di M.T. Alberti

FAVOLE AL TELEFONO

di Gianni Rodari Giulio Einaudi Editore

Durante gli anni di insegnamento ho avuta la fortuna di avere un meraviglioso compagno, un libro intitolato " Favole al telefono " e il suo autore Gianni Rodari sempre accanto nel cervello e nel cuore con tutta la sua meravigliosa e vastissima produzione.
In quegli anni (' 70 e dintorni ) era vietato cambiare le favole della tradizione, spesso truculente e terrificanti; era considerata una stramberia fuori luogo perché, secondo i pedagogisti dell'epoca, se ne sarebbe persa la potenzialità educativa.
La prima volta che ho letto le favole di Rodari ho scoperto un'autentica e innovativa capacità educativa, un passaggio di esperienze e di conoscenze tra bambini oltre la presenza a volte ingombrante dell'insegnante.


Questa trasformazione così importante è frutto della sensibilità di questo grande maestro che si è posto dalla parte dei bambini convinto che essi siano i protagonisti di se stessi.
È il gioco primario del bambino, è la forza della libertà senza regole e divieti da cui scaturisce un'idea di mondo possibile a misura di persona.
Rodari si è rivolto ai bambini pensando anche di accrescere il loro vocabolario, non per aumentare il numero delle parole ma declinando quelle conosciute in tutti i modi possibili.

Sarebbe stato, secondo lui, inopportuno istruire quei bambini che già avevano conosciuto la vita (la seconda guerra mondiale era finita da pochi anni) e i bambini avevano semmai bisogno di inventare una realtà in cui rifugiarsi e dove agisse la fantasia liberatoria da tanti mali.
Per bambini che non possedevano giocattoli, quale giocattolo meraviglioso, alla portata di tutti, immenso nella sua potenzialità, poteva essere la parola.
Difficile catalogare e definire gli elementi fantastici delle "favole al telefono "; già la prima favola che ispira il libro, quella del papà che ogni sera chiama la sua bimba al telefono è uno scenario che si apre su una realtà nuova, l'uso del telefono e la sua inimmaginabile capacità di avvicinare le persone per infinite volte.

Quest'uomo meraviglioso, così ricco di sensibilità e ironia sorride degli scontri fra le parole; in "Processo al Nipote", usa gli errori di ortografia, terrore degli scolari, in "A sbagliare le storie ", ha reinventato filastrocche, " La caramella istruttiva" ha reinventato il linguaggio, " Brif Bruf Braf " ha usato le storie per giocare , "A giocare con il bastone " , ha deciso di sbagliare di proposito le storie , "Capuccetto giallo, rosso , verde ", guarda al futuro, ... per citarne solo alcune.

Vi invito ad adottare questo piccolo grande libro e a tenerlo sempre con voi per farlo vivere in ogni occasione possibile.
Io l' ho tenuto sempre con me e l' ho usato di continuo , in fila per il bagno, aspettando di mangiare, in situazioni di disordine. L' avevo sempre con me e i bambini lo sapevano.
Rodari chiude il libro con " Storia universale " e in poche righe immagina come potesse essere la terra appena nata , un po' scomoda per gli umani ma gli stessi l' hanno conformata alle proprie esigenze non risparmiando gli errori..."da correggere ne restano ancora tanti, rimbocchiamoci le maniche, c'è lavoro per tutti quanti".


Il suo saluto è di incoraggiamento, di speranza , di volontà rivolto agli uomini e alle donne che forse non lo conoscono abbastanza.
Grazie Gianni, sei stato un amico; non sono riuscita a incontrarti, te ne sei andato via lontano, molto lontano ma io da te ho fatto in tempo ad imparare che basterebbe voler giocare, per poter cambiare, per aver voglia di amare.