Minerali del manganese in Liguria

La distribuzione dei siti a livello territoriale

In fig.1 è mostrata la distribuzione territoriale, articolata a livello comunale, dei 9 [1] siti di minerali del manganese nella Regione Liguria, tutti localizzati nelle province di Genova e La Spezia.


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[1] In realtà si tratta di 7 siti, essendo la miniera di Gambatesa rappresentata da tre diverse concessioni succedutesi nel tempo (Gambatesa, Gambatesa Nuova, Val Graveglia).

Fig. 1 - Distribuzione territoriale a livello comunale dei siti di minerali di manganese in Liguria

Geologia e giacimentologia

Le mineralizzazioni a manganese sono presenti entro le sequenze ofiolitiche dell’Appennino Settentrionale, frammenti della crosta oceanica giurassica dell’Oceano Ligure-Piemontese, che separava i due continenti Paleo-Europeo e Paleo-Africano, costituite da un complesso di base (peridotiti e gabbri) e da una copertura vulcano-sedimentaria (basalti e brecce ofiolitiche), seguita da potenti coltri di sedimenti pelagici rappresentati, dal basso verso l’alto, da diaspri (Formazione dei Diaspri di Monte Alpe), formazioni calcaree (Formazione dei Calcari a Calpionella) e argilloso-calcaree (Formazione delle Argille a Palombini).

In particolare, le mineralizzazioni a manganese si sono localizzate singeneticamente presso la base stratigrafica della Formazione dei Diaspri di Monte Alpe, di età giurassica da media a superiore (165÷145 Ma), ampiamente distribuite in un’area di quasi 50 km2 tra le valli Graveglia e Bargonasco, appartenendo al cosiddetto “distretto di Gambatesa”, dal nome della principale miniera dell’area; più a Est, vicino a La Spezia è localizzata la vecchia miniera di Cerchiara, dismessa alla fine della 2a guerra mondiale.

Da un punto di vista morfologico i giacimenti si presentano principalmente in due forme:

  • stratificata (fig. 2a), in zone poco disturbate tettonicamente, con aspetto di letti scuri a lucentezza metallica di spessore variabile da 3 mm a 10-12 cm, intercalati da strati, spessi fino a 60 cm, di rocce silicee microcristalline ricche di ematite. Il contatto tra roccia incassante e mineralizzazione è graduale al tetto e netto a letto. I minerali principali sono rappresentati da braunite microcristallina (Mn2+Mn3+6[O8|SiO4]) associata a quarzo criptocristallino, in rapporto variabile da 1 a 2.3, nel distretto di Gambatesa, o da braunite e minerali del gruppo criptomelano (K(Mn4+,Mn2+)8O16) associati a quarzo ed ematite nella miniera di Cerchiara;

  • massiva, in zone disturbate tettonicamente, sia in forma di corpi lentiformi, lunghi fino a 50m e spessi 30 m, localizzati nel nucleo delle pieghe, sia di noduli da decimetrici a metrici che si trovano nei fianchi delle stesse pieghe (fig. 2b).

Le mineralizzazioni massive sono state le uniche di interesse economico, in particolare quelle concentrate in corpi lenticolari. Come associazioni mineralogiche, si trovano braunite con poco quarzo (in rapporto variabile da 1 a 4) nel distretto di Gambatesa, dove è ampiamente presente anche la pirolusite (MnO2), sia come prodotto di ossidazione della braunite che come sottili strati o film dendritici di riempimento di fessure.

Nella miniera di Cerchiara sono presenti soluzioni di criptomelano e hollandite (Ba(Mn4+6Mn3+2)O16) ricche in stronzio, coesistenti con braunite, quarzo ed ematite (Fe2O3) lamellare.


Fig. 2 - Morfologia delle mineralizzazioni a manganese in Liguria (Cabella et alii, 1998)


Le mineralizzazioni a manganese della Liguria orientale rappresentano il risultato di un’evoluzione complessa e articolata in 4 stadi:

  • stadio idrotermale sul fondo oceanico, durante il quale si sono formate le mineralizzazioni a manganese per apporto di fluidi idrotermali;

  • risedimentazione e processi diagenetici, durante una fase di tettonica distensiva che ha provocato un forte frazionamento gravitativo di ossidi e idrossidi di manganese, generando processi diagenetici di movimentazione, compattamento e ricristallizzazione degli strati mineralizzati. Una prima crescita della braunite, presente solo in tracce nelle vene singenetiche, è probabilmente connessa a questo stadio;

  • ricristallizzazione e inspessimento sin-orogenetico, connessi agli eventi orogenetici di età da cretacico superiore a paleogene inferiore che hanno indotto la ricristallizzazione degli strati mineralizzati e la loro mobilitazione e inspessimento vicino alle aree maggiormente deformate e piegate, formando lenti al nucleo e noduli ai fianchi delle pieghe.

In questo stadio gli ossidi e idrossidi di manganese sono sostituiti dalle associazioni di braunite con quarzo ed eventualmente criptomelano ed ematite. Nelle fratture e nei livelli brecciati che si formano nei processi di piegamento orogenetico, l’interazione tra i fluidi circolanti e le rocce mineralizzate provoca la sostituzione delle associazioni di minerali di manganese con silicati e carbonati di manganese.

  • minerogenesi nelle fessure estensionali post-orogenetiche, dovuta alla circolazione dei fluidi in grado di catturare gli elementi dispersi, concentrarli e infine farli precipitare in una grande varietà di minerali insieme a quarzo e carbonati.

Evoluzione temporale dell'attività estrattiva

L'istogramma di fig. 3, che riporta il numero di concessioni attive dal 1870 al 2019, mostra un andamento a gradini sostanzialmente gaussiano, con un massimo di 6 siti tra il 1905 e il 1925 e una coda, dagli anni ’70 del XX secolo fino al 2012, collegata alla miniera di Gambatesa le cui vicende particolari sono descritte nella pagina dedicata.

Fig. 3 - Evoluzione temporale del numero di concessioni vigenti di minerali del manganese in Liguria