Piano di recupero delle Colline metallifere

Accordo Procedimentale e di programma


Con deliberazione n. 68 del 2 febbraio 2009 (Suppl. BURT n. 6 dell’11/02/2009) la Giunta Regionale toscana delibera "di approvare per le motivazioni espresse in narrativa le finalità ed il contenuto dell’Accordo Procedimentale e di Programma “Per la messa in sicurezza mineraria e la bonifica ambientale dei siti minerari e dei siti contaminati delle Colline Metallifere, della Piana di Scarlino e del Comune di Manciano (GR)”, il cui testo è allegato (Allegato A) alla presente deliberazione...".

L’accordo, sottoscritto il 20 marzo 2009 da Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Provincia di Siena, Comune di Gavorrano, Comune di Massa Marittima, Comune di Montieri, Comune di Scarlino, Comune di Manciano, Comune di Chiusdino, ARPAT, Syndial–Attività Diversificate S.p.A, ENI – Divisione Gas & Power S.p.A, ha come finalità (art. 2 comma 1):

a) la messa in sicurezza mineraria e la bonifica ambientale dei siti minerari e non minerari individuati agli allegati 5 e 6 nonché la tutela e la valorizzazione dei beni costituenti il Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane vincolati dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio 28 febbraio 2002;

b) la predisposizione di uno studio di caratterizzazione come definito dal Piano Provinciale riguardante le acque delle Gallerie di Scolo, secondo i criteri descritti nell’ Allegato 7;

c) l’individuazione di una soluzione condivisa per la questione “percorsi delle teleferiche”;

d) l’individuazione di una soluzione condivisa per la problematica delle "roste" e delle "roste rinaturalizzate" di cui al Piano Provinciale approvato con D.C.P. n. 17 del 2006, secondo i criteri descritti all’art. 8 e nella scheda 9 di cui all’Allegato 6;

e) l’accettazione della rinuncia alle concessioni minerarie a seguito delle attività di messa in sicurezza mineraria e di bonifica ambientale dei siti contaminati, ai sensi delle norme vigenti e di quanto disciplinato dall’Accordo e la successiva cessione delle aree di proprietà Syndial;

f) elaborazione di uno studio finalizzato all’individuazione della possibilità di riutilizzo sul territorio, prioritariamente ad uso termale, dell’acqua attualmente confluente nella miniera di Gavorrano.


Il perseguimento delle finalità si ottiene attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi operativi (art. 2 comma 2):

a) definizione di un quadro completo, certo e condiviso degli interventi diretti a completare la dismissione delle miniere e la relativa bonifica ambientale, la messa in sicurezza mineraria e ambientale dei siti e delle aree minerarie anche inserite nel Parco Tecnologico e archeologico delle Colline Metallifere Grossetane attraverso un progetto unitario e la conseguente accettazione della rinuncia della concessione mineraria, ove ancora presente;

b) definizione di tempi certi entro i quali giungere alla presentazione ed approvazione dei progetti indispensabili per consentire la bonifica dei siti individuati dal Piano Provinciale, relativamente alle aree inquinate e non ricadenti all’interno di concessioni minerarie ancora attive o già rinunciate. In particolare, il Piano Provinciale individua la macroarea della Piana di Scarlino, il cui perimetro ricade all’interno del Comune di Scarlino, in provincia di Grosseto. Per tale area, Syndial si impegna a completare e/o attivare i progetti e i lavori di bonifica ambientale per:

  • il sito “Area Vasche”: gli interventi previsti sono descritti nella relativa scheda allegata al presente Accordo (scheda n° 17 – all. 6)

  • il sito “Salciaia - Accumulo ceneri di pirite”: gli interventi previsti sono descritti nella relativa scheda allegata al presente Accordo (scheda n° 18 – all. 6) con ciò contribuendo anche a risolvere le problematiche legate alla falda della Piana di Scarlino, anche in adempimento del Piano Provinciale;

c) il completamento e/o l’attivazione da parte di ENI dei progetti e dei lavori di messa in sicurezza mineraria e bonifica ambientale relativi a tutti i siti individuati all’Allegato 6 (elencati in tab. 1, NdR) e la definizione da parte degli enti delle procedure di rispettiva competenza nei tempi indicati per i singoli siti nelle suddette schede;

d) lo svolgimento da parte di Syndial di una caratterizzazione ambientale nell’ambito della macroarea Galleria di Scolo - Colline Metallifere individuata dal Piano Provinciale (nel seguito Gallerie di Scolo), come descritta nell’Allegato 7;

e) la messa in sicurezza della miniera di Gavorrano da parte di Syndial, anche attraverso l’elaborazione di uno studio finalizzato a verificare il possibile riutilizzo nel territorio, prioritariamente a scopi termali, dell’acqua attualmente confluente nella miniera secondo il programma definito nell’Allegato 8.


