Minerali ceramici e industriali in Calabria

La distribuzione dei siti a livello territoriale

In fig.1 è mostrata la distribuzione territoriale, articolata a livello comunale, dei 19 siti di minerali ceramici e industriali in Calabria, caratterizzati dall’assoluta prevalenza dei minerali feldspato-sodici (16 siti) e dislocati in gran parte nelle province di Vibo Valentia (10) e Catanzaro (6), all’interno di varie unità del basamento cristallino permo-carbonifero (350÷250 Ma).

Più specificatamente, si presentano:

  • nella zona di Tropea (Gabrielli, Petti dell’Arena) come ammassi lentiformi di feldspato sodico incassati nei graniti ercinici;

  • nella zona di Gerocarne-Arena-Serra San Bruno-Dinami in corpi feldspatici albitizzati all'interno dei granitoidi tipo-Satriano e nella sub-unità di Cardinale;

  • nelle concessioni di Sorbo San Basile (S. Caterina e Serralta) in filoni di aplite parzialmente albitizzata presenti nella serie metamorfica (micascisti e gneiss granatiferi) dell’Unità di Castagna;

  • nella concessione di Acri (Colle Costantino) in corpi aplitici e pegmatitici in graniti e granodioriti ercinici.

Fig. 1 - Distribuzione territoriale a livello comunale dei siti di estrazione di minerali ceramici e industriali in Calabria

L'evoluzione temporale dell'attività mineraria

In fig.2 è mostrato l’andamento temporale del numero delle concessioni vigenti di minerali ceramici e industriali da cui risulta un trend in forte e costante aumento dai primi anni ’50 fino al massimo di 11 siti agli inizi del XXI secolo, cui è seguita una rapida diminuzione delle concessioni attive che dal 2015 si sono ridotte a due (Colle Costantino, in Comune di Acri, e S. Caterina, in quello di Sorbo San Basile).

Pur rimanendo la sola regione meridionale (escludendo le isole) a coltivare minerali ceramici, la produzione del 2016 (70,000 tonnellate, fonte Istat) rappresenta ormai solo il 3.5% ca. della produzione nazionale di minerali feldspatici.

Fig. 2 - Evoluzione temporale del numero di concessioni vigenti di minerali ceramici e industriali in Calabria

Le concessioni di minerali feldspatici nel comune di Sorbo San Basile

Le due concessioni per feldspati ancora attive in Calabria nella seconda decade del 2000 sono localizzate nel territorio del comune di Sorbo San Basile in provincia di Catanzaro:

  • Serralta, concessionata con Decreto distrettuale del 5 giugno 1991 (GU 38/1992) alla S.r.l. Industrialmin con richiesta di rinnovo del 26 giugno 2003, sicuramente in attività nel 2012 (Piano Strutturale del Comune di Sorbo San Basile).

Posto 6.5 km a NO dell'abitato di Sorbo, il giacimento, avente spessore di circa 40 m, è compreso tra gli gneiss occhialini di letto e i graniti di tetto, con giacitura avente direzione ONO-ESE e inclinazione di 30° con immersione NNO. Il minerale feldspatico ha una grande variabilità, da feldspato quasi esclusivamente sodico a ovest a feldspato sodico-potassico a est.

Al 2017 la coltivazione a Serralta appare sospesa e l’area in recupero ambientale (fig. 3).

  • S. Caterina, concessionata con Decreto del Dirigente superiore capo del Distretto minerario di Napoli del 10 dicembre 1975 (GU 108/1976) per anni 20 alla Silana Mineraria S.p.A., successivamente dichiarata decaduta con DM del 10 luglio 1980 (GU 142/1981).

Nuovamente concessionata con Decreto dell’Ingegnere Capo del Distretto minerario di Napoli del 28 giugno 1982 (GU 325/1982) alla Silana Mineraria Srl per anni 12, è stata rinnovata fino al 27 giugno 2006 con Decreto distrettuale del 27 gennaio 1995 (GU 235/1995) e, passate le competenze alla Regione, ulteriormente rinnovata con Decreto del Dirigente del Settore Attività Estrattive fino al 3 giugno 2019 (BUR Cal 17/2009).

La concessione ha un’estensione di 650 ettari, che interessano i comuni di Sorbo San Basile, per 410 ettari, e Bianchi, Colosimi e Panettieri, tutti in provincia di Cosenza, per i restanti 240 ettari.

Il giacimento, che risulta compreso tra gneiss, scisti e filladi, a letto, e graniti, al tetto, ha aspetto lentiforme con lunghezza di 600 m e massima dimensione trasversale di 40 m nella sezione mediana, con giacitura di direzione ONO-ESE, inclinazione tra 20° e 90° e immersione SSO, simmetrica rispetto a quella della precedente concessione, tanto da suggerire l’ipotesi che i due giacimenti si trovino sui due lembi estremi di un’anticlinale a largo raggio, entro la quale sia possibile la presenza di altri giacimenti feldspatici da ricercare.

La mineralizzazione a feldspato non è uniforme, alternandosi strati di feldspato molto bianco ad altri strati di felpato più grigio: il minerale bianco ha una struttura a tratti lamellare a tratti finemente granitoide con un buon grado di scistosità, mentre il minerale grigio ha una struttura marcatamente granitica e compatta.

A parte l’aspetto esteriore, la differenza fondamentale fra i due tipi di minerale consiste nel diverso contenuto in ferro, assai maggiore nel secondo (0.20 vs. 0.50%). Pertanto, il minerale industrialmente “utile”, perché fonde bianco, è solo quello a basso contenuto di ferro, che rappresenta nel complesso circa il 50% dell’intero banco mineralizzato. Le intercalazioni di minerale grigio sono presenti prevalentemente verso il tetto, mentre solo occasionali e di modesto spessore verso il letto. Ne consegue che la coltivazione, a causa delle suddette intercalazioni deve essere necessariamente selettiva, esigendo, pertanto, una particolare cura e perizia.

Dall’analisi razionale della composizione chimica dei campioni di roccia si ricava una composizione media di Albite (Feldspato sodico) al 42%, Ortoclasio (Feldspato potassico) al 13% e Anortite (Feldspato calcico) al 2%, che corrisponde a un feldspato sodico-potassico particolarmente idoneo alla produzione di gres porcellanato bianco.

La coltivazione del giacimento avviene a cielo aperto, dall’alto verso il basso, con scarpate inclinate alte una decina di metri e gradoni larghi circa 1.5-2 metri.

Il giacimento si sviluppa su due colli adiacenti solcati da una piccola valle che contrassegna l’esistenza di una faglia quasi verticale, con rigetto di una trentina di metri verso l’alto nella zona orientale.

L’impianto di trattamento del minerale estratto è ubicato a circa 1 km. dalla miniera, occupa una superficie di circa 2 ettari (fig. 4) ed è in grado di produrre circa 160,000 tonnellate annue, servendo anche il minerale estratto dalla concessione Serralta.

Fig. 3 – Concessione Serralta: a) 16/8/2012; b) 10/07/2017 (Fonte: Google Earth)

Fig. 4 – Concessione di S. Caterina e impianto di trattamento al 10/07/2017 (Fonte: Google Earth)