Leucite e sabbie ferrifere in Campania

La distribuzione dei siti a livello territoriale

In fig.1 è mostrata la distribuzione territoriale, articolata a livello comunale, dei 9 siti di estrazione leucite (7) e sabbie ferrifere (2), concentrati principalmente nel territorio di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta.

Fig. 1 - Distribuzione territoriale a livello comunale dei siti di estrazione di leucite e sabbie ferrifere in Campania

Geologia e giacimentologia

Il vulcano Roccamonfina si estende per circa 450 km2, tutti all’interno della provincia di Caserta, ed è completamente separato dal vulcanismo ernico della provincia magmatica romana, come pure dal Vesuvio e dai Campi Flegrei, rispetto ai quali l’unico collegamento, limitato alla superficie, è determinato dalla colte ignimbritica del “tufo grigio campano”, la cui continuità è interrotta solo dalla valle del basso Volturno.

I prodotti del vulcano sono suddivisibili in due grandi serie:

  • lave con leucite, appartenenti alla prima fase di attività vulcanica, precedente al collasso vulcano-tettonico che diede origine alla grande caldera centrale.

Sono sottosature e comprendono le tefriti leucitiche e altri prodotti lavici (fonoliti leucitiche, basaniti leucitiche, ...), con grado di silicizzazione maggiore o minore rispetto alla tefrite leucitica, ma sempre sottosaturi.

  • lave senza leucite, appartenenti alla seconda fase, sature o debolmente sovrasature. Sono rappresentate dalle latiti, dai trachi-basalti e dai basalti delle ultime manifestazioni effusive.


Le miniere di leucite di Sessa Aurunca si impostano nelle colate leucitiche della prima fase eruttiva del vulcano, di età pleistocenica (0.5÷1.2 Ma), situate lungo le pendici occidentali del vulcano fino al corso del Garigliano e allungate in direzione E-W per centinaia di metri, con larghezze variabili da 10 a 20 m e spessori generalmente non superiori a 3-5 m, eccezionalmente fino a 8-10 m.

La leucite, presente in piccoli cristalli, ha tenori medi del 20-22%, fino a un massimo di 25%.


Il disfacimento e il dilavamento meteorico delle formazioni vulcaniche del versante occidentale del Roccamonfina hanno generato le sabbie fluviali della bassa valle del Garigliano, localizzate lungo il litorale tirrenico presso la foce del fiume, sempre in comune di Sessa Aurunca, nelle quali il moto ondoso favorisce il concentramento dei minerali femici più pesanti secondo straterelli scuri dello spessore di qualche centimetro.

Questi straterelli, minerariamente sfruttabili, sono prevalentemente costituiti da granuli di pirosseni (50.5%), magnetite con ilmenite (16.5), quarzo (9.5), calcare (8.4), feldspati (8.4), granati (4.4), con piccole percentuali di olivina granati, tufi, zirconio, vanadio e terre rare.


L'evoluzione temporale dell'attività mineraria

In fig. 2 è riportata l’evoluzione temporale del numero delle concessioni attive articolate per leucite e sabbie ferrifere.

Si osserva come la coltivazione di leucite sia limitata all’intervallo 1925÷1950 con una breve ripresa a metà degli anni ’60, mentre le sabbie ferrifere sono state coltivate nell’immediato secondo dopoguerra e tra gli anni ’60 e ’70.