Nel Piano di messa in sicurezza, bonifica e recupero ambientale dei siti all’interno del Parco delle Colline Metallifere, le problematiche principali riguardano, anche per il loro potenziale inquinamento delle acque superficiali e profonde, la presenza di discariche degli scarti minerari e di bacini di decantazione dei fanghi di lavorazione.


Oltre alle sintesi di seguito riportate, approfondimenti e descrizioni degli interventi previsti nelle principali aree oggetto del Piano (tab. 1), tra quelle strettamente collegate alla storia dei siti minerari, sono riportati nei §§ 2.2.2.3.3.1÷2.2.2.3.3.6 del pdf scaricabile.

Tab. 1 - Gli interventi previsti dal Piano di Recupero delle Colline Metallifere

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[1] SIStema informativo regionale dei siti da BONificare (SISBON)


Ribudelli (GR081)


Il sito fa parte del più ampio complesso della ex miniera di Campiano, ubicata nel territorio del Comune di Montieri, all’interno del perimetro della concessione mineraria “Boccheggiano”. Si tratta di una discarica mineraria posta sul versante SO della valle del Fosso Ribudelli, affluente del Fiume Merse, il cui piede coincide con la parte terminale del Piazzale Ribudelli, già sede degli impianti minerari oggi demoliti.

Nell’area del piazzale è presente l’imbocco della galleria Rampa, da cui fuoriescono le acque trattate dal 2001 nell’impianto del Comune di Montieri ubicato sullo stesso piazzale.

Sono state completate tutte le opere di messa in sicurezza permanente dell’area discarica e depuratore e al 2019 è in corso il programma di monitoraggio post-operam di pre-collaudo finale (Fonte SISBON).

Gavorrano: Bacini di S. Giovanni (GR056)


Si tratta di un complesso di nove bacini di decantazione [2] degli sterili derivanti dall’impianto di arricchimento del minerale estratto dalla miniera di Gavorrano, ubicato in località San Giovanni, all’interno della concessione mineraria denominata “Gavorrano - Rigoloccio”.

Su tale complesso, che si estende su un’area di circa 50 ettari, è previsto un intervento di messa in sicurezza permanente e di ripristino.

Il Progetto di messa in sicurezza permanente (MISP) prevede la realizzazione dei seguenti interventi:

opere idrauliche (riguardanti i bacini da n. 1 a n. 9, il Fosso San Giovanni e il canale al piede di Poggio al Fabbro);

impianto di trattamento passivo delle acque;

interventi di stabilizzazione degli argini dei bacini n. 6 e n. 9;

rimodellamento, ripristino morfologico e ricopertura dei bacini da n. 1 a n. 6 e parzialmente del bacino n. 9 e degli argini dei bacini da n. 1 a n. 6;

monitoraggio e manutenzione post operam.


Gli interventi sono stati progettati tenendo in considerazione il recupero paesaggistico del sito, mirando, oltre alla mitigazione dei fattori di rischio geomorfologici e idraulici, a restituire al territorio un’area di importante pregio ambientale, naturalistico e paesaggistico.

La regolazione dei livelli idrici del Laghetto di Poggio al Fabbro (bacino n. 9) permetterà di mantenere la zona umida nonché la presenza dell’avifauna di pregio naturalistico che caratterizza il sito.

Il ripristino a verde delle aree dei bacini sarà realizzato ricorrendo a specie erbacee e/o arbustive autoctone.

Il Progetto definitivo è stato approvato con Determina Dirigenziale del 1° Luglio 2013 e l’autorizzazione all’inizio lavori è avvenuta con atto del Responsabile del Settore-Politiche ed Economia del Territorio del 19 settembre 2013.

