Il ricordo del Partigiano Niella

RESISTENZA

In questo periodo storico di forzata clausura domestica dovuta alle inside di un Virus che ci ha stravolto le abitudini migliori ho aperto una vecchia valigia di cartone colma di foto e documenti ingialliti dal tempo. Bella la foto di un giovane ragazzo con i pantaloni un pochino larghi, scanzonato e pieno di belle speranze. Un ragazzo che suonava la fisarmonica, amava il ballo il buon vino e cantare in compagnia. Coraggioso il mio papà Giovanni. Insieme alla sua immagine alcuni documenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri che in data 25/6/1948 ha riconosciuto nella sua persona le qualifiche gerarchiche Partigiane di Sergente nell’anno 1944. Si legge: incarico Partigiano, circostanza Combattimento contro nazi-fascisti a Quiliano (SAVONA) dal 18/2/1944 al 30/04/45. La mia mente è andata agli ultimi anni della sua vita quando la sua memoria a lungo termine dovuta al protrarsi dell’età lo portava a rievocare quel periodo con un misto di commozione. Insieme ad alcuni coetanei decide di lasciare il suo piccolo paese delle Langhe (Niella Belbo) per unirsi alle formazioni Partigiane presso la Divisione Fumagalli Brigata Val Bormida. Lascia la sua famiglia composta da padre, madre, sorella e fratello adolescenti. Quanti ideali nella mente di quel giovane ragazzo dai pantaloni larghi che amava cantare. Viene definito “bandito”, ricercato, costretto a rimanere nascosto per giorni e notti dentro un gelida vasca in prossimità di un ruscello. Ragazzo forte e fiero sopporta e supera un ferimento da arma. La sua casa subisce un rastrellamento, vengono incarcerati a Torino il padre e il suo giovane fratello. Mamma e sorella sole di fronte all’imprevisto. Per costringerlo a presentarsi infliggono al fratello adolescente violenze tali che non gli hanno più consentito in età adulta di condurre una vita serena. Quanto dolore per raggiungere i loro ideali: nessuno ha tradito, tutti con lo sguardo avanti verso l’agognata indipendenza.

Il 25 aprile è una festa che non può essere dimenticata, si festeggia il coraggio di conquistare la libertà con le proprie forze, non si festeggiano solo i Partigiani, ma tutti coloro che si sono ribellati alla dittatura e con le loro gesta hanno posto le basi perché nascesse la Repubblica.

Vorrei poter avere la stessa tenacia di papà Giovanni per fronteggiare questo momento che l’intera umanità sta affrontando e festeggiare tutti insieme una rinnovata libertà.

Silvia Boero

Aprile 2021