Recupero museale in Molise - Puglia - Basilicata


Al 2019 è in progetto il recupero museale di un solo sito: quello di bauxite di San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia (fig.1).

Fig. 1 - Distribuzione a livello comunale dei siti musealizzati, in atto o in progetto, in Molise-Puglia-Basilicata

Le Vie della Miniera


In Puglia, tuttavia, a partire dal 2012 [1] si segnala, sotto il titolo “Le Vie della Miniera”, la volontà di mettere in rete i siti minerari di bauxite, per realizzare un percorso della Memoria, della tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico industriale (fig. 2).

Attraverso la collaborazione tra amministrazioni, enti locali, università di Foggia, associazioni e con il patrocinio scientifico dell’AIPAI (Associazione italiana patrimonio archeologico industriale) è stato deciso di realizzare un focus sulla Memoria delle miniere pugliesi e, in generale, sull’attività estrattiva, primo momento di un processo finalizzato alla realizzazione di una rete dei siti minerari, che vuole coinvolgere e unire Gargano, Alta Murgia e Salento in un percorso di tutela e valorizzazione, particolarmente incentrato nella prima fase sul recupero della memoria riguardo alla miniera di bauxite di San Giovanni Rotondo.

Su queste basi, nel dicembre 2017 è stato organizzato un convegno intitolato “I turismi in Puglia. Tutela e valorizzazione dei cammini storici, religiosi e archeologici: dalla Via Francigena alla Via delle Miniere”, con particolare riferimento alla valorizzazione del sito minerario di San Giovanni Rotondo «...nell’ottica di realizzare una rete territoriale che coinvolga più luoghi della Puglia che hanno un passato minerario e, in modo specifico, della bauxite, un tempo molto importante per l’economia nazionale. Si tratta di primo appuntamento che si muoverà in un contesto pluriennale così da programmare interventi più efficaci per la promozione di un tema di sicuro interesse per lo sviluppo turistico del Gargano e della Puglia», come ribadito nella presentazione dell’evento, durante il quale è stato illustrato il progetto del Museo del Minatore Casa Cirpoli.


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[1] Nei giorni 30-31 gennaio e 7 febbraio 2012 si sono svolti tre incontri, rispettivamente a S. Marco in Lamis, Manfredonia e S. Giovanni Rotondo, incentrati sul recupero, la visita e la tutela del patrimonio rappresentato dall’attività mineraria locale.


Pur se non direttamente connesso a un sito minerario, è, invece, aperto e attivo dal 2006, nel seminterrato dell’ex caserma dei carabinieri, il Museo del minatore di Casarano, in cui si racconta la vita in miniera dei tanti salentini emigrati in Belgio, come il fondatore del museo stesso, Lucio Parrotto.

Oltre a una collezione di strumenti e utensili minerari, la maggior parte dei quali proviene direttamente dal Belgio, nel museo sono stati ricostruiti a grandezza naturale gli spazi angusti dei cunicoli delle miniere, dove si svolgeva, in condizioni estreme, il lavoro dei minatori (fig. 3).

Insieme alla scoperta di come avveniva l’attività estrattiva, la visita a questo museo permette di scoprire un tassello importante della storia del Salento e del Meridione italiano, una storia di lavoro ed emigrazione connessa alle vicende del protocollo Italia-Belgio per l’utilizzo di minatori italiani nelle miniere di carbone belghe, già descritto in Prefazione.


Fig. 2 - Il logo del progetto "Le vie della Miniera"


Fig. 3 – Museo del Minatore di Casarano (Lecce)