Il completamento dei lavori, iniziati nel 2014, era previsto in 4 anni; tuttavia, al 2019 gli interventi non sono ancora terminati (fig. 1), come risulta da Fonte SISBON-Cod. GR056.


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[2] I bacini da 1 a 6, detti “bacini antichi” in quanto utilizzati nei primi decenni del XIX secolo, si trovano a Est della concessione; i restanti 3 bacini, ubicati a Ovest, sono legati all’attività più recente.


Fig. 1 - Gavorrano - S. Giovanni: Area dei bacini negli anni 2000 e 2019

Niccioleta (GR074)


A Nord dell’abitato di Niccioleta, in aree non contigue e per una superficie complessiva di 25 ettari, sono ubicati gli impianti di Pozzo Rostan, le discariche minerarie di Pozzo Rostan e di Poggio La Madonna, i bacini di decantazione 1, 2 e 3.

Sono previsti i seguenti interventi di messa in sicurezza, bonifica e recupero ambientale

  • Aree impianti e discariche minerarie: i lavori, che interessano un’area di circa 20 ettari, consistono essenzialmente nel rimodellamento morfologico e impermeabilizzazione della superficie delle discariche, nella realizzazione delle opere per la regimazione idraulica delle acque meteoriche, nel ripristino a verde mediante ricoprimento con terreno vegetale e piantumazione di essenze erbacee e arboree tipiche della flora locale.

I lavori di MISP e recupero ambientale sono terminati nel settembre 2010 (figg. 2a e 2b), al 2019 è in corso la fase di monitoraggio post operam (fonte SISBON).

  • Aree dei bacini: il Progetto Definitivo di messa in sicurezza prevede l’impermeabilizzazione della superficie dei bacini con materiali naturali e geocompositi, l’eventuale consolidamento degli argini mediante la realizzazione di un contro argine costituito da materiale inerte, interventi di regimazione idraulica al contorno e sulla superficie, il riporto di terreno vegetale e la rimessa a verde dell’area interessata dagli interventi.

Le aree interessate ammontano a un totale di 73,407 m2, di cui 55,376 m2 dei bacini in senso stretto (Bacino 1: 17,469 m2; Bacino 2: 22,804; Bacino 3: 12,447; Bacinetto 2,657) e 18,031 m2 articolati in 6 aree minori localizzate al contorno e tra i bacini (fig. 3).

La conclusione dei lavori di messa in sicurezza dell’area dei bacini era stata prevista in 53 mesi dall’approvazione del Progetto definitivo da parte della Conferenza dei Servizi (CdS), avvenuta con D.D. n° 210 del 19 marzo 2010.

A causa dell’individuazione di un’ulteriore area inquinata minore (A7), la CdS del 3 dicembre 2013 ha richiesto una Variante al Progetto definitivo, approvata con Determina Dirigenziale n. 472 del 12 settembre 2016.

Al 2019 sono in corso i lavori di MISP e Bonifica previsti dal Progetto definitivo e della relativa Variante (Fonte SISBON).

Nella fig. 4 è possibile vedere l’evoluzione dei lavori dalle foto aeree relative agli anni 2000 e 2017.

Fig. 2a - Niccioleta: Sistemazione finale dell’area di Pozzo Rostan (Foto Syndial)

Fig. 2b - Niccioleta: Sistemazione finale dell’area di Poggio La Madonna (Foto Syndial)

Fig. 3 - Niccioleta: planimetria area dei bacini e aree minori (A1÷A6)

Fig. 4 - Niccioleta: Area dei bacini negli anni 2000 e 2019

Fenice Capanne (GR075)


L’area, ricadente nella concessione mineraria “Fenice Capanne”, comprende quattro bacini di decantazione e una discarica mineraria:

  • la superficie dei bacini è di circa 12 ettari, con i bacini maggiori (1 e 2) ubicati nella valle fluviale del Fosso dei Noni che, secondo una tecnica in uso ai tempi dell’attività estrattiva, scorre tombato al di sotto di essi; gli altri due bacini (3 e 4) sono collocati in una valletta laterale posta sulla destra idraulica del Fosso dei Noni;

  • la discarica mineraria, limitrofa ai bacini, si estende per circa 6 ettari ed è costituita dai materiali provenienti dagli scavi in galleria, abbancati sopra ai residui delle “roste”.


