Amianto, talco e grafite in Piemonte

La distribuzione dei siti a livello territoriale

In fig.1 è mostrata la distribuzione territoriale, articolata a livello comunale, dei 40 siti di Amianto, talco& grafite nella Regione Piemonte.

Come è stato già mostrato in tab. 2 della pagina Piemonte, i siti si concentrano quasi tutti in provincia di Torino (95%), in particolare: Talco-Amianto in Val di Lanzo (11 siti), Talco in Val Chisone NO (15 ) e Grafite in Val Chisone SE (12)

Fig. 1 - Distribuzione a livello comunale dei siti di amianto, talco e grafite in Piemonte

Geologia e giacimentologia

Tutti i giacimenti piemontesi di Amianto, Talco e Grafite sono localizzati all’interno dei ricoprimenti medio-pennidici.

In particolare, il massiccio “Dora Maira” ospita gli importanti giacimenti di talco pregiato del Pinerolese e piccole concentrazioni di grafite.

Il massiccio è costituito da formazioni cristalline raggruppabili in quattro complessi:

  • gli gneiss ghiandolari appartenenti allo zoccolo pre-Carbonifero (> 360 Ma);

  • l’orizzonte grafitico di Pinerolo riferibile al Carbonifero (360÷300 Ma), in cui negli gneiss minuti e, soprattutto, nei micascisti ricchi di pigmento grafitico sono ospitati alcuni piccoli depositi stratiformi di grafite;

  • l’orizzonte a gneiss e micascisti di Dronero riferibile al Permo-Carbonifero (330÷270 Ma), in cui il talco si trova interstratificato con micascisti di varia composizione, mica-cloritoscisti e scisti prasinitici;

  • l’orizzonte a quarziti micacee e micascisti quarzitici di Sampeyre appartenente al Permo-Trias (270÷240 Ma).


Di più modesta entità sono, invece, i giacimenti di talco distribuiti nelle valli dell’arco alpino occidentale (Val di Lanzo, Val Maira), associati alle serpentiniti e da queste derivati per mesatomatismo idrotermale.

Particolarmente significativo, anche per le ricadute di tipo ambientale e sanitario, il quadro dei giacimenti associati alle ultramafiti del complesso dei calcescisti, dove si localizzano importantissimi giacimenti amiantiferi, come quello di S. Vittore a Balangero, il più grande d’Europa, in cui l’amianto (crisotilo) si trova uniformemente distribuito nell’ammasso di serpentiniti del massiccio ultrabasico di Lanzo.

Evoluzione temporale dell'attività estrattiva

Rimandando gli approfondimenti storici e ambientali sulle miniere di amianto, talco e grafite piemontesi al pdf scaricabile, nelle sotto-pagine di questa pagina sono sintetizzati gli eventi principali che hanno caratterizzato la miniera di amianto di San Vittore a Balangero, la più grande d'Europa, i suoi impatti sull'ambiente e le attività di bonifica.


Per quanto riguarda l'evoluzione temporale delle concessioni di amianto, talco e/o grafite, nella fig. 2 si osserva come le concessioni attive aumentino gradualmente fino al numero di 19 nel 1930, in gran parte (14) siti per la coltivazione della grafite.

Con l’entrata in vigore del RD 1443/1927, l’estrazione di talco e amianto, fino ad allora minerali di II categoria lasciati alla disponibilità dei proprietari del fondo, viene regolarizzata e confermata tramite il rilascio di concessioni, il cui numero arriva al massimo di 32 nel 1935, di cui 15 di talco, 13 di grafite e 4 di Amianto.

Fig. 2 – Evoluzione temporale delle concessioni attive di Amianto, Talco & Grafite in Piemonte

A partire dal 1935, tuttavia, inizia un trend, che si rivelerà irreversibile, di decrescita del numero delle concessioni attive, alimentato dalla diminuzione contemporanea e sostanzialmente lineare del numero di concessioni sia di talco che di grafite, non compensato dalla sostanziale tenuta delle concessioni di amianto, che dal 1940 non supereranno mai il numero di 2 attive contemporaneamente.

Dopo il 1980, le misure anti amianto, la cessazione di tutte le concessioni di grafite e l’accorpamento delle ultime concessioni di talco hanno portato a 1 il numero attuale delle concessioni attive.