Combustibili fossili in Sardegna
La distribuzione dei siti a livello territoriale
In fig.1 è mostrata la distribuzione territoriale, articolata a livello comunale, dei 17 siti di combustibili fossili in Sardegna, caratterizzata dalla presenza di due bacini carboniferi, ben distinti geograficamente, geologicamente e per l’importanza mineraria che hanno avuto:
il bacino della Barbagia di Seulo, costituito da lembi isolati di terreni permiani con lenti di antracite, che sono state oggetto di coltivazioni minerarie di limitata importanza, tra cui la maggiore è stata quella denominata “Corongiu”, concessionata dal 1877 al 1964;
il bacino lignitifero del Sulcis, di ben maggiore valenza mineraria, caratterizzato dalla presenza di numerosi banchi di lignite, di potenza variabile da qualche decina di centimetri a decine di metri, intercalati a calcari, marne, argilloscisti e arenarie di età eocenica inferiore (40÷50 Ma).
Fig. 1 - Distribuzione territoriale a livello comunale delle concessioni di combustibili fossili in Sardegna
Evoluzione temporale dell'attività mineraria
In fig. 2 è rappresentata l'evoluzione temporale del numero di concessioni vigenti di siti di combustibili fossili, articolata in funzione del bacino di coltivazione.
Per quanto riguarda l'antracite, a parte la concessione Corongiu concessionata per quasi un secolo (1877÷1964), le altre sono limitate agli anni '20 del XX secolo, con un'estensione di ricerche agli anni '30 nel territorio del comune Perdasdefogu in Ogliastra.
Fig. 2 - Evoluzione temporale delle concessioni vigenti di combustibili fossili in Sardegna, articolata per bacini