Oltre alla realizzazione di un canale di by-pass di sussidio all’esistente tombamento del Fosso dei Noni, per la messa in sicurezza rispetto a eventi di piena eccezionali, sono previsti i seguenti interventi di messa in sicurezza permanente, ambientale e mineraria dei 4 bacini e della discarica:

  • Bacini di decantazione (GR075a): al 2019 il Progetto definitivo integrato secondo le richieste della CdS è in corso di approvazione (fonte SISBON);

  • Discarica (GR075b): al 2019 il Progetto definitivo integrato secondo le richieste della CdS è in corso di approvazione (fonte SISBON).


Accesa Serrabottini (GR077 & GR078)


All’interno della concessione mineraria “Accesa Serrabottini” sono state individuate due aree di intervento:

  • Forni dell’Accesa (GR077): sito caratterizzato dalla presenza di tre piccole discariche, ubicato nel Comune di Massa Marittima a circa 1.5 Km a SE della frazione La Pesta, in un’area limitrofa ai resti degli impianti minero-metallurgici. Le discariche sono costituite da roccia con tracce di mineralizzazione derivante da scavi minerari, da loppe di fonderia quali residui dell’attività metallurgica e da “sterili” della vecchia laveria chiusa nel 1916.

Gli interventi di messa in sicurezza previsti riguardano solo la parte tuttora all’interno della concessione mineraria assegnata a Syndial, costituita dalla discarica derivante dagli scavi della Galleria di Scolo di Fenice Capanne.

Il progetto definitivo di MISP è stato approvato con D.D. n° 480 del 9 giugno 2010, i lavori hanno avuto inizio l’8 luglio 2013 e sono terminati il 30 aprile 2014.

A seguito del ritrovo di nuovi sterili nell’Area Forni Accesa è stato messo a punto un Piano di Caratterizzazione, approvato dalla CdS il 3 luglio 2015 a condizione del parere positivo della Soprintendenza delle province di Siena e Grosseto, parere che è stato rilasciato il 25 settembre 2015.

Al 2019 l’intervento è ancora in fase di approvazione del Piano di caratterizzazione (fonte SISBON).

  • Serrabottini (GR078): sito caratterizzato dalla presenza di tre piccole discariche minerarie, ubicate lungo la valle del fosso Serrabottini, alcuni chilometri a SO dell’abitato di Fenice Capanne nel Comune di Massa Marittima, originate dallo stoccaggio dello sterile di miniera estratto per la realizzazione dei pozzi minerari.

Sono stati previsti interventi per la MISP del sito, il cui Progetto definitivo è stato approvato con D.D. n° 480 del 9 giugno 2010. I lavori, iniziati in data 8 luglio 2013, sono terminati il 5 dicembre 2014.

Al 2019 l’intervento è in fase di Monitoraggio post operam e pre-collaudo finale (fonte SISBON).

Portiglioni-Terrarossa (GR089)


Il sito costituiva il terminal di spedizione via nave (fig. 5) delle piriti estratte nelle miniere di Gavorrano, Niccioleta e Boccheggiano, collegato con Scarlino Scalo, punto nodale di arrivo delle teleferiche che trasportavano il minerale fino alla fine degli anni ’60, sostituite successivamente dai camion.

L’area attrezzata per lo stoccaggio della pirite in silos a cielo aperto, è ubicata in area demaniale, su un piccolo promontorio roccioso prospiciente il mare in località Portiglioni, nel Comune di Scarlino.

Al di sotto dei silos sono presenti tre gallerie per l’estrazione del minerale e l’alimentazione del pontile di carico delle bettoline.

Gli interventi previsti riguardano:

  • la bonifica del sito dal minerale di ferro ancora presente nei silos, nelle gallerie e sparso nei piazzali di lavoro;

  • il risanamento conservativo delle strutture edili recuperabili, ai fini di una successiva valorizzazione e musealizzazione dell’area.


I lavori sono stati completati (fonte SISBON) e il sito bonificato (fig. 6), inserito nel Parco Nazionale delle Colline Metallifere, è stato ceduto al Comune che lo sta valorizzando dal punto di vista turistico e paesaggistico.


Fig. 5 - Caricamento delle piriti maremmane presso il terminale di Portiglioni

Fig. 6 - Terrarossa-Portiglioni: prima e dopo la bonifica delle gallerie (Foto Syndial)