Monte Arci

L’area del Monte Arci (fig. 1) è situata nell'entroterra del Golfo di Oristano, in Sardegna centro-occidentale tra le regioni del Campidano di Oristano e Marmilla, ha forma approssimativamente ellittica, con direzione principale N-S e assi lunghi 24 e 14 km ca., e occupa una superficie di circa 271 Km2, pari a circa il 6.52% dell'estensione del Parco Geominerario della Sardegna, comprendendo 19 comuni (tab. 46).

Il Monte Arci è un apparato vulcanico formatosi in seguito ad una serie di episodi eruttivi prevalentemente lineari avvenuti attraverso fessure di cui oggi rimangono testimoni, prevalentemente nel settore centrale, imponenti muraglioni emergenti costituiti appunto dai dicchi alimentatori delle colate laviche, che culminano con le tre vette di Trebina [1] Longa (812 s.l.m.), Trebina Lada (795) e Corongiu de Sizoa (463).

Dal punto di vista geominerario, l’area costituisce il più antico distretto estrattivo della Sardegna, essendo sede di uno dei maggiori giacimenti del Mediterraneo di ossidiana, vetro vulcanico di composizione riolitica, per lo più nero, a frattura scheggiosa concoide, particolarmente prezioso e ricercato già a partire dal VI millennio a.C., in "età pre-metallurgica", come materia prima per la produzione di armi e strumenti da taglio, anche da parte di popolazioni alloctone che giungevano in Sardegna proprio per approvvigionarsi di tale materiale.

Pur se l’area non comprende miniere attenzionate, tuttavia sono presenti due musei d’interesse minerario: il Museo dell’Ossidiana a Pau e il GeoMuseo Monte Arci a Masullas, dove si racconta la storia geologico-vulcanica tardo-terziaria dell’area di Monte Arci.


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[1] Trebida = treppiede in sardo

Fig. 1 - Area di Monte Arci (Fonte GoogleEarth)

Tab. 1 - Comuni compresi nell’area di Monte Arci

Museo dell'ossidiana di Pau


Il Museo dell’Ossidiana a Pau (via S. Giorgio 8, fig. 2), nato nel 2007 ma ufficialmente inaugurato il 6 marzo 2010, fornisce un percorso espositivo organizzato secondo il principio della fruizione diretta e partecipata agli aspetti scientifici naturalistici, tecnologici, sociologici e storici dell'ossidiana, sia in senso generale che specifico dell’area.


Il Museo si articola in:

  • Ingresso: introduzione al percorso espositivo attraverso un pannello riassuntivo della pianta della struttura museale, con esplicita indicazione dei contenuti per ciascuna sezione e delle singole unità didascaliche;

  • Sala 1: dove sono mostrate le materie prime litiche presenti nell’area;

  • Sala 2: dove si illustrano la genesi, la struttura, le caratteristiche fisiche e la diffusione dell’ossidiana, che potrà essere non solo vista ma anche maneggiata dai visitatori;

  • Sala 3: dove si illustrano le caratteristiche specifiche dell’ossidiana locale;

  • Sala 4: dove vengono presentate le tecniche di estrazione e lavorazione, i centri di produzione e i tipi di prodotti finiti, oltre alla cronologia di sfruttamento in età preistorica;

  • Loggiato: che raccoglie una collezione di produzioni artigianali e artistiche attuali in ossidiana, di libera ispirazione a tematiche di origine preistorica, oltre a includere una sezione di rappresentazione delle vicende geologiche che hanno anticipato e caratterizzato la genesi del complesso vulcanico del Monte Arci;

  • Cortile interno: dove è ricostruito un ambiente montano con officina di lavorazione dell'ossidiana che riproduce gli spazi reali visitabili nell'ambito del Parco dell'Ossidiana sul versante del Monte Arci.

Fig. 2 - Museo dell’ossidiana a Pau