa ci siamo portati via da questa esperienza?
Da questa esperienza ci  siamo portati dietro tante risate, l’allegria, i sorrisi stampati sui volti dei ragazzi e sui nostri, la gratitudine; attraverso questa settimana di attività, abbiamo avuto la possibilità di approfondire i rapporti tra colleghi e con i ragazzi. Trascorrere del tempo, insieme, fuori dalle solite mura e fuori dagli schemi imposti dai ruoli e dai tempi della scuola, relazionarsi in modo più diretto e prolungato è stato significativo ed edificante; lavorare per uno scopo comune, mettendo a disposizione ciascuno le proprie competenze umane e professionali, ha reso agile la progettazione del percorso e piacevole il clima che si è respirato nei giorni di attività.   

Consapevoli che il nostro progetto non sia stato risolutivo, né per le famiglie né per gli studenti stessi, possiamo affermare che  questa esperienza, sicuramente nuova per il nostro territorio e unica nella scuola secondaria di II grado, abbia aperto prospettive per gli anni a venire e  lasciato uno strascico di entusiasmo e di idee da mettere in pratica perché la scuola sia sempre più il luogo dove tutti gli studenti, ciascuno secondo le proprie capacità e caratteristiche, possono ricevere gli stimoli necessari ad una crescita armoniosa.