Marna da cemento in Abruzzo

La distribuzione dei siti a livello territoriale

In fig.1 è mostrata la distribuzione territoriale, articolata a livello comunale, dei 4 siti di estrazione di marna da cemento, tutti nel territorio del Comune di Cagnano Amiterno in provincia di dell'Aquila, in corrispondenza degli affioramenti di marne con cerrogna di età miocenica inferiore-media (15÷10 Ma).

Più a Est, nel Comune di Penne (PE) è segnalato il sito di estrazione dell'argilla denominato "S. Simone", concessionato con per 10 anni a partire dal 27 febbraio 1956 (GU 182/1956).

Fig. 1 - Distribuzione territoriale a livello comunale dei siti di estrazione di marna da cemento e argilla in Abruzzo

Cenni storici

La coltivazione di marna da cemento a Cagnano vanta una storia quasi centenaria, risalente all’aprile 1925, quando a Palazzo Cappelli dell’Aquila alcuni notabili locali deliberarono la costituzione, formalizzata nel dicembre successivo, di una società per lo sfruttamento delle cave di marna e la produzione di cemento, con 5 milioni di capitale e ragione sociale "Società Aquila Cemento Portland", prima significativa incarnazione del colosso che avrebbe caratterizzato la vita di Cagnano a tutti i livelli nella seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri.

Nel 1931, tuttavia, l’approssimazione e la superficialità con cui venne impostata l’impresa portarono al fallimento della Portland e bisognerà aspettare gli anni ’50 per rilanciare la coltivazione con ben altra dimensione e consapevolezza.

Nel 1939 il cementificio venne rilevato dalla Società SACCI che ne migliorò l’efficienza qualitativa e quantitativa, ma durante il 2° conflitto mondiale l’impianto subì gravi danneggiamenti tanto che la produzione riprese solo nel 1948.

Con DM 13 gennaio 1950 (GU 22/1951) venne rilasciata alla SACCI la prima concessione mineraria ai sensi del RD 1443/1927 denominata Colle Rotondo, cui seguirono, sempre affidate alla SACCI, le concessioni Amiterno (DM 5 gennaio 1962, GU 96/1962) e Corruccioni (DM 15 aprile 1985, GU 269/1985).

Con Decreto Distrettuale del 25 luglio 1996 (GU 255/1996) le tre concessioni vennero, quindi, accorpate in un’unica concessione per anni 20, sempre assegnata alla SACCI e denominata Aterno (fig. 2).

Con Determinazione del Dirigente del Servizio Attività estrattive della Regione Abruzzo del 25 luglio 2016 (BURA 34/2016) tale concessione è stata ulteriormente prorogata per 30 anni e, dopo alcuni passaggi societari, trasferita nel 2018 alla CementirSACCI (BURA 7/2018), poi ItalSACCI come risultato dell’acquisizione della SACCI da parte della Italcementi.

Fig. 2 - Immagine da satellite (30/06/2020) della miniera “Aterno” (fonte: Google Earth)